Calcio
ON AIR - Anellucci: "Napoli? Punterei su Caprile, è giovane, affidabile e ha un futuro brillante"
18.06.2025 11:34 di Napoli Magazine
A "1 Football Club", programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Claudio Anellucci, agente Fifa ed ex procuratore di Cavani: 
 
Abbiamo visto una scena durante il Mondiale per Club in cui Edinson Cavani si è fermato con un tifoso partenopeo e gli ha firmato una maglia del Napoli. Come si spiega questo legame così forte che lui ha avuto – e sembra ancora conservare – con i colori azzurri? 
 
"È un legame talmente bello, viscerale, vero… perché tutto ciò che è stato fatto in quegli anni da Edinson è stato sentito fino all’ultimo, voluto, cercato, costruito con un grande lavoro. Sono quelle alchimie rare, come quando incontri una donna, fai famiglia, fai figli: una favola perfetta. L’unica amarezza resta il modo in cui è finita, ma sono convinto che il De Laurentiis di oggi lo avrebbe trattenuto ad ogni costo".
 
La pista Jadon Sancho del Chelsea, è davvero concreta? 
 
"Sinceramente non so quanto ci sia di concreto. È chiaro che parliamo di un’operazione con costi molto importanti. Bisogna valutare tante cose: se si tratta di una richiesta diretta dell’allenatore oppure di un’idea di mercato. Spesso si parla di profili che arrivano dal mercato, non dal mister. Se lo chiede Conte, De Laurentiis lo compra. È un’idea importante, ma bisogna ricordarsi che si parla, ad oggi, solo di entrate. Eppure, c’è anche il lato doloroso del mercato: le uscite. Il Napoli non ha necessità di vendere per fare cassa, ma non può neppure costruire una rosa da 40 giocatori. Serve equilibrio, anche per agevolare le rotazioni che sono fondamentali nelle coppe e in campionato".
 
A proposito di situazioni delicate: tra dodici giorni il Napoli si ritroverà senza un portiere titolare, visto che il contratto di Alex Meret è in scadenza e non è stato ancora rinnovato. Secondo lei, il club punta su Meret o sta cercando altro? 
 
"Il fatto che non ci sia il rinnovo è un segnale chiaro: c’è la volontà di cambiare da entrambe le parti. Spesso si pensa che la scelta spetti solo al club, ma a volte è anche il calciatore – o il suo entourage – a voler cambiare aria. Io lo dico da tempo: per me, il Napoli ha un gran portiere in casa che risponde al nome di Elia Caprile. Ha un futuro brillante, anche in Nazionale. Non so che valutazioni farà il Napoli, ma se dovesse separarsi da Meret, io punterei su Caprile. È giovane, affidabile, e ha già mostrato tanto. Bisognerà capire se parte da primo o da secondo portiere: queste sono valutazioni specifiche, ma resta il fatto che gestire Meret in scadenza al 30 giugno è molto complicato".
 
Un altro tema che vorrei affrontare con lei è quello della “bottega cara” nel calcio italiano. Le faccio un esempio: Samuele Ricci, attualmente al Torino. È un giocatore che piace molto, ma il prezzo fissato da Cairo – circa 40 milioni – frena tutti. Lei crede che li valga davvero? 
 
"È proprio così, la bottega è cara. Quando vai a chiedere un giocatore, sparano cifre fuori da ogni logica. Ricordo quando per Belotti il Torino chiedeva 100 milioni… poi abbiamo visto la parabola del calciatore. Ricci è un buon giocatore, uno dei migliori prospetti, ma ci sono anche giovani nell’Under 21 che stanno facendo vedere ottime cose. Serve ristabilire un ordine nei prezzi e nei numeri. In Inghilterra si pagano cifre folli per giocatori che dopo un paio d’anni vengono rivenduti a un decimo. Bisognerebbe evitare di fare il passo più lungo della gamba e mantenere un approccio lineare. Ricci è promettente, ma quei numeri sono fuori mercato".
 
Secondo lei, al termine di questa finestra di mercato, Rafael Leão sarà ancora un giocatore del Milan? 
 
"Anche questo è un bel tema, come lo è per Theo Hernandez. Sono i giocatori del Milan con più mercato. Il Milan non ha necessità economiche di venderli, ma tenerli ai margini sarebbe inutile. Leão è uno di quei giocatori che, tra qualche anno, potremmo commentare con un 'se…'. Ha talento, gioca tre o quattro partite a livelli strepitosi, ma manca di costanza. E la costanza, per alcuni calciatori, è un vero tallone d’Achille. Se Allegri riuscirà a motivarlo, resterà. Altrimenti, credo che il Milan lo lascerà partire per altri lidi": 
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ON AIR - Anellucci: "Napoli? Punterei su Caprile, è giovane, affidabile e ha un futuro brillante"

di Napoli Magazine

18/06/2025 - 11:34

A "1 Football Club", programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Claudio Anellucci, agente Fifa ed ex procuratore di Cavani: 
 
Abbiamo visto una scena durante il Mondiale per Club in cui Edinson Cavani si è fermato con un tifoso partenopeo e gli ha firmato una maglia del Napoli. Come si spiega questo legame così forte che lui ha avuto – e sembra ancora conservare – con i colori azzurri? 
 
"È un legame talmente bello, viscerale, vero… perché tutto ciò che è stato fatto in quegli anni da Edinson è stato sentito fino all’ultimo, voluto, cercato, costruito con un grande lavoro. Sono quelle alchimie rare, come quando incontri una donna, fai famiglia, fai figli: una favola perfetta. L’unica amarezza resta il modo in cui è finita, ma sono convinto che il De Laurentiis di oggi lo avrebbe trattenuto ad ogni costo".
 
La pista Jadon Sancho del Chelsea, è davvero concreta? 
 
"Sinceramente non so quanto ci sia di concreto. È chiaro che parliamo di un’operazione con costi molto importanti. Bisogna valutare tante cose: se si tratta di una richiesta diretta dell’allenatore oppure di un’idea di mercato. Spesso si parla di profili che arrivano dal mercato, non dal mister. Se lo chiede Conte, De Laurentiis lo compra. È un’idea importante, ma bisogna ricordarsi che si parla, ad oggi, solo di entrate. Eppure, c’è anche il lato doloroso del mercato: le uscite. Il Napoli non ha necessità di vendere per fare cassa, ma non può neppure costruire una rosa da 40 giocatori. Serve equilibrio, anche per agevolare le rotazioni che sono fondamentali nelle coppe e in campionato".
 
A proposito di situazioni delicate: tra dodici giorni il Napoli si ritroverà senza un portiere titolare, visto che il contratto di Alex Meret è in scadenza e non è stato ancora rinnovato. Secondo lei, il club punta su Meret o sta cercando altro? 
 
"Il fatto che non ci sia il rinnovo è un segnale chiaro: c’è la volontà di cambiare da entrambe le parti. Spesso si pensa che la scelta spetti solo al club, ma a volte è anche il calciatore – o il suo entourage – a voler cambiare aria. Io lo dico da tempo: per me, il Napoli ha un gran portiere in casa che risponde al nome di Elia Caprile. Ha un futuro brillante, anche in Nazionale. Non so che valutazioni farà il Napoli, ma se dovesse separarsi da Meret, io punterei su Caprile. È giovane, affidabile, e ha già mostrato tanto. Bisognerà capire se parte da primo o da secondo portiere: queste sono valutazioni specifiche, ma resta il fatto che gestire Meret in scadenza al 30 giugno è molto complicato".
 
Un altro tema che vorrei affrontare con lei è quello della “bottega cara” nel calcio italiano. Le faccio un esempio: Samuele Ricci, attualmente al Torino. È un giocatore che piace molto, ma il prezzo fissato da Cairo – circa 40 milioni – frena tutti. Lei crede che li valga davvero? 
 
"È proprio così, la bottega è cara. Quando vai a chiedere un giocatore, sparano cifre fuori da ogni logica. Ricordo quando per Belotti il Torino chiedeva 100 milioni… poi abbiamo visto la parabola del calciatore. Ricci è un buon giocatore, uno dei migliori prospetti, ma ci sono anche giovani nell’Under 21 che stanno facendo vedere ottime cose. Serve ristabilire un ordine nei prezzi e nei numeri. In Inghilterra si pagano cifre folli per giocatori che dopo un paio d’anni vengono rivenduti a un decimo. Bisognerebbe evitare di fare il passo più lungo della gamba e mantenere un approccio lineare. Ricci è promettente, ma quei numeri sono fuori mercato".
 
Secondo lei, al termine di questa finestra di mercato, Rafael Leão sarà ancora un giocatore del Milan? 
 
"Anche questo è un bel tema, come lo è per Theo Hernandez. Sono i giocatori del Milan con più mercato. Il Milan non ha necessità economiche di venderli, ma tenerli ai margini sarebbe inutile. Leão è uno di quei giocatori che, tra qualche anno, potremmo commentare con un 'se…'. Ha talento, gioca tre o quattro partite a livelli strepitosi, ma manca di costanza. E la costanza, per alcuni calciatori, è un vero tallone d’Achille. Se Allegri riuscirà a motivarlo, resterà. Altrimenti, credo che il Milan lo lascerà partire per altri lidi":