A "1 Football Club", programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Claudio Anellucci, agente Fifa:
"Bella domanda. I giovani devono giocare. Credo che Zanoli abbia poco spazio e, quindi, se fossi in lui cercherei una squadra dove poter avere continuità. Rischia di perdere un anno, e quando sei giovane è vero che fai parte di un gruppo importante, ma le possibilità di giocare sono poche. Io gli consiglierei di andare a giocare con continuità".
244 milioni. Tanti sono i milioni incassati dalla Juventus in 7 anni grazie alla Next Gen, che però sembra più un cantiere che una squadra solida. Dal campo ai conti, a cosa è davvero servita la Juventus Next Gen?
"Assurdo… Queste sono le incongruenze del nostro calcio, che vive una fase davvero incomprensibile. Continuano a esistere situazioni ibride, senza capo né coda, che tolgono spazio a club e piazze che potrebbero offrire molto a livello di empatia, di calcio, di pubblico. E invece quei posti sono occupati da squadre come Juventus, Inter, Milan, in un campionato dove non possono né vincere né retrocedere. Non ha senso. Tanto vale inventarsi un campionato a parte, come il Mondiale per club, un’altra iniziativa che riguarda solo loro. Potrebbe essere un’ennesima cosa inutile, ma almeno renderebbe merito a chi conquista risultati sul campo e a chi ha giocatori veri. Poi però rischio di diventare troppo cattivo, e non mi fanno parlare nemmeno a casa mia".
Ieri sera Osimhen è atterrato in Turchia, la sua vicenda è finalmente conclusa. Ora il Napoli deve completare la rosa. Secondo lei, il Napoli prenderà un altro esterno d’attacco o investirà quella cifra su un terzino sinistro, considerando che lì ci sono solo Olivera e un adattato Spinazzola?
"Io credo che il Napoli, in maniera intelligente, possa fare entrambe le operazioni, perché ha possibilità economiche. È chiaro che non deve prendere tanto per prendere, ma andare su giocatori utili. Io, per esempio, punterei su Antonio Nusa, che è un giocatore straordinario, capace di fare la differenza. L’abbiamo visto contro l’Italia, ma chi conosce il ragazzo norvegese sapeva già della sua classe. Certo, il problema è sempre quello dello ‘strapagare’, ma se vuoi costruire un club di livello, devi rinnovarti con giocatori di alto profilo. Le rotazioni che piacciono tanto ad Antonio Conte costano, e quindi devi avere alternative valide in ogni ruolo. Dunque, sì, io punterei su un esterno, ma non trascurerei affatto l’idea di un terzino sinistro, come giustamente hai detto tu".
Concludiamo parlando proprio di Conte, al quale facciamo gli auguri per il suo 56° compleanno. Abbiamo già parlato della situazione di Alessandro Buongiorno, che sembra essere partito in ritardo per via dell’infortunio che lo tiene ancora ai box. Questo infortunio – o meglio, la sua ricaduta – è avvenuto subito dopo il rientro da un altro problema muscolare, nella partita contro il Torino. Quanto ha influito, secondo Lei, la gestione Conte su questa ricaduta?
"Quando si parla di salute, parlo sempre con cautela. Non sappiamo mai esattamente come stanno le cose, e si rischia di dire cose sbagliate. Però è chiaro che, se c’è stata una ricaduta, forse c’è stata la voglia di recuperarlo troppo in fretta, e magari avrebbe avuto bisogno di più tempo. Quando vieni da un infortunio e ne subisci un altro simile nella stessa zona, diventa un problema serio. Non so se si trattasse di uno stiramento o di uno strappo, ma in ogni caso serve attenzione, soprattutto con giocatori dalla struttura fisica importante come Buongiorno. Credo che ora debba fare tutto con calma".
Quindi possiamo dire che Buongiorno stia pagando le conseguenze di una gestione troppo affrettata?
"Forse non è nemmeno giusto dirla così. Magari è stato solo un episodio sfortunato. Il ragazzo poteva anche essere clinicamente pronto, recuperato a livello muscolare e dinamico, ma nel calcio può succedere tutto. Non credo che Conte, a questi livelli, abbia voluto forzare il rientro. È troppo meticoloso per fare errori del genere. Probabilmente è stata solo una grossa dose di sfortuna, sia per il ragazzo che per il Napoli".