Calcio
ON AIR - Marinella: "Lettera a Neres? Ho voluto trasmettergli le mie emozioni e spiegargli cosa rappresenta la nostra città"
04.09.2024 16:25 di Napoli Magazine

Su CRC, radio partner della SSC Napoli, nel corso della trasmissione “Un aperitivo con Marco Giordano” è intervenuto il dott. Maurizio Marinella, per raccontare le emozioni che lo hanno spinto a regalare un orologio a David Neres, in seguito alla rapina che ha subito il calciatore: "Episodi come quello accaduto a David Neres fanno male. Io ho un’attività da 110 anni e vorrei sempre che Napoli fosse la città più bella del mondo. Veniamo da un mese di agosto dove c’è stata un'esplosione del turismo nella nostra città. Io, per esempio, durante le feste non sono andato in vacanza, sono stato in negozio dalla mattina alla sera poiché c’erano tanti turisti emozionati e entusiasti di stare a Napoli. Dopo quello che è accaduto a Neres mi è venuta la voglia di mandargli un orologio, ma principalmente di scrivergli una lettera. Gli ho scritto che ero addolorato e dispiaciuto per l’accoglienza che aveva ricevuto, ma allo stesso tempo gli ho garantito che Napoli non è questa. Napoli è fatta di calore e di umanità. Diceva qualcuno: “A Napoli non ti senti mai solo”. La nostra città trasmette sempre parole di conforto e di aiuto, cultura, storia, bellezza, del mangiare incredibile e infine l’accoglienza. Noi siamo abituati ad accogliere le persone, a coccolarle e a farle sentire a casa: un gesto come questo era fuori dalla nostra mentalità. Questi calciatori, il giorno dopo che vengono comprati, diventano figli di questa città. Con questa lettera ho voluto trasmettergli le mie emozioni e l'entusiasmo che noi cercheremo di dimostrargli. L’orologio è stato un pochino il pretesto per spiegare quello che rappresenta questa città. Davanti ai tanti clienti che vengono dico sempre una frase: “Esiste tutto il mondo e poi esiste Napoli!”. Napoli è la città più irrazionale di tutto il mondo. Spero che in questa lettera gli abbia trasmesso parte dei miei sentimenti. Lettera anche ad Osimhen? Il giocatore è stato sempre così. Secondo me non è mai entrato veramente nel cuore dei napoletani. Segnava e ci faceva impazzire con dei gol impossibili.  Ci ha trasmesso emozioni, ma i vari Mertens e Hamsik dal mio punto di vista sono stati personaggi che hanno veramente fatto capire il senso della nostra napoletanità. Lukaku sarà il nuovo ambasciatore di Napoli? Mi farebbe molto piacere, ultimamente l’ho visto sorridente e mi sembra che si stia integrando bene con la città. È arrivato tranquillo e sereno poiché Conte è il suo allenatore ideale. La città ha bisogno di trasmettere ciò che è veramente. La città onesta che lavora, che si impegna e che vuole crescere e si vuole far apprezzare in tutto il mondo, come sta già facendo. Siamo in assoluto la città più incredibile di questo mondo, ogni giorno non ti stanchi mai di lei. Futuro altrove? Abbiamo ricevuto tante offerte che ci vogliono portare via da Napoli, ma noi continuiamo a voler rimanere in questi venti metri quadrati poiché questo senso di appartenenza ci rende orgogliosi".

ULTIMISSIME CALCIO
TUTTE LE ULTIMISSIME
NOTIZIE SUCCESSIVE >>>
ON AIR - Marinella: "Lettera a Neres? Ho voluto trasmettergli le mie emozioni e spiegargli cosa rappresenta la nostra città"

di Napoli Magazine

04/09/2024 - 16:25

Su CRC, radio partner della SSC Napoli, nel corso della trasmissione “Un aperitivo con Marco Giordano” è intervenuto il dott. Maurizio Marinella, per raccontare le emozioni che lo hanno spinto a regalare un orologio a David Neres, in seguito alla rapina che ha subito il calciatore: "Episodi come quello accaduto a David Neres fanno male. Io ho un’attività da 110 anni e vorrei sempre che Napoli fosse la città più bella del mondo. Veniamo da un mese di agosto dove c’è stata un'esplosione del turismo nella nostra città. Io, per esempio, durante le feste non sono andato in vacanza, sono stato in negozio dalla mattina alla sera poiché c’erano tanti turisti emozionati e entusiasti di stare a Napoli. Dopo quello che è accaduto a Neres mi è venuta la voglia di mandargli un orologio, ma principalmente di scrivergli una lettera. Gli ho scritto che ero addolorato e dispiaciuto per l’accoglienza che aveva ricevuto, ma allo stesso tempo gli ho garantito che Napoli non è questa. Napoli è fatta di calore e di umanità. Diceva qualcuno: “A Napoli non ti senti mai solo”. La nostra città trasmette sempre parole di conforto e di aiuto, cultura, storia, bellezza, del mangiare incredibile e infine l’accoglienza. Noi siamo abituati ad accogliere le persone, a coccolarle e a farle sentire a casa: un gesto come questo era fuori dalla nostra mentalità. Questi calciatori, il giorno dopo che vengono comprati, diventano figli di questa città. Con questa lettera ho voluto trasmettergli le mie emozioni e l'entusiasmo che noi cercheremo di dimostrargli. L’orologio è stato un pochino il pretesto per spiegare quello che rappresenta questa città. Davanti ai tanti clienti che vengono dico sempre una frase: “Esiste tutto il mondo e poi esiste Napoli!”. Napoli è la città più irrazionale di tutto il mondo. Spero che in questa lettera gli abbia trasmesso parte dei miei sentimenti. Lettera anche ad Osimhen? Il giocatore è stato sempre così. Secondo me non è mai entrato veramente nel cuore dei napoletani. Segnava e ci faceva impazzire con dei gol impossibili.  Ci ha trasmesso emozioni, ma i vari Mertens e Hamsik dal mio punto di vista sono stati personaggi che hanno veramente fatto capire il senso della nostra napoletanità. Lukaku sarà il nuovo ambasciatore di Napoli? Mi farebbe molto piacere, ultimamente l’ho visto sorridente e mi sembra che si stia integrando bene con la città. È arrivato tranquillo e sereno poiché Conte è il suo allenatore ideale. La città ha bisogno di trasmettere ciò che è veramente. La città onesta che lavora, che si impegna e che vuole crescere e si vuole far apprezzare in tutto il mondo, come sta già facendo. Siamo in assoluto la città più incredibile di questo mondo, ogni giorno non ti stanchi mai di lei. Futuro altrove? Abbiamo ricevuto tante offerte che ci vogliono portare via da Napoli, ma noi continuiamo a voler rimanere in questi venti metri quadrati poiché questo senso di appartenenza ci rende orgogliosi".