Calcio
REPUBBLICA - Condò: "La spallata di Lukaku a Pavlovic è il simbolo dell'ambizione del Napoli"
01.11.2024 10:46 di Napoli Magazine

Paolo Condò, giornalista, ha commentato, nel suo editoriale per La Repubblica, il cammino delle squadre in Serie A, soffermandosi sul Napoli: "Atalanta, Fiorentina e Lazio sono squadre solide, la borghesia del torneo che l’estate ha rielaborato, rinforzato o addirittura rivoluzionato, issandole per ora al terzo posto e chissà se è finita qui. Domenica l’Atalanta, la più pronta delle tre visto il curriculum recente, porterà un assalto al cielo sul campo del Napoli. Un possibile punto di svolta, almeno dell’autunno, perché la capolista ha superato alla grande il primo test. A proposito di mercati fatti bene. La vigorosa spallata con la quale Lukaku si è tolto di torno Pavlovic per calciare in porta l’1-0 del Napoli a San Siro è l’immagine simbolica di questa decima giornata, una metafora della voglia matta opposta agli inguaribili languori. Lukaku è bello grosso ma non pensiate che Pavlovic sia un peso piuma: se rimbalza via in quel modo è perché il centravanti del Napoli è un uomo in missione, mentre lui non ha ancora ben capito, a furia di entrare e uscire di formazione, cosa diavolo gli chieda il Milan. Il turno infrasettimanale ha così svelato alcune verità nascoste, la più importante delle quali è l’ambizione del Napoli. Conte l’ha lanciato subito all’assalto del Milan, scommettendo sul suo momento complicato, ha lucrato il vantaggio che una gran giocata del ritemprato Kvara ha poi dilatato, e si è seduto in riva al fiume adattendere la resa di Fonseca. Al quale continuiamo a imputare il complicato rapporto con Leao — ed è certamente ora di rifarlo giocare — non sottolineando abbastanza la voragine perennemente aperta al centro della difesa. Quando poi riconosciamo che il gioco offensivo del Milan malgrado le troppe sconfitte non sia malaccio, “vediamo” il lavoro in corso e i suoi frutti. Ciò che viceversa non si vede è il lavoro sulla difesa, perché al di là del valore non enorme dei singoli interpreti, è proprio il reparto a non trovare pace, come se a ogni partita dovesse ripassare l’abc".

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REPUBBLICA - Condò: "La spallata di Lukaku a Pavlovic è il simbolo dell'ambizione del Napoli"

di Napoli Magazine

01/11/2024 - 10:46

Paolo Condò, giornalista, ha commentato, nel suo editoriale per La Repubblica, il cammino delle squadre in Serie A, soffermandosi sul Napoli: "Atalanta, Fiorentina e Lazio sono squadre solide, la borghesia del torneo che l’estate ha rielaborato, rinforzato o addirittura rivoluzionato, issandole per ora al terzo posto e chissà se è finita qui. Domenica l’Atalanta, la più pronta delle tre visto il curriculum recente, porterà un assalto al cielo sul campo del Napoli. Un possibile punto di svolta, almeno dell’autunno, perché la capolista ha superato alla grande il primo test. A proposito di mercati fatti bene. La vigorosa spallata con la quale Lukaku si è tolto di torno Pavlovic per calciare in porta l’1-0 del Napoli a San Siro è l’immagine simbolica di questa decima giornata, una metafora della voglia matta opposta agli inguaribili languori. Lukaku è bello grosso ma non pensiate che Pavlovic sia un peso piuma: se rimbalza via in quel modo è perché il centravanti del Napoli è un uomo in missione, mentre lui non ha ancora ben capito, a furia di entrare e uscire di formazione, cosa diavolo gli chieda il Milan. Il turno infrasettimanale ha così svelato alcune verità nascoste, la più importante delle quali è l’ambizione del Napoli. Conte l’ha lanciato subito all’assalto del Milan, scommettendo sul suo momento complicato, ha lucrato il vantaggio che una gran giocata del ritemprato Kvara ha poi dilatato, e si è seduto in riva al fiume adattendere la resa di Fonseca. Al quale continuiamo a imputare il complicato rapporto con Leao — ed è certamente ora di rifarlo giocare — non sottolineando abbastanza la voragine perennemente aperta al centro della difesa. Quando poi riconosciamo che il gioco offensivo del Milan malgrado le troppe sconfitte non sia malaccio, “vediamo” il lavoro in corso e i suoi frutti. Ciò che viceversa non si vede è il lavoro sulla difesa, perché al di là del valore non enorme dei singoli interpreti, è proprio il reparto a non trovare pace, come se a ogni partita dovesse ripassare l’abc".