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REPUBBLICA - Corbo: "Manna e Oriali pedine importanti, il secondo isola lo spogliatoio e solleva Edo De Laurentiis dall'incarico"
06.06.2024 09:14 di Napoli Magazine

Antonio Corbo, giornalista, nel suo editoriale per La Repubblica, si è soffermato sul nuovo staff di Antonio Conte al Napoli e sulla dirigenza azzurra: "Due titani, Conte e De Laurentiis, o due Titanic? Incontro glorioso o prevedibile naufragio? Nel tempo travolgente e un po’ vacuo dei social, il dibattito procede tra meme e battute. Intensità e durata del rapporto si aprono a ogni ipotesi. Il presidente è riuscito a cancellare con un autografo su un contratto una stagione balorda, piena di errori anche suoi. L’allenatore, dicendosi emozionato, si ripropone come il vero mister Wolf del nostro calcio: di solito, risolve problemi. Qualche volta ne crea. Due robuste volontà di riscatto s’incontrano sul lungomare di Napoli, forse il più languido al mondo. Questa è la città che scalda gli amori, oppure li incenerisce (o tutte e due le cose insieme). Il riscatto cercato da Aurelio De Laurentiis è palese, quello di Antonio Conte non secondario, dopo un’avventura al Tottenham un po’ sotto media: pure lui, come l’altro guru Mourinho, già passeggia sul lungomare del tramonto? Forse no, vedremo. Una cosa è certa: per De Laurentiis non poteva esserci scelta più adrenalinica. Nessuno, nella nuova Serie A, ha vinto più scudetti di Conte. Nessuno gli somiglia. Sarà decisivo per le sorti del Napoli la qualità del rapporto che De Laurentiis avrà con Conte. Senza retropensieri e pec. I patti non scritti ci sono già. Devono accettarli. C’è una gerarchia intermedia. Mancava, se Spalletti ha dovuto aggiornare l’archivio dei livori per fuggire con una trovata neomelodica: “Me ne vado per amore di Napoli”. L’uomo del cinema dev’essere sereno stavolta. Ha trovato finalmente un uomo vero di calcio. Non dovrà più lui travestirsi da manager, allenatore, talent scout, gli basterà essere solo un presidente e dare un indirizzo tecnico finanziario, eccellente nei primi 19 anni. Il ventesimo è quello del disastro, ma da ieri si resetta tutto, vero? Riflettendo, si accorgerà egli stesso che ordinare il 4-3-3 ai tecnici falliti nell’anno nero non sarebbe entrato neanche nei film del Borgorosso. Il Napoli ha bisogno d’altro, De Laurentiis l’ha capito e lo fa capire la scelta di Conte. Cambiare oggi o mai più, è il momento di lasciare tanto buio alle spalle, deve portare il Napoli e sè stesso nel calcio di domani. Che sia felice lo dimostra la voglia di stendere un red carpet, un tappeto rosso per accogliere Antonio Conte come una star. Valuta una sede che dia il segno dell’evento. Nella ricerca, De Laurentiis scopre che molte cose sono cambiate. Con la sua popolarità scesa a picco. Il San Carlo non fa sconti, pagare o addio. A Palazzo Reale riflettono invece, lo storico edificio di 5 piani, 26mila mq, 1200 stanze, è di proprietà dello Stato. Neanche chi coltivava l’utopia di uno stadio a Bagnoli può sottovalutare la Corte dei Conti. Avanti un'altra sede, senza dimenticare che un anno fa fu occupato il Salone delle Feste alla Reggia di Capodimonte. Tanta enfasi ma Garcia si è infranto subito, come la più fragile statuina di biscuit. Mercato durissimo per il Napoli, se deve spendere il ricavato delle vendite. Gli affari dei due ultimi mercati sono al vaglio di Conte. Sapremo se c’erano talenti e nessuno se n’è accorto o sviste dello Scouting. Se il nuovo allenatore piace, non altrettanto incanta Lukaku dopo Osimhen. Prima prova sull’intesa tra De Laurentiis e Conte. C’è di nuovo dopo Giuntoli un direttore sportivo, Giovanni Manna che dialogherà con Conte sul mercato. È ambizioso e informato, a sua volta marcato a vista da Andrea Chiavelli, che l’ha scelto e ha un ruolo nel ricostruire il club sulle sue macerie. L’altra pedina è Lele Oriali, l’uomo della svolta per Madrid ’82. Dalla gara con il Camerun in poi Bearzot ebbe un mediano meno difensivo ma di più dinamica intelligenza. Isolerà il gruppo Conte da procuratori e dirigenti, sollevando anche Edoardo De Laurentiis, vicepresidente, da compiti inferiori al ruolo ma superiori alla sua esperienza. Niente di peggio che portare gli ordini del padre ad una squadra ostile, come quella sera del 5 novembre 2019, la scintilla della rivolta, con Allan e Insigne ribelli non gestiti.  Valentina invece proseguirà nel marketing, si è distinta per inventiva, e avrà tempo per sostenere il rapper Geolier. Per Antonio Sinicropi, tutto da definire, direttore sportivo risucchiato dal collega Mauro Meluso in missioni astratte".

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REPUBBLICA - Corbo: "Manna e Oriali pedine importanti, il secondo isola lo spogliatoio e solleva Edo De Laurentiis dall'incarico"

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06/06/2024 - 09:14

Antonio Corbo, giornalista, nel suo editoriale per La Repubblica, si è soffermato sul nuovo staff di Antonio Conte al Napoli e sulla dirigenza azzurra: "Due titani, Conte e De Laurentiis, o due Titanic? Incontro glorioso o prevedibile naufragio? Nel tempo travolgente e un po’ vacuo dei social, il dibattito procede tra meme e battute. Intensità e durata del rapporto si aprono a ogni ipotesi. Il presidente è riuscito a cancellare con un autografo su un contratto una stagione balorda, piena di errori anche suoi. L’allenatore, dicendosi emozionato, si ripropone come il vero mister Wolf del nostro calcio: di solito, risolve problemi. Qualche volta ne crea. Due robuste volontà di riscatto s’incontrano sul lungomare di Napoli, forse il più languido al mondo. Questa è la città che scalda gli amori, oppure li incenerisce (o tutte e due le cose insieme). Il riscatto cercato da Aurelio De Laurentiis è palese, quello di Antonio Conte non secondario, dopo un’avventura al Tottenham un po’ sotto media: pure lui, come l’altro guru Mourinho, già passeggia sul lungomare del tramonto? Forse no, vedremo. Una cosa è certa: per De Laurentiis non poteva esserci scelta più adrenalinica. Nessuno, nella nuova Serie A, ha vinto più scudetti di Conte. Nessuno gli somiglia. Sarà decisivo per le sorti del Napoli la qualità del rapporto che De Laurentiis avrà con Conte. Senza retropensieri e pec. I patti non scritti ci sono già. Devono accettarli. C’è una gerarchia intermedia. Mancava, se Spalletti ha dovuto aggiornare l’archivio dei livori per fuggire con una trovata neomelodica: “Me ne vado per amore di Napoli”. L’uomo del cinema dev’essere sereno stavolta. Ha trovato finalmente un uomo vero di calcio. Non dovrà più lui travestirsi da manager, allenatore, talent scout, gli basterà essere solo un presidente e dare un indirizzo tecnico finanziario, eccellente nei primi 19 anni. Il ventesimo è quello del disastro, ma da ieri si resetta tutto, vero? Riflettendo, si accorgerà egli stesso che ordinare il 4-3-3 ai tecnici falliti nell’anno nero non sarebbe entrato neanche nei film del Borgorosso. Il Napoli ha bisogno d’altro, De Laurentiis l’ha capito e lo fa capire la scelta di Conte. Cambiare oggi o mai più, è il momento di lasciare tanto buio alle spalle, deve portare il Napoli e sè stesso nel calcio di domani. Che sia felice lo dimostra la voglia di stendere un red carpet, un tappeto rosso per accogliere Antonio Conte come una star. Valuta una sede che dia il segno dell’evento. Nella ricerca, De Laurentiis scopre che molte cose sono cambiate. Con la sua popolarità scesa a picco. Il San Carlo non fa sconti, pagare o addio. A Palazzo Reale riflettono invece, lo storico edificio di 5 piani, 26mila mq, 1200 stanze, è di proprietà dello Stato. Neanche chi coltivava l’utopia di uno stadio a Bagnoli può sottovalutare la Corte dei Conti. Avanti un'altra sede, senza dimenticare che un anno fa fu occupato il Salone delle Feste alla Reggia di Capodimonte. Tanta enfasi ma Garcia si è infranto subito, come la più fragile statuina di biscuit. Mercato durissimo per il Napoli, se deve spendere il ricavato delle vendite. Gli affari dei due ultimi mercati sono al vaglio di Conte. Sapremo se c’erano talenti e nessuno se n’è accorto o sviste dello Scouting. Se il nuovo allenatore piace, non altrettanto incanta Lukaku dopo Osimhen. Prima prova sull’intesa tra De Laurentiis e Conte. C’è di nuovo dopo Giuntoli un direttore sportivo, Giovanni Manna che dialogherà con Conte sul mercato. È ambizioso e informato, a sua volta marcato a vista da Andrea Chiavelli, che l’ha scelto e ha un ruolo nel ricostruire il club sulle sue macerie. L’altra pedina è Lele Oriali, l’uomo della svolta per Madrid ’82. Dalla gara con il Camerun in poi Bearzot ebbe un mediano meno difensivo ma di più dinamica intelligenza. Isolerà il gruppo Conte da procuratori e dirigenti, sollevando anche Edoardo De Laurentiis, vicepresidente, da compiti inferiori al ruolo ma superiori alla sua esperienza. Niente di peggio che portare gli ordini del padre ad una squadra ostile, come quella sera del 5 novembre 2019, la scintilla della rivolta, con Allan e Insigne ribelli non gestiti.  Valentina invece proseguirà nel marketing, si è distinta per inventiva, e avrà tempo per sostenere il rapper Geolier. Per Antonio Sinicropi, tutto da definire, direttore sportivo risucchiato dal collega Mauro Meluso in missioni astratte".