Edoardo Bove, centrocampista della Roma, ha rilasciato un'intervista al portale idealista.it, official partner dei giallorossi: "La mia abitazione si trovava di fronte al Parco della Caffarella, che è uno dei luoghi simbolo del quartiere: senza ricorrere alla classica immagine della mamma che si affaccia dalla finestra per richiamare il figlio a fine giornata, devo dire che ho accumulato davvero tante ore di gioco – ovviamente con il pallone – nel parco. In generale sono legato a molti ricordi del mio quartiere: credo di averlo vissuto intensamente e di questo sono estremamente felice".
Poi la sua seconda casa è diventata Trigoria.
"Ricordo tutto perfettamente. Era il mio primo provino e mi sono presentato del tutto inconsapevole, in quanto mia mamma e mia nonna mi accompagnarono senza dirmi dove effettivamente stessimo andando. Il centro sportivo Fulvio Bernardini negli anni è diventato casa ed è chiaro che per me rappresenti un luogo speciale".
Che significa per lei aver fatto 10 anni di giallorosso, con indosso i colori del suo cuore?
"Significa essere dentro un percorso iniziato da bambino: si tratta di un legame forte, che si intreccia con la passione per questo gioco e per questi colori. Se mi volto indietro, quei colori ci sono sempre stati".
di Napoli Magazine
21/02/2024 - 00:45
Edoardo Bove, centrocampista della Roma, ha rilasciato un'intervista al portale idealista.it, official partner dei giallorossi: "La mia abitazione si trovava di fronte al Parco della Caffarella, che è uno dei luoghi simbolo del quartiere: senza ricorrere alla classica immagine della mamma che si affaccia dalla finestra per richiamare il figlio a fine giornata, devo dire che ho accumulato davvero tante ore di gioco – ovviamente con il pallone – nel parco. In generale sono legato a molti ricordi del mio quartiere: credo di averlo vissuto intensamente e di questo sono estremamente felice".
Poi la sua seconda casa è diventata Trigoria.
"Ricordo tutto perfettamente. Era il mio primo provino e mi sono presentato del tutto inconsapevole, in quanto mia mamma e mia nonna mi accompagnarono senza dirmi dove effettivamente stessimo andando. Il centro sportivo Fulvio Bernardini negli anni è diventato casa ed è chiaro che per me rappresenti un luogo speciale".
Che significa per lei aver fatto 10 anni di giallorosso, con indosso i colori del suo cuore?
"Significa essere dentro un percorso iniziato da bambino: si tratta di un legame forte, che si intreccia con la passione per questo gioco e per questi colori. Se mi volto indietro, quei colori ci sono sempre stati".