Calcio
SKY - Roma, Dybala: "Offerta dell'Al Qadsiah? Ci sono altre cose che ho considerato"
25.08.2024 23:44 di Napoli Magazine

L’attaccante della Roma Paulo Dybala ha parlato ai microfoni di Sky Sport nel post partita di Roma-Empoli.

 

Come hai vissuto questa serata?

Ho cercato di viverla come tutte le altre, credo che uno debba essere professionale, concentrato nel fare quello che ci chiede il mister. Credo che oggi non siamo stati bravissimi a farlo, a fare quello che avevamo fatto in settimana, che ci aveva chiesto lui. Abbiamo sbagliato tanto, quindi niente… Penso che dovremo continuare a lavorare, a lasciare quello che è passato. Speriamo che il mercato chiuda veloce, così sappiamo quelli che siamo e quello che andremo a fare tutto l’anno insieme.

 

Come dovete ritrovare l’organizzazione di gioco che non si è vista stasera?

No, credo che dovremo tutti cercare di capire cosa abbiamo sbagliato, guardare tutti gli errori che abbiamo commesso. Sono stati tantissimi a livello tattico, ma anche a livello tecnico individuale. Credo che oggi ci siano stati tantissimi errori banali, poi alla fine abbiamo cercato di ribaltare la partita, ma era troppo tardi.

 

Ti senti più responsabilizzato dopo essere rimasto?

No, non sento che la mia scelta di rimanere mi metta una pressione in più, io ogni partita e in ogni allenamento cerco di dare il meglio di me, di prepararmi al massimo per dare il meglio per la squadra, per me stesso e per quello che mi chiede il mio allenatore. Ovviamente tutto quello che uno cerca di fare bene si riproduce nell’allegria della gente, uno cerca sempre di fare le cose bene anche per i tifosi ovviamente.

 

Perché durante la partita sei tante volte lontano dalla porta?

A volte per questioni mie di voler abbassarmi, di voler aiutare la squadra in fase di costruzione. Ovviamente mi sento più comodo vicino alla porta, a giocare nei passaggi stretti negli ultimi metri, ma sì, oggi ho fatto una partita un po’ lontano dalla porta, abbassandomi tanto, un po’ aperto alla destra, penso che dovrò lavorare per migliorare.

 

Alla fine, perché hai detto di no alla proposta economica?

Tutti guardano quello, io ho messo tante cose sul tavolo per fare una scelta: la mia famiglia, mia moglie, la città, la squadra, il voler tornare nella Nazionale. Ho 30 anni, mi sento bene, anche se vedo tante critiche a volte sugli infortuni, io cerco di lavorare al massimo ogni giorno e curarmi bene per rendere al meglio. Sono tantissime cose, poi si parla solo dei soldi. Certo, quando uno vede quella cifra lì… non posso dire che non lo pensi, ma si innescano tante cose che poi alla fine mi hanno portato alla scelta di rimanere.

 

Come hanno reagito quelli che te li hanno offerti? E come ha reagito il tuo procuratore?

Per il mio procuratore non sarebbe cambiato niente. Ho sentito tanto in giro, che lui avrebbe perso tanti soldi e questo non è vero, quindi per lui la cosa più importante era che io fossi felice della scelta. Lui più che un procuratore è una persona a cui voglio tanto bene, lavoro da tanto tempo con lui.

Gli arabi non lo so perché io non ho parlato con loro.

ULTIMISSIME CALCIO
TUTTE LE ULTIMISSIME
NOTIZIE SUCCESSIVE >>>
SKY - Roma, Dybala: "Offerta dell'Al Qadsiah? Ci sono altre cose che ho considerato"

di Napoli Magazine

25/08/2024 - 23:44

L’attaccante della Roma Paulo Dybala ha parlato ai microfoni di Sky Sport nel post partita di Roma-Empoli.

 

Come hai vissuto questa serata?

Ho cercato di viverla come tutte le altre, credo che uno debba essere professionale, concentrato nel fare quello che ci chiede il mister. Credo che oggi non siamo stati bravissimi a farlo, a fare quello che avevamo fatto in settimana, che ci aveva chiesto lui. Abbiamo sbagliato tanto, quindi niente… Penso che dovremo continuare a lavorare, a lasciare quello che è passato. Speriamo che il mercato chiuda veloce, così sappiamo quelli che siamo e quello che andremo a fare tutto l’anno insieme.

 

Come dovete ritrovare l’organizzazione di gioco che non si è vista stasera?

No, credo che dovremo tutti cercare di capire cosa abbiamo sbagliato, guardare tutti gli errori che abbiamo commesso. Sono stati tantissimi a livello tattico, ma anche a livello tecnico individuale. Credo che oggi ci siano stati tantissimi errori banali, poi alla fine abbiamo cercato di ribaltare la partita, ma era troppo tardi.

 

Ti senti più responsabilizzato dopo essere rimasto?

No, non sento che la mia scelta di rimanere mi metta una pressione in più, io ogni partita e in ogni allenamento cerco di dare il meglio di me, di prepararmi al massimo per dare il meglio per la squadra, per me stesso e per quello che mi chiede il mio allenatore. Ovviamente tutto quello che uno cerca di fare bene si riproduce nell’allegria della gente, uno cerca sempre di fare le cose bene anche per i tifosi ovviamente.

 

Perché durante la partita sei tante volte lontano dalla porta?

A volte per questioni mie di voler abbassarmi, di voler aiutare la squadra in fase di costruzione. Ovviamente mi sento più comodo vicino alla porta, a giocare nei passaggi stretti negli ultimi metri, ma sì, oggi ho fatto una partita un po’ lontano dalla porta, abbassandomi tanto, un po’ aperto alla destra, penso che dovrò lavorare per migliorare.

 

Alla fine, perché hai detto di no alla proposta economica?

Tutti guardano quello, io ho messo tante cose sul tavolo per fare una scelta: la mia famiglia, mia moglie, la città, la squadra, il voler tornare nella Nazionale. Ho 30 anni, mi sento bene, anche se vedo tante critiche a volte sugli infortuni, io cerco di lavorare al massimo ogni giorno e curarmi bene per rendere al meglio. Sono tantissime cose, poi si parla solo dei soldi. Certo, quando uno vede quella cifra lì… non posso dire che non lo pensi, ma si innescano tante cose che poi alla fine mi hanno portato alla scelta di rimanere.

 

Come hanno reagito quelli che te li hanno offerti? E come ha reagito il tuo procuratore?

Per il mio procuratore non sarebbe cambiato niente. Ho sentito tanto in giro, che lui avrebbe perso tanti soldi e questo non è vero, quindi per lui la cosa più importante era che io fossi felice della scelta. Lui più che un procuratore è una persona a cui voglio tanto bene, lavoro da tanto tempo con lui.

Gli arabi non lo so perché io non ho parlato con loro.