Calcio
SALERNITANA - Nicola: "Sabatini ha una passione fuori dal comune, è un onore lavorare con lui"
27.05.2022 21:03 di Napoli Magazine

Davide Nicola, allenatore della Salernitana, ha ricevuto il premio Panini - The Coach Experience. Queste le dichiarazioni del tecnico granata, raccolte da TuttoSalernitana.com: "Sono qui per rappresentare un gruppo ben più nutrito, a partire dal mio presidente Iervolino, al direttore Sabatini, allo staff, ai calciatori e soprattutto alla nostra gente. Io rappresento tutti loro. Sarebbe troppo facile pensare di avercela fatta da solo. È stata un'annata travagliata per tutte le squadre in lotta per la salvezza, per la nostra in primis. Quando si raggiunge un risultato del genere c'è grande soddisfazione, la cosa più gratificante è stata vedere il sorriso della nostra gente. Miglior allenatore? Io non mi sento migliore di tanti colleghi. Tutti abbiamo delle idee e vogliamo perseguirle a qualsiasi livello ma non tutti partiamo dallo stesso livello e abbiamo lo stesso percorso. L'allenatore però deve prendersi delle responsabilità e dei rischi, devi saper lavorare in situazioni non facili e devi perseverare. Stadio Arechi? Il dato tra cittadini e presenze allo stadio è devastante, c'è un entusiasmo che trascina. Per la prima volta nella storia giocherà due anni consecutivi in Serie A. Sarebbe bello che con questa società si potesse consolidare, crescendo piano piano. Sabatini? Ha una passione fuori dal comune, è stato ed è un onore lavorare con lui. Cosa ho detto alla fine del primo tempo con l'Udinese? Premessa, siamo arrivati all'ultima partita dando tutto quello che avevamo. C'è da migliorare ancora nella gestione delle emozioni. Ho detto che non avevamo fatto tutta quella strada per arrivare all'ultima partita e giocare un calcio che non era il nostro, avremmo dovuto accettare quello che sarebbe arrivato ma volevo vedere il modo di esprimersi che ci aveva portato a quell'ultima partita. E infatti nel secondo tempo abbiamo fatto meglio anche se comunque non è stata la nostra massima espressione di gioco".

 

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SALERNITANA - Nicola: "Sabatini ha una passione fuori dal comune, è un onore lavorare con lui"

di Napoli Magazine

27/05/2024 - 21:03

Davide Nicola, allenatore della Salernitana, ha ricevuto il premio Panini - The Coach Experience. Queste le dichiarazioni del tecnico granata, raccolte da TuttoSalernitana.com: "Sono qui per rappresentare un gruppo ben più nutrito, a partire dal mio presidente Iervolino, al direttore Sabatini, allo staff, ai calciatori e soprattutto alla nostra gente. Io rappresento tutti loro. Sarebbe troppo facile pensare di avercela fatta da solo. È stata un'annata travagliata per tutte le squadre in lotta per la salvezza, per la nostra in primis. Quando si raggiunge un risultato del genere c'è grande soddisfazione, la cosa più gratificante è stata vedere il sorriso della nostra gente. Miglior allenatore? Io non mi sento migliore di tanti colleghi. Tutti abbiamo delle idee e vogliamo perseguirle a qualsiasi livello ma non tutti partiamo dallo stesso livello e abbiamo lo stesso percorso. L'allenatore però deve prendersi delle responsabilità e dei rischi, devi saper lavorare in situazioni non facili e devi perseverare. Stadio Arechi? Il dato tra cittadini e presenze allo stadio è devastante, c'è un entusiasmo che trascina. Per la prima volta nella storia giocherà due anni consecutivi in Serie A. Sarebbe bello che con questa società si potesse consolidare, crescendo piano piano. Sabatini? Ha una passione fuori dal comune, è stato ed è un onore lavorare con lui. Cosa ho detto alla fine del primo tempo con l'Udinese? Premessa, siamo arrivati all'ultima partita dando tutto quello che avevamo. C'è da migliorare ancora nella gestione delle emozioni. Ho detto che non avevamo fatto tutta quella strada per arrivare all'ultima partita e giocare un calcio che non era il nostro, avremmo dovuto accettare quello che sarebbe arrivato ma volevo vedere il modo di esprimersi che ci aveva portato a quell'ultima partita. E infatti nel secondo tempo abbiamo fatto meglio anche se comunque non è stata la nostra massima espressione di gioco".