Calcio
SAMPDORIA - Semplici si presenta: “Un orgoglio essere qui, serve compattezza”
12.12.2024 15:12 di Napoli Magazine

Giornata di presentazioni in casa Sampdoria, che dopo l’esonero di Sottil ha abbracciato il suo nuovo allenatore: ieri il primo allenamento, oggi per Leonardo Semplici è stato il giorno delle prime parole. Arrivato martedì sera a Bogliasco, oggi per Leonardo Semplici è stato il giorno delle presentazioni. Dalla sala stampa del Mugnaini il nuovo allenatore della Sampdoria si è presentato alla stampa, introdotto dal Responsabile dell’area tecnica Pietro Accardi. “Fatemi ringraziare Sottil per il lavoro svolto in questi mesi, purtroppo le cose non sono andate come speravo, ma la responsabilità non è solo dell’allenatore esonerato: il fallimento in questi casi è di tutti, la responsabilità è di tutti, se presentiamo un terzo allenatore è ovvio che qualcosa abbiamo sbagliato. Oggi si volta pagina, siamo contenti di presentare Semplici, allenatore scelto e voluto per le capacità tecniche e morali. Allenatore esperto, conosce la categoria, ha vinto tutti i campionati e soprattutto sa entrare nella testa dei giocatori”.

“Intanto voglio fare una premessa, sono arrivato per cercare di invertire quello che è il trend dell’annata, ma sono felicissimo di mettermi in discussione. - le prime parole di Semplici - Per me è motivo d’orgoglio rappresentare questa società, ringrazio la proprietà e il presidente, il direttore di questa possibilità, mi auguro che la Sampdoria possa ritornare a quei momenti del passato glorioso, voglio far tornare la Sampdoria in quella categoria che tutti sappiamo. Che gruppo ho trovato? Da subito mi stanno dando ascolto, chiaro che gli allenamenti sono ancora pochi, capirete bene che essendo nuovo i giocatori li conosco, ma finché non li alleni e non li hai sott’occhio hai difficoltà a sapere i veri valori. Mi piace conoscerli bene, trovare la chiave di ognuno per far sì che riescano tutti a dare il meglio”. 

Sulla classifica. “Sorprende una classifica così, non so quali problematiche ci fossero e non mi interessa, prima di me c’erano grandissimi professionisti, ma ora ripartiamo quasi da zero. Non sono qui per stravolgere, ma per dare valore ai ragazzi per il loro passato, hanno fatto tante cose ma come per me conta fino ad un certo punto, l’obiettivo è quello di switchare l’andamento avuto fino ad oggi e fare secondo le nostre possibilità. Il sistema di gioco? In questo periodo siamo in emergenza in difesa, ma sapevo di questa situazione. Baso le mie scelte su quello che vedo, la squadra è costruita per giocare 352 o 3421 o 343 e dovrò lavorare sulle caratteristiche che abbiamo, poi dovrò lavorare per avere un equilibrio importante. Subiti tanti gol, per chi deve raggiungere un certo obiettivo sono troppi e dovremo aggiustare questo dato. Individuare un gruppo base di titolari? Chiaro che dei giocatori base in testa li ho, poi il campo mi dirà se sto facendo le scelte giuste. Il calcio è cambiato, ci sono cinque cambi e puoi cambiare la partita in un senso o in un altro. Giusto considerare tutti, poi più di 11 non possono scendere in campo, sono tutti titolari poi ci sono titolari da cinque, otto o dieci partite. Starà ai giocatori mettermi in difficoltà”.

Sull’obiettivo stagionale della Sampdoria. “Se è sempre la serie A? Non sono un allenatore che fa promesse, se sono qui è perché vedo la prospettiva di risalire, quanto lo dirà il campo. Da parte della società e da parte mia c’è voglia di cambiare questa situazione, credo sia giusto pensare partita dopo partita e concentrarsi sulla prossima gara”. Che vedrà la Sampdoria affrontare lo Spezia. “Ho cercato di sfruttare i tre allenamenti fatti non pensando allo Spezia, ma alle problematiche del gruppo. Abbiamo domani la rifinitura e cercheremo di sommare le cose che ho intravisto. Credo ci siano situazioni da valutare bene dal punto di vista tecnico tattico e mentale, giocare nella Sampdoria non è come giocare altrove. Devono giocare il più spensierato possibile, un ambiente così può aiutarci a cambiare l’inerzia di questo campionato. Gerarchie? Qui non ci sono gerarchie, è il campo a darmi le risposte: se qualcuno non dà quello che chiedo faccio le mie scelte”. Dal gruppo ai singoli. “Che idea mi sono fatto degli gli attaccanti della Samp? Mi sono fatto un’idea, perché basta leggere il curriculum di Coda e Tutino e non solo loro. Il desiderio da parte mia è portare la squadra un po’ più avanti per sfruttare le loro qualità. La qualità alla Sampdoria  non manca, a mancare mi è sembrato è stata la compattezza. Cercherò di rendere questa squadra più equilibrata, ci vorrà tempo per lavorare. Pedrola e Kasami? Kasami ha fatto il suo percorso, ha esperienza, ha una certa personalità, io sto valutando anche l’eventualità di buttarlo dentro, è un giocatore importante per questa rosa e lo terrò nelle giuste valutazioni. Pedrola già lo scorso anno vedendo la Samp si vedeva che ha grande qualità, viene purtroppo da un percorso di infortuni e operazioni, si sta riprendendo, piano piano sta ritrovando la condizione anche per partire dall’inizio e sono contento”. Sul fattore Marassi, dove quest’anno la Sampdoria sta faticando. “È determinante, da avversario ho trovato sempre un tifo eccellente, tanto attaccamento. Cercheremo di ripagarli con i risultati, dandogli le soddisfazioni che meritano. I ragazzi chiaro oggi stanno soffrendo, forse soffrono il fatto di giocare davanti a tante persone, ma gli ho detto che qui c’è gente che pagherebbe per giocare in un ambiente del genere. Devono giocare cercando di dare il loro meglio senza pensieri”.

Per farlo Semplici ha iniziato a lavorare prima di tutto sulla testa dei giocatori. “Assieme all’aiuto del mio staff e del direttore staremo vicini ai ragazzi, abbiamo percepito difficoltà nei ragazzi, attraverso colloqui individuali e di gruppo stiamo cercando di far capire sì l’importanza ma anche la bellezza di giocare in una piazza del genere. Stiamo cercando di lavorare molto sulla testa, perché è quella che poi fa’ la differenza. Cercherò di non dargli quelle responsabilità che loro si sentono, ho riunito i ragazzi e gli ho detto ‘se vinciamo il merito è vostro, se perdiamo la colpa è la mia’. Vogliamo risalire, se troviamo compattezza possiamo provare a risalire e dare le soddisfazioni che in primis vogliamo toglierci noi. Quando può aiutarmi in questa esperienza la gavetta fatta? Mi auguro mi serva, ho fatto un percorso dove ho vinto, sono stato esonerato, purtroppo sono anche retrocesso. Tutte esperienze che mi hanno arricchito. Quando mi ha chiamato il direttore mi si è riempito il cuore, per l’arrivo in una piazza importante. Emozionato di ritrovare lo Spezia? - l’ultima sua panchina - Sono emozionato perché sono l’allenatore della Sampdoria, devo ancora ringraziare chi mi ha voluto e sono orgoglioso di rappresentare una società così importante. Sono calato al 300% in questa situazione, mi sta a cuore fare un certo tipo di lavoro per la società, per i ragazzi e anche per me”.

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SAMPDORIA - Semplici si presenta: “Un orgoglio essere qui, serve compattezza”

di Napoli Magazine

12/12/2024 - 15:12

Giornata di presentazioni in casa Sampdoria, che dopo l’esonero di Sottil ha abbracciato il suo nuovo allenatore: ieri il primo allenamento, oggi per Leonardo Semplici è stato il giorno delle prime parole. Arrivato martedì sera a Bogliasco, oggi per Leonardo Semplici è stato il giorno delle presentazioni. Dalla sala stampa del Mugnaini il nuovo allenatore della Sampdoria si è presentato alla stampa, introdotto dal Responsabile dell’area tecnica Pietro Accardi. “Fatemi ringraziare Sottil per il lavoro svolto in questi mesi, purtroppo le cose non sono andate come speravo, ma la responsabilità non è solo dell’allenatore esonerato: il fallimento in questi casi è di tutti, la responsabilità è di tutti, se presentiamo un terzo allenatore è ovvio che qualcosa abbiamo sbagliato. Oggi si volta pagina, siamo contenti di presentare Semplici, allenatore scelto e voluto per le capacità tecniche e morali. Allenatore esperto, conosce la categoria, ha vinto tutti i campionati e soprattutto sa entrare nella testa dei giocatori”.

“Intanto voglio fare una premessa, sono arrivato per cercare di invertire quello che è il trend dell’annata, ma sono felicissimo di mettermi in discussione. - le prime parole di Semplici - Per me è motivo d’orgoglio rappresentare questa società, ringrazio la proprietà e il presidente, il direttore di questa possibilità, mi auguro che la Sampdoria possa ritornare a quei momenti del passato glorioso, voglio far tornare la Sampdoria in quella categoria che tutti sappiamo. Che gruppo ho trovato? Da subito mi stanno dando ascolto, chiaro che gli allenamenti sono ancora pochi, capirete bene che essendo nuovo i giocatori li conosco, ma finché non li alleni e non li hai sott’occhio hai difficoltà a sapere i veri valori. Mi piace conoscerli bene, trovare la chiave di ognuno per far sì che riescano tutti a dare il meglio”. 

Sulla classifica. “Sorprende una classifica così, non so quali problematiche ci fossero e non mi interessa, prima di me c’erano grandissimi professionisti, ma ora ripartiamo quasi da zero. Non sono qui per stravolgere, ma per dare valore ai ragazzi per il loro passato, hanno fatto tante cose ma come per me conta fino ad un certo punto, l’obiettivo è quello di switchare l’andamento avuto fino ad oggi e fare secondo le nostre possibilità. Il sistema di gioco? In questo periodo siamo in emergenza in difesa, ma sapevo di questa situazione. Baso le mie scelte su quello che vedo, la squadra è costruita per giocare 352 o 3421 o 343 e dovrò lavorare sulle caratteristiche che abbiamo, poi dovrò lavorare per avere un equilibrio importante. Subiti tanti gol, per chi deve raggiungere un certo obiettivo sono troppi e dovremo aggiustare questo dato. Individuare un gruppo base di titolari? Chiaro che dei giocatori base in testa li ho, poi il campo mi dirà se sto facendo le scelte giuste. Il calcio è cambiato, ci sono cinque cambi e puoi cambiare la partita in un senso o in un altro. Giusto considerare tutti, poi più di 11 non possono scendere in campo, sono tutti titolari poi ci sono titolari da cinque, otto o dieci partite. Starà ai giocatori mettermi in difficoltà”.

Sull’obiettivo stagionale della Sampdoria. “Se è sempre la serie A? Non sono un allenatore che fa promesse, se sono qui è perché vedo la prospettiva di risalire, quanto lo dirà il campo. Da parte della società e da parte mia c’è voglia di cambiare questa situazione, credo sia giusto pensare partita dopo partita e concentrarsi sulla prossima gara”. Che vedrà la Sampdoria affrontare lo Spezia. “Ho cercato di sfruttare i tre allenamenti fatti non pensando allo Spezia, ma alle problematiche del gruppo. Abbiamo domani la rifinitura e cercheremo di sommare le cose che ho intravisto. Credo ci siano situazioni da valutare bene dal punto di vista tecnico tattico e mentale, giocare nella Sampdoria non è come giocare altrove. Devono giocare il più spensierato possibile, un ambiente così può aiutarci a cambiare l’inerzia di questo campionato. Gerarchie? Qui non ci sono gerarchie, è il campo a darmi le risposte: se qualcuno non dà quello che chiedo faccio le mie scelte”. Dal gruppo ai singoli. “Che idea mi sono fatto degli gli attaccanti della Samp? Mi sono fatto un’idea, perché basta leggere il curriculum di Coda e Tutino e non solo loro. Il desiderio da parte mia è portare la squadra un po’ più avanti per sfruttare le loro qualità. La qualità alla Sampdoria  non manca, a mancare mi è sembrato è stata la compattezza. Cercherò di rendere questa squadra più equilibrata, ci vorrà tempo per lavorare. Pedrola e Kasami? Kasami ha fatto il suo percorso, ha esperienza, ha una certa personalità, io sto valutando anche l’eventualità di buttarlo dentro, è un giocatore importante per questa rosa e lo terrò nelle giuste valutazioni. Pedrola già lo scorso anno vedendo la Samp si vedeva che ha grande qualità, viene purtroppo da un percorso di infortuni e operazioni, si sta riprendendo, piano piano sta ritrovando la condizione anche per partire dall’inizio e sono contento”. Sul fattore Marassi, dove quest’anno la Sampdoria sta faticando. “È determinante, da avversario ho trovato sempre un tifo eccellente, tanto attaccamento. Cercheremo di ripagarli con i risultati, dandogli le soddisfazioni che meritano. I ragazzi chiaro oggi stanno soffrendo, forse soffrono il fatto di giocare davanti a tante persone, ma gli ho detto che qui c’è gente che pagherebbe per giocare in un ambiente del genere. Devono giocare cercando di dare il loro meglio senza pensieri”.

Per farlo Semplici ha iniziato a lavorare prima di tutto sulla testa dei giocatori. “Assieme all’aiuto del mio staff e del direttore staremo vicini ai ragazzi, abbiamo percepito difficoltà nei ragazzi, attraverso colloqui individuali e di gruppo stiamo cercando di far capire sì l’importanza ma anche la bellezza di giocare in una piazza del genere. Stiamo cercando di lavorare molto sulla testa, perché è quella che poi fa’ la differenza. Cercherò di non dargli quelle responsabilità che loro si sentono, ho riunito i ragazzi e gli ho detto ‘se vinciamo il merito è vostro, se perdiamo la colpa è la mia’. Vogliamo risalire, se troviamo compattezza possiamo provare a risalire e dare le soddisfazioni che in primis vogliamo toglierci noi. Quando può aiutarmi in questa esperienza la gavetta fatta? Mi auguro mi serva, ho fatto un percorso dove ho vinto, sono stato esonerato, purtroppo sono anche retrocesso. Tutte esperienze che mi hanno arricchito. Quando mi ha chiamato il direttore mi si è riempito il cuore, per l’arrivo in una piazza importante. Emozionato di ritrovare lo Spezia? - l’ultima sua panchina - Sono emozionato perché sono l’allenatore della Sampdoria, devo ancora ringraziare chi mi ha voluto e sono orgoglioso di rappresentare una società così importante. Sono calato al 300% in questa situazione, mi sta a cuore fare un certo tipo di lavoro per la società, per i ragazzi e anche per me”.