Giovanni Carnevali, a.d. del Sassuolo, ha parlato a Radio Anch'io Sport su Radio Rai: "Il ritorno in Serie A parte da Fabio Grosso e dalla scelta di puntare su di lui subito dopo la retrocessione, avevamo le idee ben chiare. Grosso è la pedina fondamentale, con lui siamo riusciti a costruire la squadra. Ci siamo messi subito al lavoro, con grande volontà e l'obiettivo di risalire subito, sapendo tutte le difficoltà che può riservare il campionato di Serie B. Con lui e con il nuovo direttore sportivo Francesco Palmieri, promosso dopo nove anni all'interno del nostro settore giovanile, siamo ripartiti tutti insieme per ottenere il massimo: avevamo una grande voglia di poter tornare in Serie A. Abbiamo costruito un percorso, con cessioni di tanti giocatori che non ritenevamo utili per questo campionato e confermando alcune pedine fondamentali, andando a inserire tanti ragazzi giovani. Questo lavoro ci ha dato ragione. Quest'anno Berardi ha dimostrato che cosa vuol dire essere un campione. Dall'infortunio a quello che ha portato all'interno del gruppo, della squadra, e della società. Il campione lo conoscevamo già sul terreno del gioco, non tutti lo conoscevano per quello che è riuscito a dimostrare quest'anno. Noi lo sapevamo ed è stato un elemento importante come è stato in tutti questi anni. Quando non l'abbiamo avuto a disposizione, l'anno scorso abbiamo avuto grandi difficoltà con la retrocessione. I 21 gol realizzati dalla panchina? Fotografa al meglio il modo di lavorare di questa società, di gruppo e con un coinvolgimento totale dell'allenatore, del ds e dell'area scouting. Questa è la filosofia del Sassuolo, sono qui da 12 anni e questo è stato sempre il nostro metodo di lavoro. Abbiamo la fortuna di avere una proprietà importante, la famiglia Squinzi con i figli Marco e Veronica. Da loro è partita la voglia di ripartire, cercando di ottenere questo risultato e noi siamo felici di esserci riusciti, è anche un grande regalo che abbiamo fatto a loro. Reputo Sassuolo una grande società, c'è un modo di lavorare difficile da trovare in altre società. Sono strafelice di essere qua e di far parte di questo gruppo e di questa famiglia. Poi è chiaro che siamo tutti ambiziosi e il desiderio a volte c'è. Ma è anche vero che devono esserci delle richieste. Siccome ad oggi non sono pervenute, il mio primo pensiero è il Sassuolo. Nel momento in cui arriverà qualche richiesta, ci faremo qualche pensiero. Telefonate anche solo esplorative da qualche società? No, finora nessuna telefonata".
di Napoli Magazine
14/04/2025 - 17:16
Giovanni Carnevali, a.d. del Sassuolo, ha parlato a Radio Anch'io Sport su Radio Rai: "Il ritorno in Serie A parte da Fabio Grosso e dalla scelta di puntare su di lui subito dopo la retrocessione, avevamo le idee ben chiare. Grosso è la pedina fondamentale, con lui siamo riusciti a costruire la squadra. Ci siamo messi subito al lavoro, con grande volontà e l'obiettivo di risalire subito, sapendo tutte le difficoltà che può riservare il campionato di Serie B. Con lui e con il nuovo direttore sportivo Francesco Palmieri, promosso dopo nove anni all'interno del nostro settore giovanile, siamo ripartiti tutti insieme per ottenere il massimo: avevamo una grande voglia di poter tornare in Serie A. Abbiamo costruito un percorso, con cessioni di tanti giocatori che non ritenevamo utili per questo campionato e confermando alcune pedine fondamentali, andando a inserire tanti ragazzi giovani. Questo lavoro ci ha dato ragione. Quest'anno Berardi ha dimostrato che cosa vuol dire essere un campione. Dall'infortunio a quello che ha portato all'interno del gruppo, della squadra, e della società. Il campione lo conoscevamo già sul terreno del gioco, non tutti lo conoscevano per quello che è riuscito a dimostrare quest'anno. Noi lo sapevamo ed è stato un elemento importante come è stato in tutti questi anni. Quando non l'abbiamo avuto a disposizione, l'anno scorso abbiamo avuto grandi difficoltà con la retrocessione. I 21 gol realizzati dalla panchina? Fotografa al meglio il modo di lavorare di questa società, di gruppo e con un coinvolgimento totale dell'allenatore, del ds e dell'area scouting. Questa è la filosofia del Sassuolo, sono qui da 12 anni e questo è stato sempre il nostro metodo di lavoro. Abbiamo la fortuna di avere una proprietà importante, la famiglia Squinzi con i figli Marco e Veronica. Da loro è partita la voglia di ripartire, cercando di ottenere questo risultato e noi siamo felici di esserci riusciti, è anche un grande regalo che abbiamo fatto a loro. Reputo Sassuolo una grande società, c'è un modo di lavorare difficile da trovare in altre società. Sono strafelice di essere qua e di far parte di questo gruppo e di questa famiglia. Poi è chiaro che siamo tutti ambiziosi e il desiderio a volte c'è. Ma è anche vero che devono esserci delle richieste. Siccome ad oggi non sono pervenute, il mio primo pensiero è il Sassuolo. Nel momento in cui arriverà qualche richiesta, ci faremo qualche pensiero. Telefonate anche solo esplorative da qualche società? No, finora nessuna telefonata".