Vincenzo Italiano è uno degli allenatori di cui si parla di più della Serie A 2020/2021. Il tecnico dello Spezia, finito sotto i riflettori per come i suoi ragazzi giocano senza paura contro le dirette concorrenti per la salvezza e con le big, ha parlato a Fanpage.it delle sue idee e di come lavora per tenere sempre alta la concentrazione, di quali sono i suoi modelli e delle sue speranze per il prossimo futuro.
“È la mia prima esperienza in A ed è una grande emozione essere qui da allenatore. Da calciatore ho sempre giocato in squadre che si dovevano salvare ed ero già cosciente delle difficoltà che avremmo incontrato. Confrontarsi con tecnici importanti ti spinge sempre a dare il massimo e trovare le strategie opportune per cercare di uscire dal campo sempre a testa alta” - spiega Vincenzo Italiano a Fanpage.it e sul 2020 dello Spezia dichiara - . A livello sportivo il 2020 dello Spezia penso sia qualcosa che rimarrà per sempre. Un anno indelebile per tutti gli sportivi spezzini e per noi che l’abbiamo vissuto".
“Giocare bene vuol dire avere massima attenzione in entrambe le fasi, perché giocare bene non vuol dire far vedere che uno sa cosa fare solo con la palla - afferma il tecnico dello Spezia- .Non è solo l'estetica della giocata o di una partita ma avere delle idee per essere sempre dentro la partita". Sui concetti del “tutti registi” e “dell’adattabilità” messi in pratica, Italiano commenta "Nel calcio moderno si cerca di avere calciatori che siano partecipi e che possano essere in grado di essere protagonisti in tutte le situazioni. [...] Invece per ‘adattabilità’ mi riferisco al fatto che in base alle caratteristiche che si hanno a disposizione nella rosa, bisogna mettere i giocatori nelle condizioni di rendere al meglio. Modificare qualcosa, ma sempre basandosi su determinati principi. Insomma, cucire il vestito sulla squadra con ciò che si ha ma senza tradire se stessi”.
Sulle sue fonti di ispirazione, il tecnico dello Spezia racconta "A me piace molto l'idea che ha il Barcellona come società. C'è un timbro da rispettare, c’è un’idea, c’è un pensiero dalle giovanili alla prima squadra; con ragazzi che poi vengono portati tra i grandi e hanno già le idee chiare", mentre sul girone d'andata del campionato commenta “La gran sorpresa è il Sassuolo, per dove sta dall'inizio dell'anno e per come gioca; la Roma, che fa un calcio super propositivo; e la stessa Juventus di Pirlo, che piano piano sta portando avanti un'idea e sta venendo fuori. Potremmo parlare dell'Inter o del Milan, che con un'età media molto bassa sta facendo cose davvero egregie. Tutte le squadre mi hanno impressionato per motivi diversi”.
Infine, sull'impatto di Nzola sul campionato, dichiara: "Sta diventando concreto, si presenta dal dischetto ed è sempre freddissimo. È quel tipo di situazione che esplode da un momento all'altro e io mi auguro che abbia preso quella strada lì, che sia un giocatore che possa rimanere a quel livello. [...] Io l’ho paragonato al primo Drogba, potrebbe diventare un calciatore di quel livello lì perché sa giocare, è veloce e non è solo forza fisica”.
di Napoli Magazine
16/01/2024 - 10:54
Vincenzo Italiano è uno degli allenatori di cui si parla di più della Serie A 2020/2021. Il tecnico dello Spezia, finito sotto i riflettori per come i suoi ragazzi giocano senza paura contro le dirette concorrenti per la salvezza e con le big, ha parlato a Fanpage.it delle sue idee e di come lavora per tenere sempre alta la concentrazione, di quali sono i suoi modelli e delle sue speranze per il prossimo futuro.
“È la mia prima esperienza in A ed è una grande emozione essere qui da allenatore. Da calciatore ho sempre giocato in squadre che si dovevano salvare ed ero già cosciente delle difficoltà che avremmo incontrato. Confrontarsi con tecnici importanti ti spinge sempre a dare il massimo e trovare le strategie opportune per cercare di uscire dal campo sempre a testa alta” - spiega Vincenzo Italiano a Fanpage.it e sul 2020 dello Spezia dichiara - . A livello sportivo il 2020 dello Spezia penso sia qualcosa che rimarrà per sempre. Un anno indelebile per tutti gli sportivi spezzini e per noi che l’abbiamo vissuto".
“Giocare bene vuol dire avere massima attenzione in entrambe le fasi, perché giocare bene non vuol dire far vedere che uno sa cosa fare solo con la palla - afferma il tecnico dello Spezia- .Non è solo l'estetica della giocata o di una partita ma avere delle idee per essere sempre dentro la partita". Sui concetti del “tutti registi” e “dell’adattabilità” messi in pratica, Italiano commenta "Nel calcio moderno si cerca di avere calciatori che siano partecipi e che possano essere in grado di essere protagonisti in tutte le situazioni. [...] Invece per ‘adattabilità’ mi riferisco al fatto che in base alle caratteristiche che si hanno a disposizione nella rosa, bisogna mettere i giocatori nelle condizioni di rendere al meglio. Modificare qualcosa, ma sempre basandosi su determinati principi. Insomma, cucire il vestito sulla squadra con ciò che si ha ma senza tradire se stessi”.
Sulle sue fonti di ispirazione, il tecnico dello Spezia racconta "A me piace molto l'idea che ha il Barcellona come società. C'è un timbro da rispettare, c’è un’idea, c’è un pensiero dalle giovanili alla prima squadra; con ragazzi che poi vengono portati tra i grandi e hanno già le idee chiare", mentre sul girone d'andata del campionato commenta “La gran sorpresa è il Sassuolo, per dove sta dall'inizio dell'anno e per come gioca; la Roma, che fa un calcio super propositivo; e la stessa Juventus di Pirlo, che piano piano sta portando avanti un'idea e sta venendo fuori. Potremmo parlare dell'Inter o del Milan, che con un'età media molto bassa sta facendo cose davvero egregie. Tutte le squadre mi hanno impressionato per motivi diversi”.
Infine, sull'impatto di Nzola sul campionato, dichiara: "Sta diventando concreto, si presenta dal dischetto ed è sempre freddissimo. È quel tipo di situazione che esplode da un momento all'altro e io mi auguro che abbia preso quella strada lì, che sia un giocatore che possa rimanere a quel livello. [...] Io l’ho paragonato al primo Drogba, potrebbe diventare un calciatore di quel livello lì perché sa giocare, è veloce e non è solo forza fisica”.