Luca Marchetti, giornalista, si è soffermato sul mercato estivo terminato da qualche giorno nel suo editoriale per Tuttomercatoweb: "E’ stato un mercato diverso e ora possiamo dirlo. Dopo un paio di settimane in cui tutto si è chiuso, in cui abbiamo visto giocare le nostre nazionali e in cui è stato possibile analizzare i dati, anche grazie al lavoro di Football Benchmark. E’ stato un mercato diverso perché se da una parte sono mancati i soldi degli inglesi e degli arabi (che hanno speso meno rispetto a un anno fa), dall’altra hanno avuto un saldo negativo praticamente tutte le grandi leghe. E probabilmente i due eventi sono collegati. C’è stata l’esigenza di fare comunque la squadra, a prescindere dalle entrate. Scommettendo più sui risultati, ci verrebbe da dire. Facciamo un esempio tutto italiano per capire meglio quello che potrebbe essere successo: il Napoli pensava di poter vendere Osimhen a una determinata cifra. E ha aspettato di fare mercato, la seconda parte almeno, di vendere il giocatore. Poi quando ha capito che la situazione di Osimhen forse non si sarebbe sbloccata o lo avrebbe fatto tardi (guarda un po’ i mercati di destinazione erano quello inglese e quello arabo, i due in contrazione di spesa), ha comunque speso quello che avrebbe voluto fare. Sperando in una cessione di Osimhen nelle ultimissime ore o in un altra sessione di mercato (come poi è successo). Ma il rischio il Napoli se lo è accollato. E ha scommesso sul risultato sportivo: è (giustamente) convinta che con questo sacrificio sia meno complicato arrivare all’obiettivo (qualificazione in Champions League)".
di Napoli Magazine
12/09/2024 - 10:34
Luca Marchetti, giornalista, si è soffermato sul mercato estivo terminato da qualche giorno nel suo editoriale per Tuttomercatoweb: "E’ stato un mercato diverso e ora possiamo dirlo. Dopo un paio di settimane in cui tutto si è chiuso, in cui abbiamo visto giocare le nostre nazionali e in cui è stato possibile analizzare i dati, anche grazie al lavoro di Football Benchmark. E’ stato un mercato diverso perché se da una parte sono mancati i soldi degli inglesi e degli arabi (che hanno speso meno rispetto a un anno fa), dall’altra hanno avuto un saldo negativo praticamente tutte le grandi leghe. E probabilmente i due eventi sono collegati. C’è stata l’esigenza di fare comunque la squadra, a prescindere dalle entrate. Scommettendo più sui risultati, ci verrebbe da dire. Facciamo un esempio tutto italiano per capire meglio quello che potrebbe essere successo: il Napoli pensava di poter vendere Osimhen a una determinata cifra. E ha aspettato di fare mercato, la seconda parte almeno, di vendere il giocatore. Poi quando ha capito che la situazione di Osimhen forse non si sarebbe sbloccata o lo avrebbe fatto tardi (guarda un po’ i mercati di destinazione erano quello inglese e quello arabo, i due in contrazione di spesa), ha comunque speso quello che avrebbe voluto fare. Sperando in una cessione di Osimhen nelle ultimissime ore o in un altra sessione di mercato (come poi è successo). Ma il rischio il Napoli se lo è accollato. E ha scommesso sul risultato sportivo: è (giustamente) convinta che con questo sacrificio sia meno complicato arrivare all’obiettivo (qualificazione in Champions League)".