Ancora una volta devastante. David Neres s'è preso definitivamente il Napoli ed ora può rilanciare in maniera prepotente la sua carriera che sembrava da star tra l'Ajax e la nazionale brasiliana, prima dell'infortunio, dello stop allo Shakhtar per i noti e drammatici motivi e la ripartenza al Benfica. Il brasiliano ha confermato l'impatto devastante con la Serie A e che probabilmente il suo arrivo è stato un po' sottovalutato, probabilmente a causa anche dei tempi d'inserimento con Conte (13 panchine ed una titolarità in campionato prima di Udine). Nella vittoria pesante e schiacciante di Firenze s'è preso nuovamente la copertina, grazie ovviamente al gol che ha sbloccato ed incanalato la gara anche se la sua prova è stata (di nuovo) completa da ogni punto di vista. Non solo la qualità nel creare sistematicamente superiorità numerica e pericoli in zona gol, ma anche la capacità di non essere mai individualista forzando le scelte, giocando sempre per la squadra in possesso e sacrificandosi senza palla. Segnali di crescita in zona offensiva c'erano stati già in precedenza, ma dalla trasferta di Udine - al posto di Kvaratskhelia - Neres ha indubbiamente dato una marcia in più all'attacco del Napoli che appena una settimana prima era stato annullato dalla Lazio al Maradona. 2 assist, un altro deviato per Raspadori ed un gol meraviglioso nelle ultime 4 partite in cui il Napoli (con 9 gol realizzati) ha impennato la sua media realizzativa. Per questo, nonostante la concorrenza, ad oggi è l'unico certo di una maglia da titolare e, grazie anche alla capacità di giocare su entrambe le corsie (anche se ripete di preferire la destra, dove può anche andare al tiro, come a Firenze), l'altra se la contenderanno Kvaratskhelia e Politano (o, in assenza di quest'ultimo, anche Spinazzola come esterno tattico). Un'abbondanza che Conte sogna di avere presto, tra il mercato di gennaio e quello estivo, anche in altri reparti.
di Napoli Magazine
07/01/2025 - 10:46
Ancora una volta devastante. David Neres s'è preso definitivamente il Napoli ed ora può rilanciare in maniera prepotente la sua carriera che sembrava da star tra l'Ajax e la nazionale brasiliana, prima dell'infortunio, dello stop allo Shakhtar per i noti e drammatici motivi e la ripartenza al Benfica. Il brasiliano ha confermato l'impatto devastante con la Serie A e che probabilmente il suo arrivo è stato un po' sottovalutato, probabilmente a causa anche dei tempi d'inserimento con Conte (13 panchine ed una titolarità in campionato prima di Udine). Nella vittoria pesante e schiacciante di Firenze s'è preso nuovamente la copertina, grazie ovviamente al gol che ha sbloccato ed incanalato la gara anche se la sua prova è stata (di nuovo) completa da ogni punto di vista. Non solo la qualità nel creare sistematicamente superiorità numerica e pericoli in zona gol, ma anche la capacità di non essere mai individualista forzando le scelte, giocando sempre per la squadra in possesso e sacrificandosi senza palla. Segnali di crescita in zona offensiva c'erano stati già in precedenza, ma dalla trasferta di Udine - al posto di Kvaratskhelia - Neres ha indubbiamente dato una marcia in più all'attacco del Napoli che appena una settimana prima era stato annullato dalla Lazio al Maradona. 2 assist, un altro deviato per Raspadori ed un gol meraviglioso nelle ultime 4 partite in cui il Napoli (con 9 gol realizzati) ha impennato la sua media realizzativa. Per questo, nonostante la concorrenza, ad oggi è l'unico certo di una maglia da titolare e, grazie anche alla capacità di giocare su entrambe le corsie (anche se ripete di preferire la destra, dove può anche andare al tiro, come a Firenze), l'altra se la contenderanno Kvaratskhelia e Politano (o, in assenza di quest'ultimo, anche Spinazzola come esterno tattico). Un'abbondanza che Conte sogna di avere presto, tra il mercato di gennaio e quello estivo, anche in altri reparti.