UNDER 21 - Italia, Pierozzi: "Grandissima emozione per l'esordio, spero di avere altre occasioni"
Ai tempi delle giovanili della Fiorentina, Niccolò ed Edoardo Pierozzi erano due gocce d'acqua. Indistinguibili, se non per il numero sulla maglia. Oggi l'impresa è più alla portata, perché uno - Niccolò - veste l'amaranto della Reggina mentre l'altro ha addosso la maglia del Como. Azzurra, come quella della Nazionale che Niccolò ha messo per la prima volta a Backa Topola, in Serbia. Dei due gemelli, "Nicco" è stato il primo a esordire, ma appena acceso lo smartphone al rientro negli spogliatoi ha trovato il messaggio di "Edo". "Siamo una cosa sola - racconta Pierozzi a figc.it -, e lo siamo anche a distanza. Ovviamente siamo cresciuti insieme, ora le nostre giovani carriere hanno preso strade diverse ma il sostegno a vicenda non manca mai. È più contento lui di me per questo esordio, una grandissima emozione. E credo di aver giocato anche un buon primo tempo". Nicolato ha scelto lui come esterno di destra di centrocampo per la partita vinta 2-0 grazie alla doppietta di Samuele Mulattieri. "Spero ovviamente di avere altre occasioni, ma queste si costruiscono solo con il lavoro quotidiano - dice -. Ce la sto mettendo tutta". La Nazionale, che dopo la partita si è trasferita da Backa Topola a Belgrado, in mattinata è tornata in Italia, destinazione Reggio Calabria, dove lunedì alle ore 20 (diretta streaming su figc.it e sui canali social della Nazionale) è in programma la partita contro l'Ucraina. Niccolò conosce molto bene lo stadio 'Oreste Granillo': amaranto, ma azzurro per una sera. "Sarà bellissimo, perché sono sicuro che il pubblico di Reggio Calabria verrà in massa allo stadio a sostenerci e a godersi una serata che con la Nazionale non capitava da tanto tempo - dice -. I tifosi della Reggina sono fantastici, e noi giocatori siamo i primi a essere dispiaciuti per il momento poco favorevole che stiamo vivendo". Edoardo, impegnato negli allenamenti con il Como, non potrà essere in tribuna, "ma è come se fosse lì con me". "Giocando nello stesso campionato, ci diamo consigli sugli avversari da affrontare - rivela -. Non abbiamo particolari riti scaramantici. Peccato solo per quell'autogol...". Sì, perché c'è stato un sabato - il 25 febbraio - in cui a centinaia di chilometri l'uno dall'altro Niccolò ed Edoardo avevano segnato a distanza di pochi minuti l'uno dall'altro: Niccolò in Reggina-Modena, Edoardo in Como-Cosenza. La deviazione di un difensore del Cosenza, però, nei referti ha trasformato quel gol in un'autorete. "Ma magari ricapiterà...". I primi ricordi Azzurri dei gemelli Pierozzi, classe 2001, sono invece quelli del Mondiale 2006, vinto dall'Italia con in campo anche Pippo Inzaghi, che oggi allena la Reggina e Niccolò. "Vedevamo le partite al mare con la mia famiglia, sono i miei primi flash legati a un campo di calcio - ricorda -. Inzaghi mi ha fatto una grandissima impressione: trasmette tutto il suo carisma e il suo carattere forte, ma la cosa che mi ha colpito più di tutte è il suo volersi mettere ogni giorno in discussione nonostante da calciatore abbia vinto tutto". La domanda viene naturale: che fine farà la maglia dell'esordio in Under 21? "A casa mia, incorniciata, sperando che sia solo la prima. E che in futuro magari serva metterci la N di Niccolò prima del cognome: vorrebbe dire avere nella stessa squadra anche Edo".