"La Lazio è determinata, cattiva, fa la partita e ha fisicità. Dobbiamo mettere in campo le loro armi e qualcosa in più. Perché se guardiamo il discorso tecnico e qualitativo in generale, siamo un paio di gradini sotto, ma questi due gradini li dobbiamo colmare con la determinazione e la grinta che non può e non deve mancare". Lo ha detto Eusebio Di Francesco, in conferenza stampa, presentando l'anticipo del sabato pomeriggio, al Penzo, del suo Venezia con la formazione capitolina, che occupa il quarto posto. "E' una squadra in grande condizione e forma, Baroni sta facendo un ottimo lavoro, ha giocatori che rispecchiano il suo voler intensità e qualità - è proseguita l'analisi del tecnico dei lagunari - Da quando ho cominciato mi sento sempre sotto esame, in questo lavoro. I periodi possono essere negativi o positivi, ma ci dobbiamo credere che ci possano essere periodi più positivi. Ci serve il risultato". Circa gli infortunati, dopo tre mesi torna Duncan e anche Haps è recuperato, resta ai box il solo Sagrado. L'allenatore si è focalizzato anche sulla fase offensiva, quella in cui gli arancioneroverdi stanno avendo più difficoltà nelle ultime settimane. "Sta a noi mettere gli attaccanti nelle condizioni di fare al meglio e stimolandoli con esercitazioni per essere incisivi. Ma poi la partita è un momento che va vissuto con una convinzione unica, noi dobbiamo essere più convinti. Ma non dirò più che dobbiamo migliorare, perché dobbiamo fare gol, punto, non migliorare". Dopo gli sfoghi delle ultime settimane, Di Francesco ha detto la sua anche sul Var a chiamata. "Non mi fa impazzire. Mi piacerebbe che fossero più chiare certe cose o che l'interpretazione non debba variare da una partita all'altra. Mi incazzo sui falli dove un difensore ti tiene, tu cerchi di divincolarti, lo tocchi e sembra che lui muoia per terra. Condivido quanto detto da Gasperini sui rigorini. E ci sono troppi tempi morti nel calcio di oggi".
di Napoli Magazine
21/02/2025 - 14:23
"La Lazio è determinata, cattiva, fa la partita e ha fisicità. Dobbiamo mettere in campo le loro armi e qualcosa in più. Perché se guardiamo il discorso tecnico e qualitativo in generale, siamo un paio di gradini sotto, ma questi due gradini li dobbiamo colmare con la determinazione e la grinta che non può e non deve mancare". Lo ha detto Eusebio Di Francesco, in conferenza stampa, presentando l'anticipo del sabato pomeriggio, al Penzo, del suo Venezia con la formazione capitolina, che occupa il quarto posto. "E' una squadra in grande condizione e forma, Baroni sta facendo un ottimo lavoro, ha giocatori che rispecchiano il suo voler intensità e qualità - è proseguita l'analisi del tecnico dei lagunari - Da quando ho cominciato mi sento sempre sotto esame, in questo lavoro. I periodi possono essere negativi o positivi, ma ci dobbiamo credere che ci possano essere periodi più positivi. Ci serve il risultato". Circa gli infortunati, dopo tre mesi torna Duncan e anche Haps è recuperato, resta ai box il solo Sagrado. L'allenatore si è focalizzato anche sulla fase offensiva, quella in cui gli arancioneroverdi stanno avendo più difficoltà nelle ultime settimane. "Sta a noi mettere gli attaccanti nelle condizioni di fare al meglio e stimolandoli con esercitazioni per essere incisivi. Ma poi la partita è un momento che va vissuto con una convinzione unica, noi dobbiamo essere più convinti. Ma non dirò più che dobbiamo migliorare, perché dobbiamo fare gol, punto, non migliorare". Dopo gli sfoghi delle ultime settimane, Di Francesco ha detto la sua anche sul Var a chiamata. "Non mi fa impazzire. Mi piacerebbe che fossero più chiare certe cose o che l'interpretazione non debba variare da una partita all'altra. Mi incazzo sui falli dove un difensore ti tiene, tu cerchi di divincolarti, lo tocchi e sembra che lui muoia per terra. Condivido quanto detto da Gasperini sui rigorini. E ci sono troppi tempi morti nel calcio di oggi".