Calcio
VIDEO - Chiariello sul mercato del Napoli: "Questa rifondazione era necessaria"
15.08.2022 23:18 di Napoli Magazine

Umberto Chiariello, giornalista, ha commentato nel suo editoriale il mercato del Napoli, nel corso di ‘Campania Sport’, trasmissione in onda su Canale 21: “Estate difficilissima, che più difficile non si può, ma che non finita così come il mercato. Il Napoli finora ha operato sul mercato su tre direttrici diverse: è intervenuto subito sostituendo quelli che già sapeva che sarebbero andati via, Insigne e Ghoulam. Aveva preso, ancora prima che cominciasse il mercato, un georgiano per pochi spicci, Kvaratskhelia, il talento scovato da Giuntoli e lo scouting per sostituire Insigne. Olivera, uruguagio emergente, preso per dare finalmente un’alternativa a Mario Rui reduce da uno straordinario campionato. La seconda direttrice scelta dal Napoli è quella di esplorare il mercato italiano per scovare i giocatori giusti: Simeone, che è arrivato, e Raspadori, che dovrebbe essere il più simil Mertens oggi esistente in Italia. De Laurentiis l’anno scorso ha consegnato a Spalletti la stessa squadra di sempre, con il solo Anguissa in più, individuando però il tecnico come quello della rifondazione di quest’anno. Questa rifondazione era necessaria, c’erano ormai troppi giocatori che avevano dato il meglio di sé. Mertens, amatissimo, ma di 35 anni e non al centro del progetto di Spalletti. Insigne, 31 compiuti, che il meglio di sé al Napoli sembrava averlo già dato. Ghoulam, che teneva ostaggio da anni la fascia sinistra del Napoli con un ingaggio sontuoso, dopo l’infortunio non c’è praticamente più stato. Il portiere Ospina, al quale è stata fatta un’offerta che non ha neanche preso in considerazione, correndo dietro giustamente ai petrodollari del campionato arabo. Malcuit, anche lui a fine corsa, ed infine c’era quelli che non volevano rinnovare: Koulibaly e Fabian Ruiz. E’ inutile che dite che lo poteva fare 6 mesi fa, quando un giocatore non vuole rinnovare non c’è verso. Recuperare 40mln da Koulibaly è stata operazione fantastica, perché sarebbe andato via a zero l’anno prossimo e voleva una nuova esperienza. Così come Fabian non vuole accettare il rinnovo ed è giusto mandarlo al PSG, operazione che si andrà a chiudere. Napoli, a detta degli sfasciti, quelli che a prescindere giudicano che tutto va male, quest’anno è un ridimensionamento, un altro po’ non ci salviamo e tutto quello che fa De Laurentiis è tutto sbagliato. Ho scoperto che la colpa di ADL sono il buco dell’ozono, le scie chimiche e la guerra in Ucraina, certo lui non è stato carino neanche nei nostri confronti di Canale 21, dopo si è scusato. Comunque si esagera, quello che conta è che il presidente doveva cambiare tutto. Anagraficamente non li poteva rinnovare, sarebbero costati una cifra blu. Insigne 40mln per 4 anni, Koulibaly 60mln più i 40 ricavati dalla cessione al Chelsea. Mertens ha chiesto uno sproposito, cercava un altro 1.6mln di bonus alla firma e un contratto da quasi 12mln. Il Napoli ci ha provato anche a farli rimanere a cifre contenute, ma non era nel suo progetto. Dal punto di vista anche ambientale con 8/9 anni in un club hanno bisogno di cambiare”.  

 

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VIDEO - Chiariello sul mercato del Napoli: "Questa rifondazione era necessaria"

di Napoli Magazine

15/08/2024 - 23:18

Umberto Chiariello, giornalista, ha commentato nel suo editoriale il mercato del Napoli, nel corso di ‘Campania Sport’, trasmissione in onda su Canale 21: “Estate difficilissima, che più difficile non si può, ma che non finita così come il mercato. Il Napoli finora ha operato sul mercato su tre direttrici diverse: è intervenuto subito sostituendo quelli che già sapeva che sarebbero andati via, Insigne e Ghoulam. Aveva preso, ancora prima che cominciasse il mercato, un georgiano per pochi spicci, Kvaratskhelia, il talento scovato da Giuntoli e lo scouting per sostituire Insigne. Olivera, uruguagio emergente, preso per dare finalmente un’alternativa a Mario Rui reduce da uno straordinario campionato. La seconda direttrice scelta dal Napoli è quella di esplorare il mercato italiano per scovare i giocatori giusti: Simeone, che è arrivato, e Raspadori, che dovrebbe essere il più simil Mertens oggi esistente in Italia. De Laurentiis l’anno scorso ha consegnato a Spalletti la stessa squadra di sempre, con il solo Anguissa in più, individuando però il tecnico come quello della rifondazione di quest’anno. Questa rifondazione era necessaria, c’erano ormai troppi giocatori che avevano dato il meglio di sé. Mertens, amatissimo, ma di 35 anni e non al centro del progetto di Spalletti. Insigne, 31 compiuti, che il meglio di sé al Napoli sembrava averlo già dato. Ghoulam, che teneva ostaggio da anni la fascia sinistra del Napoli con un ingaggio sontuoso, dopo l’infortunio non c’è praticamente più stato. Il portiere Ospina, al quale è stata fatta un’offerta che non ha neanche preso in considerazione, correndo dietro giustamente ai petrodollari del campionato arabo. Malcuit, anche lui a fine corsa, ed infine c’era quelli che non volevano rinnovare: Koulibaly e Fabian Ruiz. E’ inutile che dite che lo poteva fare 6 mesi fa, quando un giocatore non vuole rinnovare non c’è verso. Recuperare 40mln da Koulibaly è stata operazione fantastica, perché sarebbe andato via a zero l’anno prossimo e voleva una nuova esperienza. Così come Fabian non vuole accettare il rinnovo ed è giusto mandarlo al PSG, operazione che si andrà a chiudere. Napoli, a detta degli sfasciti, quelli che a prescindere giudicano che tutto va male, quest’anno è un ridimensionamento, un altro po’ non ci salviamo e tutto quello che fa De Laurentiis è tutto sbagliato. Ho scoperto che la colpa di ADL sono il buco dell’ozono, le scie chimiche e la guerra in Ucraina, certo lui non è stato carino neanche nei nostri confronti di Canale 21, dopo si è scusato. Comunque si esagera, quello che conta è che il presidente doveva cambiare tutto. Anagraficamente non li poteva rinnovare, sarebbero costati una cifra blu. Insigne 40mln per 4 anni, Koulibaly 60mln più i 40 ricavati dalla cessione al Chelsea. Mertens ha chiesto uno sproposito, cercava un altro 1.6mln di bonus alla firma e un contratto da quasi 12mln. Il Napoli ci ha provato anche a farli rimanere a cifre contenute, ma non era nel suo progetto. Dal punto di vista anche ambientale con 8/9 anni in un club hanno bisogno di cambiare”.