Il 10 giugno 2025, la storica Villa Carafa Belvedere, nota anche come Palazzo Belvedere, aprirà eccezionalmente al pubblico per un solo giorno con la mostra “In-Natura” di Franco Mazzucchelli, a cura di Sabino Maria Frassà.
L’installazione site-specific, allestita nelle sale affrescate da Luca Giordano – massimo esponente della pittura barocca napoletana – propone un dialogo inedito tra l’arte gonfiabile dell’artista milanese, l’architettura seicentesca della dimora e il design essenziale del nuovo forno Expressive firmato Gaggenau.
L’iniziativa rappresenta la terza tappa – dopo Milano e Firenze – del ciclo FORMAE, promosso dal brand di design di lusso Gaggenau, in collaborazione con CRAMUM e Italy Sotheby’s International Realty, che porta – sotto la direzione artistica di Sabino Maria Frassà – nei più affascinanti palazzi italiani la metamorfosi della materia in forma, pensiero e bellezza.
Franco Mazzucchelli, riconosciuto a livello internazionale come il maestro dei gonfiabili, rivela in questo percorso espositivo la sua identità più profonda:
“da oltre cinquant’anni, il sarto dell’invisibile”, afferma Sabino Maria Frassà.
Le sue celebri sculture gonfiabili invadono le sale storiche del palazzo, sollevando la domanda centrale della sua ricerca: cos’è davvero naturale? È ciò che ha una forma definita, o ciò che muta, respira, si adatta?
La scelta di esporre solo opere trasparenti altera radicalmente la percezione dello spettatore: queste opere ci avvolgono, ci attraversano, ci costringono a ripensare lo spazio come entità viva, in trasformazione.
In questo contesto, ogni forma è provvisoria, ogni visione è relativa, ogni certezza – per sua natura – destinata a mutare.
Il percorso espositivo guida il visitatore in un’esperienza immersiva. Le opere non si limitano a occupare lo spazio: lo trasformano, lo mettono in discussione, lo riscrivono.
Nella sala principale, una forma totemica accoglie il nuovo forno Expressive di Gaggenau, le cui linee minimali e baussiane custodiscono la celebre Cubosfera di Mazzucchelli – una scultura simbolica, con cui l’artista riflette sulla quadratura del cerchio e sulla tensione verso la perfezione.
L’opera trova nel forno non solo un contenitore, ma una fucina alchemica: luogo in cui la materia si compie attraverso l’incontro tra ingegno, tecnologia e visione artistica.
Con “In-Natura”, Mazzucchelli indaga la mutevolezza della forma, l’assenza del vuoto e la natura come processo continuo di adattamento.
Le sue sculture d’aria – celebri anche per i progetti pubblici Abbandoni – superano ogni barriera tra artista e spettatore, invitando alla condivisione, alla trasformazione, al gioco.
Franco Mazzucchelli spiega:
“Cos’è l’arte, se non il tentativo di dare forma ai propri pensieri e condividerli con gli altri?
L’arte, per me, è da sempre uno scambio, prima ancora che un oggetto fisico.
Il manufatto è solo l’inizio di un viaggio che si apre all’infinito, spingendosi oltre me stesso e oltre il tempo presente.”
“Questa mostra ci ricorda che ciò che è vivo non è stabile, ma in divenire.
L’arte di Mazzucchelli è un atto di respiro collettivo”, conclude Frassà.
di Napoli Magazine
03/06/2025 - 10:23
Il 10 giugno 2025, la storica Villa Carafa Belvedere, nota anche come Palazzo Belvedere, aprirà eccezionalmente al pubblico per un solo giorno con la mostra “In-Natura” di Franco Mazzucchelli, a cura di Sabino Maria Frassà.
L’installazione site-specific, allestita nelle sale affrescate da Luca Giordano – massimo esponente della pittura barocca napoletana – propone un dialogo inedito tra l’arte gonfiabile dell’artista milanese, l’architettura seicentesca della dimora e il design essenziale del nuovo forno Expressive firmato Gaggenau.
L’iniziativa rappresenta la terza tappa – dopo Milano e Firenze – del ciclo FORMAE, promosso dal brand di design di lusso Gaggenau, in collaborazione con CRAMUM e Italy Sotheby’s International Realty, che porta – sotto la direzione artistica di Sabino Maria Frassà – nei più affascinanti palazzi italiani la metamorfosi della materia in forma, pensiero e bellezza.
Franco Mazzucchelli, riconosciuto a livello internazionale come il maestro dei gonfiabili, rivela in questo percorso espositivo la sua identità più profonda:
“da oltre cinquant’anni, il sarto dell’invisibile”, afferma Sabino Maria Frassà.
Le sue celebri sculture gonfiabili invadono le sale storiche del palazzo, sollevando la domanda centrale della sua ricerca: cos’è davvero naturale? È ciò che ha una forma definita, o ciò che muta, respira, si adatta?
La scelta di esporre solo opere trasparenti altera radicalmente la percezione dello spettatore: queste opere ci avvolgono, ci attraversano, ci costringono a ripensare lo spazio come entità viva, in trasformazione.
In questo contesto, ogni forma è provvisoria, ogni visione è relativa, ogni certezza – per sua natura – destinata a mutare.
Il percorso espositivo guida il visitatore in un’esperienza immersiva. Le opere non si limitano a occupare lo spazio: lo trasformano, lo mettono in discussione, lo riscrivono.
Nella sala principale, una forma totemica accoglie il nuovo forno Expressive di Gaggenau, le cui linee minimali e baussiane custodiscono la celebre Cubosfera di Mazzucchelli – una scultura simbolica, con cui l’artista riflette sulla quadratura del cerchio e sulla tensione verso la perfezione.
L’opera trova nel forno non solo un contenitore, ma una fucina alchemica: luogo in cui la materia si compie attraverso l’incontro tra ingegno, tecnologia e visione artistica.
Con “In-Natura”, Mazzucchelli indaga la mutevolezza della forma, l’assenza del vuoto e la natura come processo continuo di adattamento.
Le sue sculture d’aria – celebri anche per i progetti pubblici Abbandoni – superano ogni barriera tra artista e spettatore, invitando alla condivisione, alla trasformazione, al gioco.
Franco Mazzucchelli spiega:
“Cos’è l’arte, se non il tentativo di dare forma ai propri pensieri e condividerli con gli altri?
L’arte, per me, è da sempre uno scambio, prima ancora che un oggetto fisico.
Il manufatto è solo l’inizio di un viaggio che si apre all’infinito, spingendosi oltre me stesso e oltre il tempo presente.”
“Questa mostra ci ricorda che ciò che è vivo non è stabile, ma in divenire.
L’arte di Mazzucchelli è un atto di respiro collettivo”, conclude Frassà.