Cultura & Gossip
CAMPANIA TEATRO FESTIVAL - "Mi figlio sa chi sono" di Paolo Coletta e Silvana Totàro con Gea Martire, il 16 giugno a Benevento
14.06.2021 16:52 di Napoli Magazine

Golden Show srl

in collaborazione con Koan Concept House

presenta 

MIO FIGLIO SA CHI SONO

di Paolo Coletta e Silvana Totàro

 

con Gea Martire

regia e musiche di Paolo Coletta 

 

Il 16 giugno ore 21 nell’ambito del Campania Teatro Festival andrà in scena Mio figlio sa chi sono di Paolo Coletta e Silvana Totaro con Gea Martire, la regia di Paolo Coletta e l’aiuto regia di Serena Marziale. Prodotto dalla Golden Show srl in collaborazione con Koan Concept House, lo spettacolo debutterà al Teatro Naturale di Pietrelcina a Benevento.

 

Interno disabitato di un appartamento alto-borghese. A un anno dalla morte del figlio avvenuta proprio in quella casa, Nicole torna per incontrare l’amico di una vita che inspiegabilmente l’ha convocata lì. I due si sono persi di vista dal giorno della tragica scomparsa del ragazzo.

L’uomo tarda ad arrivare, così dalle stanze vuote riaffiora il ricordo di un anno prima, quando la donna si era ritrovata costretta a condividere quelle stanze con il suo unico figlio.

Dopo un violento scontro, in cui apprese che il giovane sapeva tutto di lei, Nicole si convinse che il figlio la volesse ricattare rivelando al padre tutti i suoi segreti.

Ritorna così a quando aveva cominciato sin da bambina ad allenare il suo azzardo identitario, ricomponendo il puzzle di una vita attraversata con la freddezza di una giocatrice abituata a vincere.

Travestimenti, doppie e triple vite, la cultura come arma per essere inclusa, il sarcasmo corrosivo verso la retorica dei valori e dei sentimenti.

Ma c'è un nodo, un elemento che a poco a poco rischia di far saltare il banco: le parole pronunciate allora dal figlio la mettono a distanza di un anno di fronte a un dubbio. E se il ricatto fosse stata solo la proiezione di un suo desiderio? Un desiderio perverso, certo.

Di sicuro, la morte del figlio per overdose sembrò in quel momento restituire alla donna il suo equilibrio esistenziale.

In realtà, niente sarebbe stato più come prima.

Oggi, adesso, in quello stesso appartamento, l’amico di una vita per la prima volta si fa aspettare e sta facendo sempre più tardi.

 

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CAMPANIA TEATRO FESTIVAL - "Mi figlio sa chi sono" di Paolo Coletta e Silvana Totàro con Gea Martire, il 16 giugno a Benevento

di Napoli Magazine

14/06/2024 - 16:52

Golden Show srl

in collaborazione con Koan Concept House

presenta 

MIO FIGLIO SA CHI SONO

di Paolo Coletta e Silvana Totàro

 

con Gea Martire

regia e musiche di Paolo Coletta 

 

Il 16 giugno ore 21 nell’ambito del Campania Teatro Festival andrà in scena Mio figlio sa chi sono di Paolo Coletta e Silvana Totaro con Gea Martire, la regia di Paolo Coletta e l’aiuto regia di Serena Marziale. Prodotto dalla Golden Show srl in collaborazione con Koan Concept House, lo spettacolo debutterà al Teatro Naturale di Pietrelcina a Benevento.

 

Interno disabitato di un appartamento alto-borghese. A un anno dalla morte del figlio avvenuta proprio in quella casa, Nicole torna per incontrare l’amico di una vita che inspiegabilmente l’ha convocata lì. I due si sono persi di vista dal giorno della tragica scomparsa del ragazzo.

L’uomo tarda ad arrivare, così dalle stanze vuote riaffiora il ricordo di un anno prima, quando la donna si era ritrovata costretta a condividere quelle stanze con il suo unico figlio.

Dopo un violento scontro, in cui apprese che il giovane sapeva tutto di lei, Nicole si convinse che il figlio la volesse ricattare rivelando al padre tutti i suoi segreti.

Ritorna così a quando aveva cominciato sin da bambina ad allenare il suo azzardo identitario, ricomponendo il puzzle di una vita attraversata con la freddezza di una giocatrice abituata a vincere.

Travestimenti, doppie e triple vite, la cultura come arma per essere inclusa, il sarcasmo corrosivo verso la retorica dei valori e dei sentimenti.

Ma c'è un nodo, un elemento che a poco a poco rischia di far saltare il banco: le parole pronunciate allora dal figlio la mettono a distanza di un anno di fronte a un dubbio. E se il ricatto fosse stata solo la proiezione di un suo desiderio? Un desiderio perverso, certo.

Di sicuro, la morte del figlio per overdose sembrò in quel momento restituire alla donna il suo equilibrio esistenziale.

In realtà, niente sarebbe stato più come prima.

Oggi, adesso, in quello stesso appartamento, l’amico di una vita per la prima volta si fa aspettare e sta facendo sempre più tardi.