Cultura & Gossip
IL PROGETTO - La Nuova Scuola compositiva napoletana, al Conservatorio San Pietro a Majella
14.10.2024 16:13 di Napoli Magazine

Conservatorio San Pietro a Majella – Sala Scarlatti

La Nuova Scuola Compositiva napoletana

mercoledì 16 ottobre 2024 – ore 18.00

ingresso gratuito

Per il terzo anno consecutivo, nell’ambito della ormai pluriennale collaborazione tra il Conservatorio San Pietro a Majella e l’Associazione Dissonanzen, prende vita il progetto La Nuova Scuola compositiva napoletana, inserito nella programmazione Confronti musicali contemporanei, curata da Patrizio Marrone, che si terrà mercoledì 16 ottobre, alle ore 18, nella Sala Scarlatti del Conservatorio San Pietro a Majella. L'ingresso è libero.

Quest’anno saranno presentate musiche in prima esecuzione assoluta di sei giovani studenti di composizione. Lo spirito del progetto è quello di consolidare una virtuosa e proficua dialettica tra studio e prassi, consentendo ai compositori di mettere in campo le loro idee relazionandosi nell’immediato con i loro interpreti e con il pubblico, creando quindi un meccanismo dialettico, che può rappresentare una grande opportunità di crescita.

Per l’occasione l’Ensemble Dissonanzen, espressione musicale dell’associazione, è diretto da Francesco Gesualdi. Uno spazio particolare, nel progetto di quest’anno, viene dato all’utilizzo della fisarmonica, strumento ormai sempre più utilizzato nell’ambito della creatività musicale contemporanea, date le sue variegate e affascinanti capacità timbriche. 

Pur non essendoci una linea-guida dichiarata esplicitamente possiamo distinguere nei brani presentati due diversi punti di vista creativi. Il primo, che sembra accomuni i brani di Luigi Bruno, Ugo Ruocco e Marco D’Acunzo, cerca di porre in essere una riflessione sui concetti di tempo e di natura, intesi ovviamente dai tre compositori in maniera e con modalità differenti. Se in Duo par Bruno di Luigi Bruno c’è la volontà di costruire una sorta di mini-suite con accentuazioni molto diverse tra di loro alla ricerca costante di una drammatizzazione teatrale con un malinconico finale che si pone come «riflessione nostalgica di ciò che è stato», in Fantasia 369 Marco D’Acunzo si interroga sul rapporto tra «l’eterno fluire della vita e i numeri, volendo testimoniare l’invisibile flusso nascosto della matematica nel mondo». Il meccanismo messo in moto dall’autore cerca di alludere alle dinamiche della natura perché «tutto nasce dal silenzio e la vita dal primo respiro, tutto finisce col silenzio e con l’ultimo sospiro». Infine Quintetto di Ugo Ruocco mette in campo differenti e contrastanti accentuazioni di tempo, in una ricerca formale proiettata verso una dimensione trascendentale.

L’altra linea-guida che emerge dalla lettura dei brani è più legata ad aspetti musicali e a interessi di tipo - per così dire - formale.  Così Funky sol di Donato Attanasio «trae ispirazione, nella sua sezione da Hungarian Rock di Gyorgy Ligeti e, attraverso l'utilizzo di un basso ostinato affidato soprattutto alla fisarmonica, violino e violoncello improvvisano momenti molto melodici. Ad un certo punto il meccanismo del basso ostinato lascia spazio ad una seconda sezione più meditativa che porterà poi ad una ripresa della sezione centrale». In Rhapsody of the Universe, Vincenzo Russo sonda le possibilità della forma-variazione, all’interno di una struttura in tre parti, mentre On Saturday di Walter Aveta è «un omaggio alle interessanti ed illuminanti lezioni di analisi, che sono state tenute dall’insegnante del compositore stesso e si sono svolte proprio di sabato». Come scrive l’autore, «la composizione, costituita da 4 movimenti, è intrisa di similitudini e differenze sia ad una scala macroscopica che di dettaglio ed è stata concepita col tentativo di unire alcune forme della grande tradizione occidentale con un estensivo (ma non totale) uso di nuove tecniche strumentali, tipiche dei linguaggi contemporanei degli ultimi cinquant’anni».

 

Conservatorio San Pietro a Majella – Sala Scarlatti

mercoledì 16 ottobre 2024 – ore 18.00

ingresso gratuito

 

La Nuova Scuola Compositiva napoletana

Musiche di Donato Attanasio, Walter Aveta, Luigi Bruno, Marco D’Acunzo, Ugo Ruocco, Vincenzo Russo.

 

Luigi Bruno

Duo par Bruno per violino e violoncello

 

Donato Attanasio

Funky sol per violino, violoncello e fisarmonica

 

Marco D’Acunzo

Fantasia 369 per flauto, violino, violoncello e fisarmonica

 

Ugo Ruocco

Quintetto per flauto, violino/viola, violoncello, fisarmonica e pianoforte

 

Vincenzo Russo

Rhapsody of the Universe per flauto, violino, violoncello, fisarmonica e pianoforte

 

Walter Aveta

On Saturday - 4 piccoli movimenti per ensemble per flauto, violino, violoncello, fisarmonica e pianoforte

 

Ensemble Dissonanzen

Tommaso Rossi, flauti

Francesco Solombrino, violino e viola

Lorenzo Ceriani, violoncello

Pietro Paolo Antonucci, fisarmonica

Marina Pellegrino, pianoforte

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IL PROGETTO - La Nuova Scuola compositiva napoletana, al Conservatorio San Pietro a Majella

di Napoli Magazine

14/10/2024 - 16:13

Conservatorio San Pietro a Majella – Sala Scarlatti

La Nuova Scuola Compositiva napoletana

mercoledì 16 ottobre 2024 – ore 18.00

ingresso gratuito

Per il terzo anno consecutivo, nell’ambito della ormai pluriennale collaborazione tra il Conservatorio San Pietro a Majella e l’Associazione Dissonanzen, prende vita il progetto La Nuova Scuola compositiva napoletana, inserito nella programmazione Confronti musicali contemporanei, curata da Patrizio Marrone, che si terrà mercoledì 16 ottobre, alle ore 18, nella Sala Scarlatti del Conservatorio San Pietro a Majella. L'ingresso è libero.

Quest’anno saranno presentate musiche in prima esecuzione assoluta di sei giovani studenti di composizione. Lo spirito del progetto è quello di consolidare una virtuosa e proficua dialettica tra studio e prassi, consentendo ai compositori di mettere in campo le loro idee relazionandosi nell’immediato con i loro interpreti e con il pubblico, creando quindi un meccanismo dialettico, che può rappresentare una grande opportunità di crescita.

Per l’occasione l’Ensemble Dissonanzen, espressione musicale dell’associazione, è diretto da Francesco Gesualdi. Uno spazio particolare, nel progetto di quest’anno, viene dato all’utilizzo della fisarmonica, strumento ormai sempre più utilizzato nell’ambito della creatività musicale contemporanea, date le sue variegate e affascinanti capacità timbriche. 

Pur non essendoci una linea-guida dichiarata esplicitamente possiamo distinguere nei brani presentati due diversi punti di vista creativi. Il primo, che sembra accomuni i brani di Luigi Bruno, Ugo Ruocco e Marco D’Acunzo, cerca di porre in essere una riflessione sui concetti di tempo e di natura, intesi ovviamente dai tre compositori in maniera e con modalità differenti. Se in Duo par Bruno di Luigi Bruno c’è la volontà di costruire una sorta di mini-suite con accentuazioni molto diverse tra di loro alla ricerca costante di una drammatizzazione teatrale con un malinconico finale che si pone come «riflessione nostalgica di ciò che è stato», in Fantasia 369 Marco D’Acunzo si interroga sul rapporto tra «l’eterno fluire della vita e i numeri, volendo testimoniare l’invisibile flusso nascosto della matematica nel mondo». Il meccanismo messo in moto dall’autore cerca di alludere alle dinamiche della natura perché «tutto nasce dal silenzio e la vita dal primo respiro, tutto finisce col silenzio e con l’ultimo sospiro». Infine Quintetto di Ugo Ruocco mette in campo differenti e contrastanti accentuazioni di tempo, in una ricerca formale proiettata verso una dimensione trascendentale.

L’altra linea-guida che emerge dalla lettura dei brani è più legata ad aspetti musicali e a interessi di tipo - per così dire - formale.  Così Funky sol di Donato Attanasio «trae ispirazione, nella sua sezione da Hungarian Rock di Gyorgy Ligeti e, attraverso l'utilizzo di un basso ostinato affidato soprattutto alla fisarmonica, violino e violoncello improvvisano momenti molto melodici. Ad un certo punto il meccanismo del basso ostinato lascia spazio ad una seconda sezione più meditativa che porterà poi ad una ripresa della sezione centrale». In Rhapsody of the Universe, Vincenzo Russo sonda le possibilità della forma-variazione, all’interno di una struttura in tre parti, mentre On Saturday di Walter Aveta è «un omaggio alle interessanti ed illuminanti lezioni di analisi, che sono state tenute dall’insegnante del compositore stesso e si sono svolte proprio di sabato». Come scrive l’autore, «la composizione, costituita da 4 movimenti, è intrisa di similitudini e differenze sia ad una scala macroscopica che di dettaglio ed è stata concepita col tentativo di unire alcune forme della grande tradizione occidentale con un estensivo (ma non totale) uso di nuove tecniche strumentali, tipiche dei linguaggi contemporanei degli ultimi cinquant’anni».

 

Conservatorio San Pietro a Majella – Sala Scarlatti

mercoledì 16 ottobre 2024 – ore 18.00

ingresso gratuito

 

La Nuova Scuola Compositiva napoletana

Musiche di Donato Attanasio, Walter Aveta, Luigi Bruno, Marco D’Acunzo, Ugo Ruocco, Vincenzo Russo.

 

Luigi Bruno

Duo par Bruno per violino e violoncello

 

Donato Attanasio

Funky sol per violino, violoncello e fisarmonica

 

Marco D’Acunzo

Fantasia 369 per flauto, violino, violoncello e fisarmonica

 

Ugo Ruocco

Quintetto per flauto, violino/viola, violoncello, fisarmonica e pianoforte

 

Vincenzo Russo

Rhapsody of the Universe per flauto, violino, violoncello, fisarmonica e pianoforte

 

Walter Aveta

On Saturday - 4 piccoli movimenti per ensemble per flauto, violino, violoncello, fisarmonica e pianoforte

 

Ensemble Dissonanzen

Tommaso Rossi, flauti

Francesco Solombrino, violino e viola

Lorenzo Ceriani, violoncello

Pietro Paolo Antonucci, fisarmonica

Marina Pellegrino, pianoforte