Cultura & Gossip
INFO - Agenda settimanale degli spettacoli dall'8 al 14 dicembre 2025 in Campania, programmati dal Circuito Teatro Pubblico Campano
05.12.2025 18:28 di Napoli Magazine
aA
Teatro Auditorium Tommasiello di Teano
stagione teatrale 2025/2026 a cura del Teatro Pubblico Campano
info 0823885096 - 3333782429
Mercoledì 10 dicembre, ore 20.45
 
Anni ‘90…Noi che volevamo la favola!
uno spettacolo di Massimiliano Gallo
 
con Carmen Scognamiglio
 
e con il corpo di ballo Anni 90 Dance
 
musiche eseguite da Ensemble Napolinord Big Band

Eravamo rimasti alla caduta del muro di Berlino. Così era finito il mio spettacolo sugli anni 80: “Stasera, Punto e a Capo!”, quello in cui ho raccontato la mia adolescenza a metà tra purezza e infinito incanto. 

Le immagini della caduta del Muro di Berlino, i berlinesi armati di piccone, le folle che attraversano il Checkpoint Charlie, gli abbracci tra sconosciuti, i balli in cima a quello che fino a poche ore prima era il simbolo della divisione del mondo in due fazioni. 
Riguardando a quell’epoca, sembra che col muro sia caduta la prima casella di un domino di eventi positivi che negli anni successivi ha sconvolto gli equilibri del mondo. Insomma, sembrava tutto bellissimo ma forse niente é veramente cambiato!
Erano gli anni di “Certe Notti” di Ligabue, dell’ “Ombelico del mondo” di Jovanotti. Di Fiorello e del suo “Karaoke”, di “Non è la rai”, di “Bim, bum, bam” e di “Bay Watch”, di “Blob” e “Art Attack”, di “La vita è bella”, “Forrest Gump” e “Mamma, ho perso l’aereo”, de la pillola rossa o la pillola blu di “Matrix”. 
Erano gli anni in cui si giocava a “Super Mario” e “Pac-Man”, in cui si parlava di un mondo da connettere. Erano gli anni del Viagra, come ha detto Douglas Coupland, lo scrittore che ha coniato il termine Generazione X: “La storia era finita, e la sensazione era ottima”.
Quello degli anni Novanta è stato apparentemente un decennio perfetto, ma in realtà sono molte le cose che preferiamo non ricordare sui nostri profili social, ma d’altronde fa piacere ricordare solo le cose belle. 
 
Quello di cui la nostalgia non tiene conto è, per esempio, la guerra: dal massacro di Srebrenica al genocidio in Ruanda. 
La stessa sorte è toccata alla svalutazione della Lira e alla progressiva perdita di potere d’acquisto da parte degli italiani successive a Mani Pulite, ed è proprio nel gennaio 1994 che con un videomessaggio di 9 minuti Silvio Berlusconi ha fatto il suo ingresso in politica, non uscendone per i vent’anni successivi. 
È sempre in questo periodo che si è iniziata ad affermare in Italia la Lega Nord di Bossi che è arrivata al Governo. 
Ed allora divertiamoci a raccontarli questi anni 90’, ridendo sulle nostre disgrazie, su quello che siamo stati e su quanto ci eravamo promessi. Che la festa continui…
 
 
Teatro La Provvidenza di Vallo della Lucania
stagione teatrale 2025/2026 a cura del Teatro Pubblico Campano 
Giovedì 11 dicembre, ore 20.45
 
Teatro Barone di Melito di Napoli
stagione teatrale 2025/2026 a cura del Teatro Pubblico Campano
Venerdì 12 e sabato 13 dicembre, ore 20.45
 
Auditorium Teatro S. Alfonso Maria de Liguori di Pagani
stagione teatrale 2025/2026 a cura del Teatro Pubblico Campano
Info 0815158061
Domenica 14 dicembre, ore 18.00
 
Carlo Buccirosso in
 
Qualcosa è andato storto
una commedia scritta e diretta da Carlo Buccirosso
 
con 
Elvira Zingone, Peppe Miale, Fiorella Zullo,
Stefania Aluzzi, Matteo Tugnoli, Fabrizio Miano
 
e con Tilde Spirito (nel ruolo della nonna)
 
costumi Zaira De Vincentis, musiche Cosimo Lombardi
scenografie Gilda Cerullo
 
una produzione A.G. Spettacoli
 
Corrado Postiglione è un avvocato di provincia, modesto e pieno di buone intenzioni, alle prese con clienti tanto popolari quanto complicati. Ma il suo vero campo di battaglia è la famiglia: un groviglio di parenti, affini e attriti, in eterno conflitto per beghe di ogni sorta. Nel tentativo di riconquistare una stima perduta e un po’ di pace (anche economica), Corrado si improvvisa acrobata del diritto, tra cavilli e stratagemmi. Ma il colpo basso arriva quando la malattia colpisce la madre, matriarca inflessibile e regista occulta delle vite familiari. 
E da lì, l’eredità – vera protagonista occulta – scatena un’escalation tragicomica fatta di sospetti, rancori e alleanze instabili. Zio Dodò, come lo chiamano in casa, si ritrova solo contro tutti in una battaglia legale (e morale) che nessun codice prevede, con il destino beffardo che lo mette alla prova nell’unico caso davvero personale: la sua stessa famiglia.
Una commedia amara e irresistibile sulla famiglia, le sue nevrosi e le sue verità indicibili. Con una domanda sospesa: si può vincere una causa senza perdersi?
 
 
Teatro Nuovo di Napoli
stagione teatrale 2025/2026 a cura del Teatro Pubblico Campano
Da giovedì 11 domenica 14 dicembre
(giovedì ore 21.00, venerdì e domenica ore 18.30, sabato ore 19.00)
 
The Doozies
Eleonora Duse, Isadora Duncan e noi
di e con Marta Dalla Via e Silvia Gribaudi
 
disegno luci Roberto di Fresco
consulenza scenografica Chiara Frigo
costumi Sonia Marianni
 
una produzione Associazione culturale Zebra
 
To be doozy è un’espressione colloquiale americana di etimologia incerta. Potrebbe indicare il fiore, la margherita (daisy in inglese), potrebbe riferirsi ad una lussuosa marca di automobili sportive (Dusenberg) oppure, ed è la nostra opzione preferita, potrebbe omaggiare la divina attrice Eleonora Duse e il suo cognome italiano pronunciato goffamente oltreoceano: “Doozay” “Doozee” “Doosay”. Essere doozy significa essere stupefacenti, essere fuori dall’ordinario, essere così particolari da lasciare a bocca aperta. Eccezionalmente bravi o eccezionalmente pessimi, in parole semplici: strambi. Esserlo o non esserlo? Esserlo, perché, secondo noi, è un complimento.
Con questa convinzione nel cuore ci siamo dedicate all’ideazione e alla creazione di uno spettacolo difficile da etichettare, ispirato alla rivoluzione artistica e umana di due eroine che hanno vissuto per e nella danza, per e nel teatro. Le biografie di Isadora Duncan e di Eleonora Duse sono un’appassionante fucina di spunti narrativi e politici. Attraverso il loro esistere anticonvenzionale sono state pioniere del femminismo, del capocomicato, di un’arte che si preoccupi del presente. Queste Doozies senza trucco, senza punte, giudicate spesso fisicamente non conformi ai canoni estetici del loro tempo, grazie alla loro naturale originalità hanno generato stupore e meraviglia lasciando immense eredità per le generazioni future.
Dove sono questi lasciti, ci siamo chieste, visto che, a più di cento anni di distanza, ci troviamo ad affrontare gli stessi identici discorsi in palco e fuori, le stesse battaglie per la parità, per i giusti compensi, contro la dittatura del physique du rôle e dei repertori stantii? La rivoluzione terrestre è il moto che fa il nostro pianeta intorno al sole e si conclude tornando al punto di partenza. Ecco, accettando, la nostra condizione di artiste che non faranno la storia, ricominciamo il giro. Lo cominciamo come fossimo The Blob, l’alieno gelatinoso del film, prendendo tutto, inarrestabili. Indossando il viola, alterando i gesti, gettando il tutù nella buca dell’orchestra, guidate da euforia e istinto, dall’esempio di chi ci ha preceduto. Libere di danzare e recitare libere. Andando oltre le mode, le abitudini, le scuole di pensiero. Tutto questo è già stato fatto. Già stato detto. Le convenzioni si rompono, si aggiustano e si rompono di nuovo, lo sappiamo, ma vogliamo uscire da questo moto perpetuo dove l’ossessione di essere originali limita la creatività. In fondo preoccuparsi di essere il nuovo è una cosa vecchia. Non siamo Duse, non siamo Duncan, siamo solo due copione, originali però!
The Doozies vuole essere un’opera intorno alla meraviglia della stranezza. Siamo convinte che le nostre stupefacenti antenate avrebbero apprezzato questa sfacciataggine, visto che si sono continuamente schierate contro lo status quo anche quando era classico e mitico.
 
 
Teatro Minerva di Boscoreale
stagione teatrale 2025/2026 a cura del Teatro Pubblico Campano
Venerdì 12 dicembre, ore 20.45
 
Peppe Barra in
 
Buonasera a tutti
dai miei disordinati appunti
 
 
con
Luca Urciuolo (pianoforte)
 
 
regia Francesco Esposito
 
una produzione
Tradizione e turismo – Centro di produzione teatrale, Teatro Sannazaro, Ag Spettacoli
 
Il recital già dal titolo lascia intuire cosa dovrà aspettarsi il pubblico: un momento di intimità tra artista e spettatori, oltrepassando la cosiddetta quarta parete in un continuo dialogo con la platea. 
Il modo di fare teatro di Peppe Barra è stato più volte definito “le mille e una resurrezione dell’animo partenopeo”. Attraverso la sua maschera sarcastica e ai tanti registri vocali – dai più gravi ai più acuti -, unisce da sempre gli elementi colti e popolari della sua città, mescolando nei suoi spettacoli, con facilità, la tradizione e l’innovazione. 
Un viaggio nella vita dell’uomo e dell’artista: i suoi ricordi di infanzia e adolescenza nella Procida e nella Napoli degli anni ’50, la sua memoria di giovanissimo attore con Zietta Liù, fino al successo della Nuova Compagnia di Canto Popolare e agli anni di teatro insieme alla indimenticata Concetta Barra, madre e compagna di scena. 
Una passeggiata nei suoi oltre 60 anni di carriera, tra teatro e canzone, toccando la musica barocca e la tradizione popolare, il mondo magico di Basile, grandi autori come Petito e Viviani, il varietà, il cabaret, fino a giungere ai cantautori contemporanei. 
Barra sarà unico mattatore in scena – insieme al maestro Luca Urciuolo che lo accompagnerà al pianoforte – per divertire ed emozionare, con follia e poesia. Senza mai interrompere il gioco con il pubblico, come un felice incontro tra bambini che hanno soltanto voglia di stare insieme e divertirsi …con gioia ed ironia.
 
 
Teatro Pasolini di Salerno
stagione teatrale 2025/2026 a cura del Teatro Pubblico Campano
Sabato 13, ore 20.00, e domenica 14 dicembre, ore 18.00
 
R.OSA 
10 esercizi per nuovi virtuosismi
concept Silvia Gribaudi
 
performers Claudia A. Marsicano
 
regia e coreografie Silvia Gribaudi
disegno luci Leonardo Benetollo
costumi Erica Sessa
 
Produzione
Associazione Culturale Zebra, Silvia Gribaudi Performing Arts e La Corte Ospitale - coproduzione Santarcangelo Festival - con il supporto di Qui e Ora Residenza Teatrale
 
in collaborazione con
Armunia Centro di residenze artistiche – Castiglioncello / Festival Inequilibrio, AMAT – Ass. Marchigiana attività teatrali, Teatro delle Moire / Lachesi LAB – Milano, CSC Centro per la scena contemporanea –Bassano del Grappa
 
R. OSA è una performance che si inserisce nel filone poetico di Silvia Gribaudi, coreografa che con ironia dissacrante porta in scena l’espressione del corpo, della donna e del ruolo sociale che esso occupa con un linguaggio “informale” nella relazione con il pubblico.
R. OSA è uno spettacolo in cui la performer è una “one woman show” che sposta lo sguardo dello spettatore all’interno di una drammaturgia composta da 10 esercizi di virtuosismo.
R. OSA è un’ esperienza in cui lo spettatore è chiamato ad essere protagonista volontario o involontario dell’ azione artistica in scena.
R. OSA fa pensare a come guardiamo e a cosa ci aspettiamo dagli altri sulla base dei nostri giudizi. Lo spettacolo mette al centro una sfida, quella di superare continuamente il proprio limite.
R. OSA mette in scena una rivoluzione del corpo, che si ribella alla gravità e mostra la sua lievità.
Lo spettacolo R. OSA si ispira alle immagini di Botero, al mondo anni 80 di Jane Fonda, al concetto di successo e prestazione.
 
 
Teatro Nuovo di Salerno
stagione teatrale 2025/2026 a cura del Teatro Pubblico Campano 
Sabato 13, ore 21.00, e domenica 14 dicembre, ore 18.30
 
Le comete del varietà
show comico-musicale sul Natale
 
con
Luciano Capurro, Anna Caso, Lucio Bastolla, Christmas Girl
 
 
Quando la magia riesce a trasformare il Natale anche in spettacolo, si vuole intendere l’atmosfera e l’allegria che solo il varietà può rappresentare. In uno scenario dove gli artisti trasmetteranno il loro talento attraverso brani, musiche e scene della grande tradizione Napoletana, Italiana ed Internazionale, non si dimenticherà mai il vero tema …
La comicità sarà espressa attraverso “vecchi” ma mai tramontati strumenti, quali la barzelletta, i monologhi e la tombola napoletana, dalla quale si prende spunto per far divertire il pubblico, coinvolgendolo e rendendolo partecipe dello show.
Ogni canzone ricorderà le melodie di secoli di questa tradizione, ma mai si sentirà il peso delle epoche, perché tutto sarà trasformato con le frizzanti coreografie e gli originali arrangiamenti musicali in contemporaneità.
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05/12/2025 - 18:28

Teatro Auditorium Tommasiello di Teano
stagione teatrale 2025/2026 a cura del Teatro Pubblico Campano
info 0823885096 - 3333782429
Mercoledì 10 dicembre, ore 20.45
 
Anni ‘90…Noi che volevamo la favola!
uno spettacolo di Massimiliano Gallo
 
con Carmen Scognamiglio
 
e con il corpo di ballo Anni 90 Dance
 
musiche eseguite da Ensemble Napolinord Big Band

Eravamo rimasti alla caduta del muro di Berlino. Così era finito il mio spettacolo sugli anni 80: “Stasera, Punto e a Capo!”, quello in cui ho raccontato la mia adolescenza a metà tra purezza e infinito incanto. 

Le immagini della caduta del Muro di Berlino, i berlinesi armati di piccone, le folle che attraversano il Checkpoint Charlie, gli abbracci tra sconosciuti, i balli in cima a quello che fino a poche ore prima era il simbolo della divisione del mondo in due fazioni. 
Riguardando a quell’epoca, sembra che col muro sia caduta la prima casella di un domino di eventi positivi che negli anni successivi ha sconvolto gli equilibri del mondo. Insomma, sembrava tutto bellissimo ma forse niente é veramente cambiato!
Erano gli anni di “Certe Notti” di Ligabue, dell’ “Ombelico del mondo” di Jovanotti. Di Fiorello e del suo “Karaoke”, di “Non è la rai”, di “Bim, bum, bam” e di “Bay Watch”, di “Blob” e “Art Attack”, di “La vita è bella”, “Forrest Gump” e “Mamma, ho perso l’aereo”, de la pillola rossa o la pillola blu di “Matrix”. 
Erano gli anni in cui si giocava a “Super Mario” e “Pac-Man”, in cui si parlava di un mondo da connettere. Erano gli anni del Viagra, come ha detto Douglas Coupland, lo scrittore che ha coniato il termine Generazione X: “La storia era finita, e la sensazione era ottima”.
Quello degli anni Novanta è stato apparentemente un decennio perfetto, ma in realtà sono molte le cose che preferiamo non ricordare sui nostri profili social, ma d’altronde fa piacere ricordare solo le cose belle. 
 
Quello di cui la nostalgia non tiene conto è, per esempio, la guerra: dal massacro di Srebrenica al genocidio in Ruanda. 
La stessa sorte è toccata alla svalutazione della Lira e alla progressiva perdita di potere d’acquisto da parte degli italiani successive a Mani Pulite, ed è proprio nel gennaio 1994 che con un videomessaggio di 9 minuti Silvio Berlusconi ha fatto il suo ingresso in politica, non uscendone per i vent’anni successivi. 
È sempre in questo periodo che si è iniziata ad affermare in Italia la Lega Nord di Bossi che è arrivata al Governo. 
Ed allora divertiamoci a raccontarli questi anni 90’, ridendo sulle nostre disgrazie, su quello che siamo stati e su quanto ci eravamo promessi. Che la festa continui…
 
 
Teatro La Provvidenza di Vallo della Lucania
stagione teatrale 2025/2026 a cura del Teatro Pubblico Campano 
Giovedì 11 dicembre, ore 20.45
 
Teatro Barone di Melito di Napoli
stagione teatrale 2025/2026 a cura del Teatro Pubblico Campano
Venerdì 12 e sabato 13 dicembre, ore 20.45
 
Auditorium Teatro S. Alfonso Maria de Liguori di Pagani
stagione teatrale 2025/2026 a cura del Teatro Pubblico Campano
Info 0815158061
Domenica 14 dicembre, ore 18.00
 
Carlo Buccirosso in
 
Qualcosa è andato storto
una commedia scritta e diretta da Carlo Buccirosso
 
con 
Elvira Zingone, Peppe Miale, Fiorella Zullo,
Stefania Aluzzi, Matteo Tugnoli, Fabrizio Miano
 
e con Tilde Spirito (nel ruolo della nonna)
 
costumi Zaira De Vincentis, musiche Cosimo Lombardi
scenografie Gilda Cerullo
 
una produzione A.G. Spettacoli
 
Corrado Postiglione è un avvocato di provincia, modesto e pieno di buone intenzioni, alle prese con clienti tanto popolari quanto complicati. Ma il suo vero campo di battaglia è la famiglia: un groviglio di parenti, affini e attriti, in eterno conflitto per beghe di ogni sorta. Nel tentativo di riconquistare una stima perduta e un po’ di pace (anche economica), Corrado si improvvisa acrobata del diritto, tra cavilli e stratagemmi. Ma il colpo basso arriva quando la malattia colpisce la madre, matriarca inflessibile e regista occulta delle vite familiari. 
E da lì, l’eredità – vera protagonista occulta – scatena un’escalation tragicomica fatta di sospetti, rancori e alleanze instabili. Zio Dodò, come lo chiamano in casa, si ritrova solo contro tutti in una battaglia legale (e morale) che nessun codice prevede, con il destino beffardo che lo mette alla prova nell’unico caso davvero personale: la sua stessa famiglia.
Una commedia amara e irresistibile sulla famiglia, le sue nevrosi e le sue verità indicibili. Con una domanda sospesa: si può vincere una causa senza perdersi?
 
 
Teatro Nuovo di Napoli
stagione teatrale 2025/2026 a cura del Teatro Pubblico Campano
Da giovedì 11 domenica 14 dicembre
(giovedì ore 21.00, venerdì e domenica ore 18.30, sabato ore 19.00)
 
The Doozies
Eleonora Duse, Isadora Duncan e noi
di e con Marta Dalla Via e Silvia Gribaudi
 
disegno luci Roberto di Fresco
consulenza scenografica Chiara Frigo
costumi Sonia Marianni
 
una produzione Associazione culturale Zebra
 
To be doozy è un’espressione colloquiale americana di etimologia incerta. Potrebbe indicare il fiore, la margherita (daisy in inglese), potrebbe riferirsi ad una lussuosa marca di automobili sportive (Dusenberg) oppure, ed è la nostra opzione preferita, potrebbe omaggiare la divina attrice Eleonora Duse e il suo cognome italiano pronunciato goffamente oltreoceano: “Doozay” “Doozee” “Doosay”. Essere doozy significa essere stupefacenti, essere fuori dall’ordinario, essere così particolari da lasciare a bocca aperta. Eccezionalmente bravi o eccezionalmente pessimi, in parole semplici: strambi. Esserlo o non esserlo? Esserlo, perché, secondo noi, è un complimento.
Con questa convinzione nel cuore ci siamo dedicate all’ideazione e alla creazione di uno spettacolo difficile da etichettare, ispirato alla rivoluzione artistica e umana di due eroine che hanno vissuto per e nella danza, per e nel teatro. Le biografie di Isadora Duncan e di Eleonora Duse sono un’appassionante fucina di spunti narrativi e politici. Attraverso il loro esistere anticonvenzionale sono state pioniere del femminismo, del capocomicato, di un’arte che si preoccupi del presente. Queste Doozies senza trucco, senza punte, giudicate spesso fisicamente non conformi ai canoni estetici del loro tempo, grazie alla loro naturale originalità hanno generato stupore e meraviglia lasciando immense eredità per le generazioni future.
Dove sono questi lasciti, ci siamo chieste, visto che, a più di cento anni di distanza, ci troviamo ad affrontare gli stessi identici discorsi in palco e fuori, le stesse battaglie per la parità, per i giusti compensi, contro la dittatura del physique du rôle e dei repertori stantii? La rivoluzione terrestre è il moto che fa il nostro pianeta intorno al sole e si conclude tornando al punto di partenza. Ecco, accettando, la nostra condizione di artiste che non faranno la storia, ricominciamo il giro. Lo cominciamo come fossimo The Blob, l’alieno gelatinoso del film, prendendo tutto, inarrestabili. Indossando il viola, alterando i gesti, gettando il tutù nella buca dell’orchestra, guidate da euforia e istinto, dall’esempio di chi ci ha preceduto. Libere di danzare e recitare libere. Andando oltre le mode, le abitudini, le scuole di pensiero. Tutto questo è già stato fatto. Già stato detto. Le convenzioni si rompono, si aggiustano e si rompono di nuovo, lo sappiamo, ma vogliamo uscire da questo moto perpetuo dove l’ossessione di essere originali limita la creatività. In fondo preoccuparsi di essere il nuovo è una cosa vecchia. Non siamo Duse, non siamo Duncan, siamo solo due copione, originali però!
The Doozies vuole essere un’opera intorno alla meraviglia della stranezza. Siamo convinte che le nostre stupefacenti antenate avrebbero apprezzato questa sfacciataggine, visto che si sono continuamente schierate contro lo status quo anche quando era classico e mitico.
 
 
Teatro Minerva di Boscoreale
stagione teatrale 2025/2026 a cura del Teatro Pubblico Campano
Venerdì 12 dicembre, ore 20.45
 
Peppe Barra in
 
Buonasera a tutti
dai miei disordinati appunti
 
 
con
Luca Urciuolo (pianoforte)
 
 
regia Francesco Esposito
 
una produzione
Tradizione e turismo – Centro di produzione teatrale, Teatro Sannazaro, Ag Spettacoli
 
Il recital già dal titolo lascia intuire cosa dovrà aspettarsi il pubblico: un momento di intimità tra artista e spettatori, oltrepassando la cosiddetta quarta parete in un continuo dialogo con la platea. 
Il modo di fare teatro di Peppe Barra è stato più volte definito “le mille e una resurrezione dell’animo partenopeo”. Attraverso la sua maschera sarcastica e ai tanti registri vocali – dai più gravi ai più acuti -, unisce da sempre gli elementi colti e popolari della sua città, mescolando nei suoi spettacoli, con facilità, la tradizione e l’innovazione. 
Un viaggio nella vita dell’uomo e dell’artista: i suoi ricordi di infanzia e adolescenza nella Procida e nella Napoli degli anni ’50, la sua memoria di giovanissimo attore con Zietta Liù, fino al successo della Nuova Compagnia di Canto Popolare e agli anni di teatro insieme alla indimenticata Concetta Barra, madre e compagna di scena. 
Una passeggiata nei suoi oltre 60 anni di carriera, tra teatro e canzone, toccando la musica barocca e la tradizione popolare, il mondo magico di Basile, grandi autori come Petito e Viviani, il varietà, il cabaret, fino a giungere ai cantautori contemporanei. 
Barra sarà unico mattatore in scena – insieme al maestro Luca Urciuolo che lo accompagnerà al pianoforte – per divertire ed emozionare, con follia e poesia. Senza mai interrompere il gioco con il pubblico, come un felice incontro tra bambini che hanno soltanto voglia di stare insieme e divertirsi …con gioia ed ironia.
 
 
Teatro Pasolini di Salerno
stagione teatrale 2025/2026 a cura del Teatro Pubblico Campano
Sabato 13, ore 20.00, e domenica 14 dicembre, ore 18.00
 
R.OSA 
10 esercizi per nuovi virtuosismi
concept Silvia Gribaudi
 
performers Claudia A. Marsicano
 
regia e coreografie Silvia Gribaudi
disegno luci Leonardo Benetollo
costumi Erica Sessa
 
Produzione
Associazione Culturale Zebra, Silvia Gribaudi Performing Arts e La Corte Ospitale - coproduzione Santarcangelo Festival - con il supporto di Qui e Ora Residenza Teatrale
 
in collaborazione con
Armunia Centro di residenze artistiche – Castiglioncello / Festival Inequilibrio, AMAT – Ass. Marchigiana attività teatrali, Teatro delle Moire / Lachesi LAB – Milano, CSC Centro per la scena contemporanea –Bassano del Grappa
 
R. OSA è una performance che si inserisce nel filone poetico di Silvia Gribaudi, coreografa che con ironia dissacrante porta in scena l’espressione del corpo, della donna e del ruolo sociale che esso occupa con un linguaggio “informale” nella relazione con il pubblico.
R. OSA è uno spettacolo in cui la performer è una “one woman show” che sposta lo sguardo dello spettatore all’interno di una drammaturgia composta da 10 esercizi di virtuosismo.
R. OSA è un’ esperienza in cui lo spettatore è chiamato ad essere protagonista volontario o involontario dell’ azione artistica in scena.
R. OSA fa pensare a come guardiamo e a cosa ci aspettiamo dagli altri sulla base dei nostri giudizi. Lo spettacolo mette al centro una sfida, quella di superare continuamente il proprio limite.
R. OSA mette in scena una rivoluzione del corpo, che si ribella alla gravità e mostra la sua lievità.
Lo spettacolo R. OSA si ispira alle immagini di Botero, al mondo anni 80 di Jane Fonda, al concetto di successo e prestazione.
 
 
Teatro Nuovo di Salerno
stagione teatrale 2025/2026 a cura del Teatro Pubblico Campano 
Sabato 13, ore 21.00, e domenica 14 dicembre, ore 18.30
 
Le comete del varietà
show comico-musicale sul Natale
 
con
Luciano Capurro, Anna Caso, Lucio Bastolla, Christmas Girl
 
 
Quando la magia riesce a trasformare il Natale anche in spettacolo, si vuole intendere l’atmosfera e l’allegria che solo il varietà può rappresentare. In uno scenario dove gli artisti trasmetteranno il loro talento attraverso brani, musiche e scene della grande tradizione Napoletana, Italiana ed Internazionale, non si dimenticherà mai il vero tema …
La comicità sarà espressa attraverso “vecchi” ma mai tramontati strumenti, quali la barzelletta, i monologhi e la tombola napoletana, dalla quale si prende spunto per far divertire il pubblico, coinvolgendolo e rendendolo partecipe dello show.
Ogni canzone ricorderà le melodie di secoli di questa tradizione, ma mai si sentirà il peso delle epoche, perché tutto sarà trasformato con le frizzanti coreografie e gli originali arrangiamenti musicali in contemporaneità.