Cultura & Gossip
LA RASSEGNA - Ischia Film Festival, "Location Negata", il focus sull'urgenza dei diritti umani e la riscoperta dei luoghi dimenticati
04.06.2025 10:52 di Napoli Magazine

"Il cinema è fatto di luoghi e spazi da vivere – spiega Michelangelo Messina, direttore artistico del festival – ma è anche, da sempre, un contenitore essenziale per sviluppare riflessioni e analisi sulle principali criticità della nostra società e delle nostre vite. Location Negata, in questo senso, non è soltanto una sezione collaterale della nostra rassegna: è un vero e proprio incubatore di sguardi altri, rivolti a spazi che troppo spesso rimangono privi di attenzione mediatica".

 

Sette i cortometraggi in concorso quest’anno, tutti accomunati da una particolare attenzione al fuoricampo dell’infanzia e dell’adolescenza, dove l’essere al mondo coincide con incertezze e angosce quotidiane, e i luoghi circostanti diventano parte integrante delle immaginazioni e delle esistenze.

 

Accade nella metropolitana di Milano, in una periferia segnata dall’emarginazione, dove in Lima, opera prima di Giulia Bettaglio, si racconta una lotta per la sopravvivenza. È fortemente presente anche nei cantieri senza nome della Cina, lontani dalle grandi rotte, in Amusement Park di Egidio Prudenzano – altro regista italiano in concorso – che evoca un deserto vuoto e inesorabile. Le stesse atmosfere si ritrovano nelle macerie di Clear Sky, dove il regista polacco Marcin Kundera rappresenta le cicatrici della guerra e l’assenza di luoghi svuotati di senso; o nello spettro narrativo di Ya Hanouni, dove il conflitto irrompe nelle case non bussando, ma trafiggendo direttamente vite e destini.

 

Atlanti inquieti e desolati prendono forma anche nell’affresco visivo di Neverland, firmato dal regista cinese Jin Hongde, così come nella claustrofobia della violenza domestica raccontata in The Past Is Calling della regista libanese Perla Geagea.

 

La dimensione dell’altrove, di un cinema coinvolto nelle dinamiche sociali contemporanee e attraversato da forti correnti di attualità, emerge anche nella selezione dei sette lungometraggi, che coniugano impegno civile e ricerca stilistica, delineando non solo mondi e storie, ma anche memorie storiche e nuovi scenari, sospesi tra politica e realtà.

 

Ne sono espressione le due opere italiane in concorso: A Man Fell di Giovanni C. Lorusso, ambientato nel Gaza Hospital di Sabra, tra abbandono e false prospettive, e Spiaggia di vetro di Will Geiger, dove la Sicilia si conferma terra di confine e limbo nell’inevitabilità dei flussi migratori.

 

Nel solco del tema, si inseriscono anche Silent Trees della regista Agnieszka Zwiefka – intenso romanzo di formazione al confine polacco-bielorusso – e Oceania, che racconta l’inizio di nuovi esili ambientali, attraverso isole destinate a essere sommerse.

 

Se Obraz del montenegrino Nikola Vukcevic rievoca un’epopea storica dal forte impatto umanistico, Prison Beauty Contest del bosniaco Sdran Sarenac riflette sul concetto di estetica e conflitto, attraverso la metafora di un concorso di bellezza che, oltre la detenzione, può offrire un nuovo senso alla vita. Chiude la selezione Por tu bien, firmato dall’argentino Axel Monsù, che esplora riti e tradizioni nella prospettiva di un possibile empowerment femminile e sociale.

 

Scorci di luoghi geograficamente distanti ma emotivamente prossimi, compongono così un atlante differenziato dove il bisogno dell’uomo di affrontare le sfide del proprio tempo – da prospettive molteplici – restituisce un’idea di cinema impegnato e magnetico, in cui ogni storia racconta non solo una vicenda, ma un’epoca universale: il disegno più ampio di un bisogno di umanità da tenere insieme.

 

La ventitreesima edizione dell’Ischia Film Festival si svolgerà dal 28 giugno al 5 luglio al Castello Aragonese d’Ischia, diretta da Michelangelo Messina e sostenuta da: MiC - Direzione Generale Cinema e audiovisivo, Regione Campania - Film Commission Regione Campania, BONACINA, BPER Banca, TRECCANI Esperienze, ViVeTech.

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LA RASSEGNA - Ischia Film Festival, "Location Negata", il focus sull'urgenza dei diritti umani e la riscoperta dei luoghi dimenticati

di Napoli Magazine

04/06/2025 - 10:52

"Il cinema è fatto di luoghi e spazi da vivere – spiega Michelangelo Messina, direttore artistico del festival – ma è anche, da sempre, un contenitore essenziale per sviluppare riflessioni e analisi sulle principali criticità della nostra società e delle nostre vite. Location Negata, in questo senso, non è soltanto una sezione collaterale della nostra rassegna: è un vero e proprio incubatore di sguardi altri, rivolti a spazi che troppo spesso rimangono privi di attenzione mediatica".

 

Sette i cortometraggi in concorso quest’anno, tutti accomunati da una particolare attenzione al fuoricampo dell’infanzia e dell’adolescenza, dove l’essere al mondo coincide con incertezze e angosce quotidiane, e i luoghi circostanti diventano parte integrante delle immaginazioni e delle esistenze.

 

Accade nella metropolitana di Milano, in una periferia segnata dall’emarginazione, dove in Lima, opera prima di Giulia Bettaglio, si racconta una lotta per la sopravvivenza. È fortemente presente anche nei cantieri senza nome della Cina, lontani dalle grandi rotte, in Amusement Park di Egidio Prudenzano – altro regista italiano in concorso – che evoca un deserto vuoto e inesorabile. Le stesse atmosfere si ritrovano nelle macerie di Clear Sky, dove il regista polacco Marcin Kundera rappresenta le cicatrici della guerra e l’assenza di luoghi svuotati di senso; o nello spettro narrativo di Ya Hanouni, dove il conflitto irrompe nelle case non bussando, ma trafiggendo direttamente vite e destini.

 

Atlanti inquieti e desolati prendono forma anche nell’affresco visivo di Neverland, firmato dal regista cinese Jin Hongde, così come nella claustrofobia della violenza domestica raccontata in The Past Is Calling della regista libanese Perla Geagea.

 

La dimensione dell’altrove, di un cinema coinvolto nelle dinamiche sociali contemporanee e attraversato da forti correnti di attualità, emerge anche nella selezione dei sette lungometraggi, che coniugano impegno civile e ricerca stilistica, delineando non solo mondi e storie, ma anche memorie storiche e nuovi scenari, sospesi tra politica e realtà.

 

Ne sono espressione le due opere italiane in concorso: A Man Fell di Giovanni C. Lorusso, ambientato nel Gaza Hospital di Sabra, tra abbandono e false prospettive, e Spiaggia di vetro di Will Geiger, dove la Sicilia si conferma terra di confine e limbo nell’inevitabilità dei flussi migratori.

 

Nel solco del tema, si inseriscono anche Silent Trees della regista Agnieszka Zwiefka – intenso romanzo di formazione al confine polacco-bielorusso – e Oceania, che racconta l’inizio di nuovi esili ambientali, attraverso isole destinate a essere sommerse.

 

Se Obraz del montenegrino Nikola Vukcevic rievoca un’epopea storica dal forte impatto umanistico, Prison Beauty Contest del bosniaco Sdran Sarenac riflette sul concetto di estetica e conflitto, attraverso la metafora di un concorso di bellezza che, oltre la detenzione, può offrire un nuovo senso alla vita. Chiude la selezione Por tu bien, firmato dall’argentino Axel Monsù, che esplora riti e tradizioni nella prospettiva di un possibile empowerment femminile e sociale.

 

Scorci di luoghi geograficamente distanti ma emotivamente prossimi, compongono così un atlante differenziato dove il bisogno dell’uomo di affrontare le sfide del proprio tempo – da prospettive molteplici – restituisce un’idea di cinema impegnato e magnetico, in cui ogni storia racconta non solo una vicenda, ma un’epoca universale: il disegno più ampio di un bisogno di umanità da tenere insieme.

 

La ventitreesima edizione dell’Ischia Film Festival si svolgerà dal 28 giugno al 5 luglio al Castello Aragonese d’Ischia, diretta da Michelangelo Messina e sostenuta da: MiC - Direzione Generale Cinema e audiovisivo, Regione Campania - Film Commission Regione Campania, BONACINA, BPER Banca, TRECCANI Esperienze, ViVeTech.