Cultura & Gossip
LIBRI - "L'asino del Messia" di Wlodek Goldkorn, presentazione alla Feltrinelli a Napoli
15.11.2019 10:06 di Napoli Magazine

la Feltrinelli, piazza dei Martiri

venerdì 21 novembre ore 18:00 

 

Presentazione del libro

L’ASINO DEL MESSIA

di Wlodek Goldkorn

(Feltrinelli)

 

Interviene

Valeria Parrella

 

In collaborazione con le associazioni

A Voce Alta e ADEI-WIZO

 

 

“Sono un devoto, di più, un fanatico della memoria degli sconfitti e rivendico con tutte le mie forze la dignità della disfatta.”

Dal cuore dell’Europa a Gerusalemme alla ricerca di una patria. Un viaggio fra le contraddizioni e i tradimenti dell’identità.

 

“Guarda, questi sono i luoghi di re David, dei profeti.”

Nel 1968 Wlodek Goldkorn è un ragazzo gettato dal cuore dell’Europa alle strade di Gerusalemme. Con la sua famiglia è costretto a lasciare Varsavia, da apolide, da “non cittadino”, e va in Israele, per trovare una terra in cui poter essere libero. Da un luogo perduto a un luogo da conquistare. “Osservavo mio padre, con le mani saldamente aggrappate alle assi del camioncino. Era di fronte a me. Lo sguardo rivolto fuori, i miei occhi pieni della curiosità di imparare a memoria il nuovo paesaggio della patria.” Goldkorn prova interesse per la sua nuova terra, ma anche attrazione per tutto ciò che è arabo. Con un formidabile esercizio della memoria, lo stesso protagonista del Bambino nella neve racconta Israele e Gerusalemme: non solo la città reale, ma anche le altre Gerusalemme, immaginarie e sognate. Riflette sui simboli e sulle identità, su quella sovrapposizione deiricordi e dei luoghi che ha qualcosa di morboso e artificiale. Parla dello scarto fra l’ideale sionista di creare un ebreo nuovo, pioniere e agricoltore, e la realtà che ha riprodotto il vecchio mondo, popolato dai fantasmi della Shoah. Ma si dichiara innamorato della lingua ebraica e della grande letteratura israeliana, quella di Amos Oz e di Lea Goldberg. La chiave del suo racconto è la nostalgia del futuro, che mette in moto il bisogno di ricostruire un passato denso di dolore e di violenza, ma anche il desiderio di conoscere e amare che appartiene a ogni adolescente impegnato nella fatica di diventare uomo.

 

Wlodek Goldkorn è stato per molti anni il responsabile culturale de “L’Espresso”. Ha lasciato la Polonia nel 1968. Vive a Firenze. Ha scritto numerosi saggi sull’ebraismo e sull’Europa centro-orientale. È coautore, con Rudi Assuntino, de Il guardiano. Marek Edelman racconta (1998, 2016); con Massimo Livi Bacci e Mauro Martini, di Civiltà dell’Europa Orientale e del Mediterraneo (2001). Ha scritto La scelta di Abramo. Identità ebraiche e postmodernità (2006) e Il bambino nella neve (2016).

 

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15/11/2024 - 10:06

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venerdì 21 novembre ore 18:00 

 

Presentazione del libro

L’ASINO DEL MESSIA

di Wlodek Goldkorn

(Feltrinelli)

 

Interviene

Valeria Parrella

 

In collaborazione con le associazioni

A Voce Alta e ADEI-WIZO

 

 

“Sono un devoto, di più, un fanatico della memoria degli sconfitti e rivendico con tutte le mie forze la dignità della disfatta.”

Dal cuore dell’Europa a Gerusalemme alla ricerca di una patria. Un viaggio fra le contraddizioni e i tradimenti dell’identità.

 

“Guarda, questi sono i luoghi di re David, dei profeti.”

Nel 1968 Wlodek Goldkorn è un ragazzo gettato dal cuore dell’Europa alle strade di Gerusalemme. Con la sua famiglia è costretto a lasciare Varsavia, da apolide, da “non cittadino”, e va in Israele, per trovare una terra in cui poter essere libero. Da un luogo perduto a un luogo da conquistare. “Osservavo mio padre, con le mani saldamente aggrappate alle assi del camioncino. Era di fronte a me. Lo sguardo rivolto fuori, i miei occhi pieni della curiosità di imparare a memoria il nuovo paesaggio della patria.” Goldkorn prova interesse per la sua nuova terra, ma anche attrazione per tutto ciò che è arabo. Con un formidabile esercizio della memoria, lo stesso protagonista del Bambino nella neve racconta Israele e Gerusalemme: non solo la città reale, ma anche le altre Gerusalemme, immaginarie e sognate. Riflette sui simboli e sulle identità, su quella sovrapposizione deiricordi e dei luoghi che ha qualcosa di morboso e artificiale. Parla dello scarto fra l’ideale sionista di creare un ebreo nuovo, pioniere e agricoltore, e la realtà che ha riprodotto il vecchio mondo, popolato dai fantasmi della Shoah. Ma si dichiara innamorato della lingua ebraica e della grande letteratura israeliana, quella di Amos Oz e di Lea Goldberg. La chiave del suo racconto è la nostalgia del futuro, che mette in moto il bisogno di ricostruire un passato denso di dolore e di violenza, ma anche il desiderio di conoscere e amare che appartiene a ogni adolescente impegnato nella fatica di diventare uomo.

 

Wlodek Goldkorn è stato per molti anni il responsabile culturale de “L’Espresso”. Ha lasciato la Polonia nel 1968. Vive a Firenze. Ha scritto numerosi saggi sull’ebraismo e sull’Europa centro-orientale. È coautore, con Rudi Assuntino, de Il guardiano. Marek Edelman racconta (1998, 2016); con Massimo Livi Bacci e Mauro Martini, di Civiltà dell’Europa Orientale e del Mediterraneo (2001). Ha scritto La scelta di Abramo. Identità ebraiche e postmodernità (2006) e Il bambino nella neve (2016).