Venerdì 6 dicembre è stato presentato a Napoli il libro "Poteri Occulti" di Luigi De Magistris, ex sindaco della città partenopea, alla Feltrinelli di Piazza dei Martiri. Presente anche Nino Di Matteo, sostituto procuratore nazionale antimafia.
Ecco le dichiarazioni di De Magistris: "A fare da colla sono le massonerie deviate, dove si ritrovano apparati infedeli dello Stato, pezzi di politica, di criminalità organizzata, che prendono decisioni e poi le ratificano nei luoghi istituzionali. Non è un caso che io per la prima presentazione del mio libro abbia voluto a Napoli Nino Di Matteo che considero uno dei magistrati più preparati autorevoli, sensibili, liberi e coraggiosi. È chiaro che ci sono anche magistrati non credibili, ma porti rispetto ad una categoria che ha dato un tributo enorme al Paese. E a magistrati come, e non solo ovviamente, Nino Di Matteo, che ogni giorno rischiano la pelle, magistrati che devono operare con tranquillità e non devono essere denigrati".
E' intervenuto, poi, anche Di Matteo: "La mafia ha da sempre nel suo Dna la capacità di cercare ed ottenere rapporti significativi con il potere. Con il potere politico in particolare, ma anche con quello imprenditoriale, finanziario e istituzionale. La storia della mafia in Italia è una storia di collusione con poteri ufficiali e poteri occulti. Le riforme della giustizia che sono state varate negli ultimi 15 anni vanno nella stessa direzione, che è quella della creazione di uno scudo di protezione per i potenti. Sono riforme che creano sempre di più una giustizia a due velocità: efficace e rigorosa nei confronti dei deboli; una giustizia con le armi spuntate nei confronti dei colletti bianchi. Siamo in presenza di riforme che finiscono per svuotare principi costituzionali importantissimi come quello dell'autonomia e indipendenza della magistratura da ogni altro potere a ancor prima quello dell'eguaglianza di tutti i cittadini dinanzi alla legge. Quindi il bavaglio all'informazione è l'altra faccia di un sistema più complesso che vuole limitare il controllo di legalità nei confronti di chi esercita il potere".
di Napoli Magazine
07/12/2024 - 11:48
Venerdì 6 dicembre è stato presentato a Napoli il libro "Poteri Occulti" di Luigi De Magistris, ex sindaco della città partenopea, alla Feltrinelli di Piazza dei Martiri. Presente anche Nino Di Matteo, sostituto procuratore nazionale antimafia.
Ecco le dichiarazioni di De Magistris: "A fare da colla sono le massonerie deviate, dove si ritrovano apparati infedeli dello Stato, pezzi di politica, di criminalità organizzata, che prendono decisioni e poi le ratificano nei luoghi istituzionali. Non è un caso che io per la prima presentazione del mio libro abbia voluto a Napoli Nino Di Matteo che considero uno dei magistrati più preparati autorevoli, sensibili, liberi e coraggiosi. È chiaro che ci sono anche magistrati non credibili, ma porti rispetto ad una categoria che ha dato un tributo enorme al Paese. E a magistrati come, e non solo ovviamente, Nino Di Matteo, che ogni giorno rischiano la pelle, magistrati che devono operare con tranquillità e non devono essere denigrati".
E' intervenuto, poi, anche Di Matteo: "La mafia ha da sempre nel suo Dna la capacità di cercare ed ottenere rapporti significativi con il potere. Con il potere politico in particolare, ma anche con quello imprenditoriale, finanziario e istituzionale. La storia della mafia in Italia è una storia di collusione con poteri ufficiali e poteri occulti. Le riforme della giustizia che sono state varate negli ultimi 15 anni vanno nella stessa direzione, che è quella della creazione di uno scudo di protezione per i potenti. Sono riforme che creano sempre di più una giustizia a due velocità: efficace e rigorosa nei confronti dei deboli; una giustizia con le armi spuntate nei confronti dei colletti bianchi. Siamo in presenza di riforme che finiscono per svuotare principi costituzionali importantissimi come quello dell'autonomia e indipendenza della magistratura da ogni altro potere a ancor prima quello dell'eguaglianza di tutti i cittadini dinanzi alla legge. Quindi il bavaglio all'informazione è l'altra faccia di un sistema più complesso che vuole limitare il controllo di legalità nei confronti di chi esercita il potere".