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LUTTO - Addio allo scrittore Wilbur Smith, aveva 88 anni
14.11.2021 01:13 di Napoli Magazine

Wilbur Smith, re dei romanzi di avventura, uno degli autori più prolifici e famosi al mondo, è morto sabato 13 novembre a Cape Town, in Sudafrica. Aveva 88 anni. A darne notizia è stato il suo sito: «Se n’è andato in modo inaspettato, dopo una mattinata di lettura e scrittura, con al fianco la moglie Niso». Smith, nato il 9 gennaio 1933 a Broken Hill, nella Rhodesia del Nord, l’attuale Zambia, era sopravvissuto alla malaria (contratta a 18 mesi) e alla poliomielite (quando aveva 16 anni). Dopo tre matrimoni, nel 2000 aveva sposato l’attuale moglie Mokhiniso Rakhimova. I suoi personaggi hanno raccontato il cammino di un continente martoriato. Gli anni dell’apartheid, le rivendicazioni della popolazione di colore. Con «I fuochi dell’ira» aveva anticipato il domani del Sudafrica con personaggi che anticipavano Nelson Mandela e i leader nazionalisti boeri. «Ho vissuto momenti duri e cattivi matrimoni, ho visto persone che amavo morirmi tra le braccia: ma tutto, in fin dei conti, ha contribuito a darmi una vita straordinariamente realizzata, e meravigliosa. Vorrei essere ricordato come qualcuno che è riuscito a regalare piacere a milioni di lettori», aveva scritto alla fine della sua autobiografia, «Leopard Rock, l’avventura della mia vita», pubblicata nel 2018.

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LUTTO - Addio allo scrittore Wilbur Smith, aveva 88 anni

di Napoli Magazine

14/11/2024 - 01:13

Wilbur Smith, re dei romanzi di avventura, uno degli autori più prolifici e famosi al mondo, è morto sabato 13 novembre a Cape Town, in Sudafrica. Aveva 88 anni. A darne notizia è stato il suo sito: «Se n’è andato in modo inaspettato, dopo una mattinata di lettura e scrittura, con al fianco la moglie Niso». Smith, nato il 9 gennaio 1933 a Broken Hill, nella Rhodesia del Nord, l’attuale Zambia, era sopravvissuto alla malaria (contratta a 18 mesi) e alla poliomielite (quando aveva 16 anni). Dopo tre matrimoni, nel 2000 aveva sposato l’attuale moglie Mokhiniso Rakhimova. I suoi personaggi hanno raccontato il cammino di un continente martoriato. Gli anni dell’apartheid, le rivendicazioni della popolazione di colore. Con «I fuochi dell’ira» aveva anticipato il domani del Sudafrica con personaggi che anticipavano Nelson Mandela e i leader nazionalisti boeri. «Ho vissuto momenti duri e cattivi matrimoni, ho visto persone che amavo morirmi tra le braccia: ma tutto, in fin dei conti, ha contribuito a darmi una vita straordinariamente realizzata, e meravigliosa. Vorrei essere ricordato come qualcuno che è riuscito a regalare piacere a milioni di lettori», aveva scritto alla fine della sua autobiografia, «Leopard Rock, l’avventura della mia vita», pubblicata nel 2018.