la Feltrinelli, piazza dei Martiri
mercoledì 29 gennaio ore 18:30
Presentazione dal vivo dell’album
TRILOGY
di ARTURO STALTERI
Interviene
Alfredo d’Agnese
L’artista, storico collaboratore di Rino Gaetano: “Ho riarrangiato ‘Rosso Napoletano’ di Tony Esposito in una versione per pianoforte, flauto e knotdrum. Con me Laura Pierazzuoli al violoncello e Federica Torbidoni al flauto”
Esce venerdì 29 novembre “Trilogy” (etichetta Felmay), il nuovo album d’inediti di Arturo Stàlteri, tra i pianisti contemporanei più conosciuti e apprezzati in Europa, nonché storica voce di Rai Radio 3. A quasi due anni da “Low & Loud”, il musicista in quest’opera si è ispirato al numero tre, nei suoi numerosi significati: 11 brani in cui è assoluto protagonista con il suo pianoforte fatta eccezione per la partecipazione di Laura Pierazzuoli al violoncello e Federica Torbidoni al flauto in alcuni pezzi. “Trilogy” è anche un omaggio a Keith Emerson, del quale reinterpreta il brano omonimo, in una lettura per due pianoforti.
Il disco contiene un tributo a Napoli, il Trittico Napoletano: “Ci sono tre brani, uno ispirato a Domenico Scarlatti, uno al Vesuvio (da un’idea di Gianni Colini Baldeschi) e uno a Tony Esposito, del quale riarrangio “Rosso Napoletano”, in una versione per pianoforte, flauto e knotdrum”, spiega Stàlteri”.
“Un'altra trilogia è quella dei “Trois Morceaux en forme de Pomme”, con il pensiero ai “Trois Morceaux en forme de Poire” di Erik Satie (nessun riferimento musicale, ma solo letterario): “Nei Trois Morceaux - continua il pianista - oltre a due brani in cui intervengono rispettivamente il violoncello e il flauto, c’è anche un omaggio alle figure di Brian Jones dei Rolling Stones, e di Anita Pallenberg, che fu sua musa e ispiratrice, prima di lasciarlo per Keith Richards (altra pietra rotolante)”.
Nel cd, inoltre, è presente un rarefatto brano dal titolo “Three Pianos” (tre pianoforti, di cui due a volte “trattati”) e l’immancabile tributo a J. R. R. Tolkien e alla sua trilogia “Il Signore degli Anelli”, con “Tre Anelli ai Re degli Elfi” per pianoforte e violoncello (versi tratti dal “Poema dell’Anello”).
“C’è anche una composizione ispirata al celebre ‘Trittico del Giardino delle Delizie’ - spiega il pianista - del pittore fiammingo del ‘500 Hieronymus Bosch, e una pagina pianistica suggerita dalle immagini delle tre principali divinità babilonesi: Anu, Enlil, Ea”.
Una nota di accompagnamento al progetto di “Trilogy” è firmata da Guido M. Landucci. La produzione artistica dell’opera è curata da Arturo Stàlteri, la produzione esecutiva da Renzo Pognant Gros per Felmay.
A breve partirà l’instore tour di Stàlteri in giro per le Feltrinelli di tutta Italia.
Sta`lteri ha cominciato a farsi conoscere con il gruppo Pierrot Lunaire, uno dei nomi storici del rock progressivo degli anni settanta. Una carriera ricca di collaborazioni la sua: è stato tra gli altri lo storico tastierista di Rino Gaetano suonando negli album “Mio fratello e` figlio unico” (pianoforte, organo Hammond, clavicembalo, eminent, moog) e “Aida” (pianoforte, organo hammond): sua l’intramontabile introduzione de “Ma il cielo è sempre più blu”. È stato anche al fianco di Franco Battiato in tre progetti, musicali e non. Inoltre per Carlo Verdone ha composto musiche per “L’amore è eterno finché dura”, e ha interpretato pagine di Bach, Schubert e Chopin nel film “Grande, Grosso e Verdone”.
di Napoli Magazine
28/01/2024 - 11:01
la Feltrinelli, piazza dei Martiri
mercoledì 29 gennaio ore 18:30
Presentazione dal vivo dell’album
TRILOGY
di ARTURO STALTERI
Interviene
Alfredo d’Agnese
L’artista, storico collaboratore di Rino Gaetano: “Ho riarrangiato ‘Rosso Napoletano’ di Tony Esposito in una versione per pianoforte, flauto e knotdrum. Con me Laura Pierazzuoli al violoncello e Federica Torbidoni al flauto”
Esce venerdì 29 novembre “Trilogy” (etichetta Felmay), il nuovo album d’inediti di Arturo Stàlteri, tra i pianisti contemporanei più conosciuti e apprezzati in Europa, nonché storica voce di Rai Radio 3. A quasi due anni da “Low & Loud”, il musicista in quest’opera si è ispirato al numero tre, nei suoi numerosi significati: 11 brani in cui è assoluto protagonista con il suo pianoforte fatta eccezione per la partecipazione di Laura Pierazzuoli al violoncello e Federica Torbidoni al flauto in alcuni pezzi. “Trilogy” è anche un omaggio a Keith Emerson, del quale reinterpreta il brano omonimo, in una lettura per due pianoforti.
Il disco contiene un tributo a Napoli, il Trittico Napoletano: “Ci sono tre brani, uno ispirato a Domenico Scarlatti, uno al Vesuvio (da un’idea di Gianni Colini Baldeschi) e uno a Tony Esposito, del quale riarrangio “Rosso Napoletano”, in una versione per pianoforte, flauto e knotdrum”, spiega Stàlteri”.
“Un'altra trilogia è quella dei “Trois Morceaux en forme de Pomme”, con il pensiero ai “Trois Morceaux en forme de Poire” di Erik Satie (nessun riferimento musicale, ma solo letterario): “Nei Trois Morceaux - continua il pianista - oltre a due brani in cui intervengono rispettivamente il violoncello e il flauto, c’è anche un omaggio alle figure di Brian Jones dei Rolling Stones, e di Anita Pallenberg, che fu sua musa e ispiratrice, prima di lasciarlo per Keith Richards (altra pietra rotolante)”.
Nel cd, inoltre, è presente un rarefatto brano dal titolo “Three Pianos” (tre pianoforti, di cui due a volte “trattati”) e l’immancabile tributo a J. R. R. Tolkien e alla sua trilogia “Il Signore degli Anelli”, con “Tre Anelli ai Re degli Elfi” per pianoforte e violoncello (versi tratti dal “Poema dell’Anello”).
“C’è anche una composizione ispirata al celebre ‘Trittico del Giardino delle Delizie’ - spiega il pianista - del pittore fiammingo del ‘500 Hieronymus Bosch, e una pagina pianistica suggerita dalle immagini delle tre principali divinità babilonesi: Anu, Enlil, Ea”.
Una nota di accompagnamento al progetto di “Trilogy” è firmata da Guido M. Landucci. La produzione artistica dell’opera è curata da Arturo Stàlteri, la produzione esecutiva da Renzo Pognant Gros per Felmay.
A breve partirà l’instore tour di Stàlteri in giro per le Feltrinelli di tutta Italia.
Sta`lteri ha cominciato a farsi conoscere con il gruppo Pierrot Lunaire, uno dei nomi storici del rock progressivo degli anni settanta. Una carriera ricca di collaborazioni la sua: è stato tra gli altri lo storico tastierista di Rino Gaetano suonando negli album “Mio fratello e` figlio unico” (pianoforte, organo Hammond, clavicembalo, eminent, moog) e “Aida” (pianoforte, organo hammond): sua l’intramontabile introduzione de “Ma il cielo è sempre più blu”. È stato anche al fianco di Franco Battiato in tre progetti, musicali e non. Inoltre per Carlo Verdone ha composto musiche per “L’amore è eterno finché dura”, e ha interpretato pagine di Bach, Schubert e Chopin nel film “Grande, Grosso e Verdone”.