Cultura & Gossip
NAUTICSUD - Santanchè: “Da soli si va veloci, insieme si va lontano”
12.02.2025 18:06 di Napoli Magazine

“La partnership pubblico-privato unica vera soluzione per sbloccare ritardi politici creati negli anni da chi non vedeva la nostra nazione come una penisola e il mare come una risorsa”. Queste le parole del ministro del Turismo, Daniela Santanchè, in occasione del convegno organizzato da Afina, al Nauticsud, con titolo Il cambio di paradigma per la nautica da diporto. Turismo nautico, risorse mare e cantieristica le realtà da far emergere.

Il numero uno del dicastero del turismo, dopo aver elogiato il lavoro dei cantieri italiani, e in particolare quelli campani, ha dichiarato: “Da soli si va veloci, ma insieme si va lontano. Per questo motivo ritengo che questo sia un settore strategico e i dati danno soddisfazione a questa ragione, dunque dobbiamo relazionarci di più, tra governo centrale e istituzioni del territorio, per realizzare le necessità, come i porti per la nautica da diporto, per evitare di sperperare una risorsa che vede il Mezzogiorno ai vertici della produttività del comparto della piccola nautica. Il governo Meloni crede nella risorsa mare tanto da aver creato un Ministero del mare e ha alla base delle sue strategie il concetto di partnership pubblico privato”

Ad aprire i lavori, moderati da Antonino Pane, giornalista del quotidiano Il Mattino, l’intervento di Gennaro Amato, presidente di Afina – Associazione Filiera Italiana della Nautica – che ha lasciato poco spazio a dubbi: “Siamo qui dopo un anno e con gli stessi problemi e nulla di nuovo è accaduto – ha detto Amato –. E ora ci troviamo ad un punto di non ritorno. Se non si risolve la questione dei posti barca, che vede una domanda nettamente maggiore della disponibilità esistente, con oltre 52 mila barche in Campania e solo 16mila posti barca disponibili, dobbiamo dire ai nostri operatori e dipendenti di lasciare il posto di lavoro”.

Il Capo di Dipartimento del Ministero della Protezione Civile e delle Politiche del Mare, Ammiraglio Pierpaolo Ribuffo, ha sottolineato nel suo intervento: “Il contributo del ministro Musumeci è quello di stimolare le politiche che però restano nelle competenze di ogni dicastero. Dobbiamo fare sistema e quello che è mancato nei decenni precedenti è la sensibilità verso la marittimità che non abbiamo mai compreso bene nel suo valore sino in fondo. Ora esiste un piano del mare e che ha alcuni passaggi determinanti per la nautica da diporto, un passo avanti importante che ci consente a breve di poter intervenire migliorando le necessità del settore”. 

L’unica buona notizia è giunta dalle dichiarazioni di Andrea Annunziata, presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Tirreno Centrale, che ha confermato l’attuazione, entro pochi mesi, del piano regolatore. “Un traguardo raggiunto dopo 80 anni. Ora per andare avanti e realizzare posti barca per il diportismo serve un intervento del Governo per limitare, a volte inutili, le disposizioni delle Soprintendenze, solo così, e non solo grazie al piano regolatore, si può andare avanti”. 

Un suggerimento o, meglio, una soluzione, è stata indicata da Eugenio Filetto, partner di PwC, che ha identificato nelle Zes (Zone Economiche Speciali) una strada possibile per lo snellimento procedure burocratiche: “Il piano ZES parla della nautica come realtà strategica per il Mezzogiorno, inserendola tra le prime 5 in Italia. Perciò esiste una linea guida da poter intraprendere per attuare una cancellazione della burocrazia che porterebbe, in maniera spedita, alla risoluzione di molti problemi per la realizzazione di nuove infrastrutture”.

L’imprenditore napoletano Massimo Luise, Amministratore di Luise Group Spa che gestisce diverse realtà nel mare mediterraneo ha detto: “Serve una sinergia tra le istituzioni per risollevare la questioni dei Marina e degli ormeggi. Da troppi anni idee, progetti e investimenti sono stati bloccati senza la collaborazione istituzionale, questo ci fa scontare un ritardo rispetto ad altri competitor del bacino del Mediterraneo, un ritardo che condiziona e limita gli imprenditori italiani sul mercato internazionale”.

Il Project Financing potrebbe essere una opportunità, scelta dalla regione Campania, secondo l’intervento del consigliere regionale Dem Massimiliano Manfredi, utilizzando fondi Fers. Secondo la legge Merloni ter il legislatore, quindi, comprendendo che per coinvolgere capitali privati nella realizzazione di opere pubbliche sono necessari iter procedimentali ad hoc e diversi da quelli in cui si sceglie un appaltatore a cui conferire denaro pubblico, predispone una serie di procedimenti, dando loro il nome del risultato a cui sono tesi, ossia la “finanza di progetto”.

ULTIMISSIME CULTURA & GOSSIP
TUTTE LE ULTIMISSIME
NOTIZIE SUCCESSIVE >>>
NAUTICSUD - Santanchè: “Da soli si va veloci, insieme si va lontano”

di Napoli Magazine

12/02/2025 - 18:06

“La partnership pubblico-privato unica vera soluzione per sbloccare ritardi politici creati negli anni da chi non vedeva la nostra nazione come una penisola e il mare come una risorsa”. Queste le parole del ministro del Turismo, Daniela Santanchè, in occasione del convegno organizzato da Afina, al Nauticsud, con titolo Il cambio di paradigma per la nautica da diporto. Turismo nautico, risorse mare e cantieristica le realtà da far emergere.

Il numero uno del dicastero del turismo, dopo aver elogiato il lavoro dei cantieri italiani, e in particolare quelli campani, ha dichiarato: “Da soli si va veloci, ma insieme si va lontano. Per questo motivo ritengo che questo sia un settore strategico e i dati danno soddisfazione a questa ragione, dunque dobbiamo relazionarci di più, tra governo centrale e istituzioni del territorio, per realizzare le necessità, come i porti per la nautica da diporto, per evitare di sperperare una risorsa che vede il Mezzogiorno ai vertici della produttività del comparto della piccola nautica. Il governo Meloni crede nella risorsa mare tanto da aver creato un Ministero del mare e ha alla base delle sue strategie il concetto di partnership pubblico privato”

Ad aprire i lavori, moderati da Antonino Pane, giornalista del quotidiano Il Mattino, l’intervento di Gennaro Amato, presidente di Afina – Associazione Filiera Italiana della Nautica – che ha lasciato poco spazio a dubbi: “Siamo qui dopo un anno e con gli stessi problemi e nulla di nuovo è accaduto – ha detto Amato –. E ora ci troviamo ad un punto di non ritorno. Se non si risolve la questione dei posti barca, che vede una domanda nettamente maggiore della disponibilità esistente, con oltre 52 mila barche in Campania e solo 16mila posti barca disponibili, dobbiamo dire ai nostri operatori e dipendenti di lasciare il posto di lavoro”.

Il Capo di Dipartimento del Ministero della Protezione Civile e delle Politiche del Mare, Ammiraglio Pierpaolo Ribuffo, ha sottolineato nel suo intervento: “Il contributo del ministro Musumeci è quello di stimolare le politiche che però restano nelle competenze di ogni dicastero. Dobbiamo fare sistema e quello che è mancato nei decenni precedenti è la sensibilità verso la marittimità che non abbiamo mai compreso bene nel suo valore sino in fondo. Ora esiste un piano del mare e che ha alcuni passaggi determinanti per la nautica da diporto, un passo avanti importante che ci consente a breve di poter intervenire migliorando le necessità del settore”. 

L’unica buona notizia è giunta dalle dichiarazioni di Andrea Annunziata, presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Tirreno Centrale, che ha confermato l’attuazione, entro pochi mesi, del piano regolatore. “Un traguardo raggiunto dopo 80 anni. Ora per andare avanti e realizzare posti barca per il diportismo serve un intervento del Governo per limitare, a volte inutili, le disposizioni delle Soprintendenze, solo così, e non solo grazie al piano regolatore, si può andare avanti”. 

Un suggerimento o, meglio, una soluzione, è stata indicata da Eugenio Filetto, partner di PwC, che ha identificato nelle Zes (Zone Economiche Speciali) una strada possibile per lo snellimento procedure burocratiche: “Il piano ZES parla della nautica come realtà strategica per il Mezzogiorno, inserendola tra le prime 5 in Italia. Perciò esiste una linea guida da poter intraprendere per attuare una cancellazione della burocrazia che porterebbe, in maniera spedita, alla risoluzione di molti problemi per la realizzazione di nuove infrastrutture”.

L’imprenditore napoletano Massimo Luise, Amministratore di Luise Group Spa che gestisce diverse realtà nel mare mediterraneo ha detto: “Serve una sinergia tra le istituzioni per risollevare la questioni dei Marina e degli ormeggi. Da troppi anni idee, progetti e investimenti sono stati bloccati senza la collaborazione istituzionale, questo ci fa scontare un ritardo rispetto ad altri competitor del bacino del Mediterraneo, un ritardo che condiziona e limita gli imprenditori italiani sul mercato internazionale”.

Il Project Financing potrebbe essere una opportunità, scelta dalla regione Campania, secondo l’intervento del consigliere regionale Dem Massimiliano Manfredi, utilizzando fondi Fers. Secondo la legge Merloni ter il legislatore, quindi, comprendendo che per coinvolgere capitali privati nella realizzazione di opere pubbliche sono necessari iter procedimentali ad hoc e diversi da quelli in cui si sceglie un appaltatore a cui conferire denaro pubblico, predispone una serie di procedimenti, dando loro il nome del risultato a cui sono tesi, ossia la “finanza di progetto”.