Sabato 8 febbraio ore 11.00, inaugura, in Sala Assoli - Moscato, Berlino 1989 - Sopra e sotto il muro, la mostra di Luciano Ferrara, nell’ambito de Il Sabato della Fotografia, rassegna curata da Pino Miraglia giunta alla sua IX edizione. L'evento, con ingresso libero, prevede un incontro con il fotografo e la proiezione del film Good bye Lenin! di Wolfgang Becker. La mostra sarà allestita fino al 16 marzo.
Berlino 1989 - Sopra e sotto il muro rientra nella sezione Un passo indietro de Il Sabato della Fotografia, dedicata alla memoria fotografica, attraverso le immagini e le testimonianze dei fotoreporter italiani. Dopo aver ospitato artisti del calibro di Tano D'Amico, Dino Fracchia, Fabio Donato, Paola Agosti, Gianni Fiorito e Uliano Lucas, l'evento presenta ora uno spaccato della storia del '900 con le immagini di Luciano Ferrara. Le fotografie ci riportano al 9 novembre 1989, quando Gunter Schabowski, responsabile Media del Comitato Centrale della DDR, annunciò per errore l'apertura delle frontiere, decretando di fatto il crollo del Muro di Berlino. La notizia si diffuse rapidamente, portando centinaia di migliaia di persone ai checkpoint del muro quella stessa sera. Luciano Ferrara, fotoreporter partenopeo noto per il suo lavoro sul dissenso sociale, documentò con le sue immagini la gioia e l'entusiasmo delle persone che contribuirono fisicamente alla demolizione del muro. Le sue fotografie, esposte in Sala Assoli fino al 16 marzo, sono raccolte nel volume Frammenti di un muro edito da Paparo nel 2019.
Luciano Ferrara, nato a Cimitile nel 1950, si avvicina alla fotografia nel 1964. Negli anni Settanta, la sua carriera decolla documentando le proteste giovanili e il movimentismo tra Napoli e il mondo. Concentrandosi su temi sociali come lavoratori, fabbriche e disoccupati, Ferrara punta alla "controinformazione". Per trent'anni fotografa i femminielli di Napoli, mostrando empatia e fiducia nei soggetti. Le sue immagini, caratterizzate da uno stile scabro e senza artifici, fondono scena e retroscena, interni ed esterni, arte e vita. Da oltre 50 anni, Ferrara è una presenza costante a Napoli, documentando il cambiamento della città, specialmente nei quartieri più degradati, e continuando a sviluppare la sua ricerca creativa. Il suo impegno sociale, la militanza civile, l'entusiasmo e la curiosità pervadono tutti i suoi lavori.
di Napoli Magazine
05/02/2025 - 09:20
Sabato 8 febbraio ore 11.00, inaugura, in Sala Assoli - Moscato, Berlino 1989 - Sopra e sotto il muro, la mostra di Luciano Ferrara, nell’ambito de Il Sabato della Fotografia, rassegna curata da Pino Miraglia giunta alla sua IX edizione. L'evento, con ingresso libero, prevede un incontro con il fotografo e la proiezione del film Good bye Lenin! di Wolfgang Becker. La mostra sarà allestita fino al 16 marzo.
Berlino 1989 - Sopra e sotto il muro rientra nella sezione Un passo indietro de Il Sabato della Fotografia, dedicata alla memoria fotografica, attraverso le immagini e le testimonianze dei fotoreporter italiani. Dopo aver ospitato artisti del calibro di Tano D'Amico, Dino Fracchia, Fabio Donato, Paola Agosti, Gianni Fiorito e Uliano Lucas, l'evento presenta ora uno spaccato della storia del '900 con le immagini di Luciano Ferrara. Le fotografie ci riportano al 9 novembre 1989, quando Gunter Schabowski, responsabile Media del Comitato Centrale della DDR, annunciò per errore l'apertura delle frontiere, decretando di fatto il crollo del Muro di Berlino. La notizia si diffuse rapidamente, portando centinaia di migliaia di persone ai checkpoint del muro quella stessa sera. Luciano Ferrara, fotoreporter partenopeo noto per il suo lavoro sul dissenso sociale, documentò con le sue immagini la gioia e l'entusiasmo delle persone che contribuirono fisicamente alla demolizione del muro. Le sue fotografie, esposte in Sala Assoli fino al 16 marzo, sono raccolte nel volume Frammenti di un muro edito da Paparo nel 2019.
Luciano Ferrara, nato a Cimitile nel 1950, si avvicina alla fotografia nel 1964. Negli anni Settanta, la sua carriera decolla documentando le proteste giovanili e il movimentismo tra Napoli e il mondo. Concentrandosi su temi sociali come lavoratori, fabbriche e disoccupati, Ferrara punta alla "controinformazione". Per trent'anni fotografa i femminielli di Napoli, mostrando empatia e fiducia nei soggetti. Le sue immagini, caratterizzate da uno stile scabro e senza artifici, fondono scena e retroscena, interni ed esterni, arte e vita. Da oltre 50 anni, Ferrara è una presenza costante a Napoli, documentando il cambiamento della città, specialmente nei quartieri più degradati, e continuando a sviluppare la sua ricerca creativa. Il suo impegno sociale, la militanza civile, l'entusiasmo e la curiosità pervadono tutti i suoi lavori.