Cultura & Gossip
SPETTACOLI - Agenda settimanale dal 24 febbraio all'1 marzo 2020 in Campania, programmata dal Circuito Teatro Pubblico Campano
21.02.2020 11:50 di Napoli Magazine

Agenda settimanale dal 24 febbraio all'1 marzo 2020 in Campania, programmata dal Circuito Teatro Pubblico Campano:

 

Teatro Garibaldi di Santa Maria Capua Vetere
Info 0823799612
Lunedì 24 febbraio, ore 21.00

 

Nuovo Teatro diretta da Marco Balsamo
presenta

 

Isa Danieli, Giuliana De Sio in

Le Signorine
di Gianni Clementi, traduzione Antonio Grosso

la voce del mago è di Sergio Rubini
 
scene Carmelo Giammello, costumi Chiara Aversano, luci Luigi Biondi

regia Pierpaolo Sepe

 

Due sorelle zitelle, offese da una natura ingenerosa, trascorrono la propria esistenza in un continuo e scoppiettante scambio di accuse reciproche. È in una piccola storica merceria in un vicolo di napoli, ormai circondata da empori cinesi e fast food mediorientali, che Addolorata e Rosaria passano gran parte della loro giornata, per poi tornare nel loro modesto, ma dignitoso appartamento poco lontano. 
Una vita scandita dalla monotona, ma rassicurante ripetizione degli avvenimenti. Addolorata, dopo una vita condotta all’insegna del sacrificio e del risparmio, cui è stata obbligata dalla sorella, vuole finalmente godersi la vita. 
Rosaria, che ha fatto dell’avarizia e dell’accumulo il fine della propria esistenza, non ha nessuna intenzione di intaccare il cospicuo conto bancario, cresciuto esponenzialmente nel corso degli anni. Anche l’uso del televisore, con conseguente consumo di energia elettrica, può generare un diverbio.
Costrette a una faticosa convivenza, le due ‘signorine’, ormai ben oltre l’età da matrimonio, non possono neanche contare su una vita privata a distrarle da quella familiare. Le poche notizie che gli giungono dal mondo provengono dai pettegolezzi dei parenti o dai reality in televisione. 
L’unico vero sfogo per Rosaria e Addolorata sembra essere il loro continuo provocarsi a vicenda, a suon di esilaranti battibecchi senza esclusione di colpi.
Rosaria domina e Addolorata, a malincuore, subisce. Ma proprio quando le due sorelle sembrano destinate a questo gioco delle parti, un inaspettato incidente capovolgerà le loro sorti, offrendo finalmente ad Addolorata l’occasione di mettere in atto una vendetta covata da troppi anni …
Le Signorine è una commedia che sa sfruttare abilmente la comicità che si cela dietro al tragico quotidiano, soprattutto grazie a due formidabili attrici del nostro teatro, che trasformano i litigi e le miserie delle due sorelle, in occasioni continue di gag e di risate.
Nella loro veracità napoletana, Rosaria e Addolorata sanno farci divertire e commuovere, raccontando con grande ironia, gioie e dolori della vita familiare. Un testo irriverente e poetico che ci ricorda come la famiglia sia il luogo dove ci è permesso dare il peggio di noi, senza il rischio di perdere i legami più importanti.

 


Cinema Teatro Italia di Eboli
Info 0828365333
Martedì 25 febbraio, ore 20.45

 

Teatro Ricciardi di Capua
Info 0823963874
Mercoledì 26 febbraio, ore 20.45

 

Ente Teatro Cronaca Vesuvioteatro
presenta

 

Carlo Buccirosso in

 

La rottamazione di un italiano perbene
tratto da Il miracolo di Don Ciccillo
scritto e diretto da Carlo Buccirosso

 

con (in o.di a.) 
Donatella De Felice, Elvira Zingone, Giordano Bassetti,
Fiorella Zullo, Gennaro Silvestro, Peppe Miale, Matteo Tugnoli,
Davide Marotta, Tilde De Spirito

 

scene Gilda Cerullo e Renato Lori, costumi Zaira de Vincentiis
musiche di Paolo Petrella, disegno luci Francesco Adinolfi

 

produzione esecutiva A.G. Spettacoli

 

Alberto Pisapìa, ristoratore di professione, gestisce un ristorante di periferia ormai sull’orlo del fallimento! Sposato con Valeria Vitiello, donna sanguigna dal carattere combattivo, è padre di due figli Viola e Matteo, la prima anarchica e irascibile, l’altro riflessivo e pacato.
Alberto vive ormai, da quasi quattro anni, una situazione di grande disagio psichico che negli ultimi tempi ha assunto la conformazione di un vero e proprio esaurimento nervoso! Difatti, un pò a causa della crisi economica del paese e della propria attività di ristorazione di riflesso, e anche a seguito di una serie di investimenti avventati consigliati dal fratello Ernesto, suo avvocato e socio in affari, Alberto si è ritrovato a dover combattere una personale disperata battaglia contro gli attacchi spietati dell’Equitalia che, con inesorabile precisione lo colpisce quasi quotidianamente nella quiete della propria abitazione, ormai ipotecata da tempo, con cartelle esattoriali di tutti i tipi, di tutti generi, di svariate forme e consistenza!... 
E ben poco sembra poter fare l’amore quotidiano di sua moglie Valeria e dei suoi due figli, tesi a recuperare la lucidità di Alberto attraverso l’illusoria rappresentazione di una realtà ben diversa da quella che logora ormai da tempo la serenità dell’intera famiglia Pisapia!... Ed un altro grosso problema contribuirà a peggiorare ancor di più la malattia di Alberto, un cancro indistruttibile che neppure la medicina più all’avanguardia sarebbe stata in grado di debellare: la malvagità di sua suocera Clementina, spietato ed integerrimo funzionario della agenzia delle Entrate! Soltanto un miracolo avrebbe potuto salvare l’anima di Alberto, posseduto irrimediabilmente da orribili pensieri di morte... farla finita con la propria vita, o con quella di sua suocera?!? 
Un incubo dal quale potersi liberare solo grazie all’amore della famiglia, che si prodigherà per salvare la vita di un onesto contribuente di questa Iniquitalia!

 

Carlo Buccirosso

 

Teatro Verdi di Salerno
info 089662141
Mercoledì 26 febbraio, ore 21.00

 

Trickster Teatro 
presenta

 

Kohlhaas
di Marco Baliani e Remo Rostagno
dal racconto “Michele Kohlhaas” di H. von Kleist

 

attore narrante Marco Baliani

 

regia Maria Maglietta

 

La storia di Kohlhaas è un fatto di cronaca realmente accaduto nella Germania del 1500, scritto da Heinrich von Kleist in pagine memorabili.
Nel mio racconto orale è come se avessi aggiunto allo scheletro osseo riconoscibile della struttura del racconto di Kleist, nervi muscoli e pelle che provengono non più dall’autore originario ma dalla mia esperienza, teatrale e narrativa, dal mio mondo di visioni e di poetica.
Così ad esempio tutta la metafora sul cerchio del cuore paragonato al cerchio del recinto dei cavalli, che torna più volte nella narrazione, come luogo simbolico di un senso della giustizia umanissimo e concreto, è una mia invenzione, nel senso etimologico del termine, qualcosa che ho trovato a forza di cercare una mia adesione al racconto di Kleist.
Così via via il testo originale si è come andato perdendo e ne nasceva un altro, un work in progress alla prova di spettatori sempre diversi, anno dopo anno, in spazi teatrali e non, secondo un procedimento di crescita che ai miei occhi appare come qualcosa di organico, come mi si formasse tra le mani un organismo vivente sempre più ricco e differenziato.
Accade nell’arte del racconto orale che per cercare personaggi interiori occorra compiere lunghi percorsi, passare attraverso storie di altre storie, sentirsi stranieri in questo mondo dopo aver tanto peregrinato, fino a trovare quel punto incandescente capace di generare a sua volta nell’ascoltatore un mondo di visioni, non necessariamente coincidenti con le mie.
L’arte sta nel non nominare troppo, nel cogliere il cuore di un’esperienza con pochi tratti lasciando molto in ombra, molto ancora da compiersi.
Kohlhaas è la storia di un sopruso che, non risolto attraverso le vie del diritto, genera una spirale di violenze sempre più incontrollabili, ma sempre in nome di un ideale di giustizia naturale e terrena, fino a che il conflitto generatore dell’intera vicenda, cos’è la giustizia e fino a che punto in nome della giustizia si può diventare giustizieri, non si risolve tragicamente lasciando intorno alla figura del protagonista una ambigua aura di possibile eroe del suo tempo.
Le domande morali che la vicenda solleva e lascia sospese, mi sembrarono, quando comincia ad affrontare l’impresa memorabile del racconto, un modo per parlare degli anni ’70, per parlare di quei conflitti in cui venne a trovarsi la mia generazione, quella del ’68, quando in nome di un superiore ideale di giustizia sociale si arrivò a insanguinare piazze e città.
In fondo, a voler rivedere all’indietro il mio percorso artistico, senza Kohlhaas non sarei arrivato a raccontare Corpo di Stato, racconto teatrale andato in onda in diretta televisiva la notte del 9 maggio, vent’anni dopo la morte di Moro, a poter ritrovare i medesimi conflitti, riuscendo questa volta a parlarne dall’interno, come soggetto coinvolto nei fatti narrati.
Un tema antico dunque, tragico nella tradizione e nella forma, che continua a catturarmi, perché il narratore non può che narrare ciò che epicamente lo coinvolge nell’intera sua persona, a me succede così: non potrei raccontare qualsiasi cosa.

Marco Baliani

 

 

Teatro Umberto di Nola
info 0818231622
Mercoledì 26 febbraio, ore 20.45

 

Teatro Italia di Acerra
Info 0818857258, 3333155417
Giovedì 27 febbraio, ore 20.45

 

Teatro Diana di Nocera Inferiore
info 3347009811 
Venerdì 28 febbraio, ore 20.45

 

Teatro Carlo Gesualdo di Avellino
info 0825771620, 3892932553
Sabato 29 febbraio, ore 21.00, e domenica 1 marzo, ore 18.00

 

Il Sistina
presenta

 

Belle ripiene
Una gustosa commedia dimagrante
di Giulia Ricciardi e Massimo Romeo Piparo

 

con Rossella Brescia, Tosca D'Aquino, Roberta Lanfranchi, Samuela Sardo

 

regia Massimo Romeo Piparo

 

Un esilarante spaccato di vita femminile dove protagonisti del racconto sono questa volta– guarda un po’!- il cibo e gli uomini: le donne amano mangiare ma poi si costringono a infernali diete dimagranti…ci sarà un elemento in comune tra il loro rapporto col cibo e quello con gli uomini…?
Questa gustosa commedia dimagrante è ambientata nel regno delle donne ovvero dentro una cucina tra pentole e fornelli.
La particolarità è che in questo caso i fornelli e la cucina sono veri.
Le quattro performers (ci piace definirle così perché oltre a recitare saranno costrette “da copione” ad esprimersi anche nell’arte culinaria) cucineranno reali pietanze – ognuna con la propria estrazione geografica, dal Salento a Napoli, da Roma all’Alta Padana - mentre “accenderanno” anche un confronto sul loro rapporto coi rispettivi uomini e le rispettive più-o-meno-realizzate esistenze.
Al termine di questo racconto “dimagrante” toccherà al pubblico condividere con le attrici il cibo cucinato.

 

Teatro Magic Vision di Casalnuovo
Info 0818030270, 3292180679
Da giovedì 27 febbraio a domenica 1 marzo, ore 20.45

 

Cose Production & Tunnel Produzioni
presentano 

 

Sal Da Vinci in

 

La fabbrica dei sogni
scritto da Sal da Vinci e Ciro Villano
direzione artistica e coreografie Marcello e Mommo Sacchetta

 

con Fatima Trotta

 

e con
Ciro Villano, Francesco da Vinci, Daniela Cenciotti,
Ettore Massa, Enzo Fischetti, Federica Celio

 

I “Mainati” 
Ludovica Cinque, Luca Grassano, Davide Richiello, Elisabetta Romano, 
Mariateresa Russo, Luca Sciarrillo e i ragazzi della Cilea Academy

 

Ensemble 
Ciro Amelio, Imma Caiazzo, Viola Cappelli, Deborah Frittelli, Cristina Gallettini,  Andriy Lazorko, Marco Pipani, Enrico Savorani, Evelyn Giuseppina Sciarrino, Emiliano Serra

 

assistente alle coreografie Irene Tavassi
direzione musicale e arrangiamenti Adriano Pennino
scene Roberto Crea, costumi Amara Cavalcanti, disegno luci Francesco Adinolfi, 
video scenografie Mariano Soria, scenotecnica Massimo Comune Sacs, trucco Ciro Florio
foto Pepe Russo, grafica Francesco Fiengo
ingegnere del suono Gianni Gallo, service Emmedue
direttore di scena Ferruccio Pepe

 

La fabbrica dei sogni è un “non luogo” che realmente esiste. È il posto dove si nascondono le persone che hanno paura del mondo perché ci si sentono in pericolo. Ma è anche un luogo magico dove una favola divertente e romantica, scritta da Sal Da Vinci e Ciro Villano, prende forma, attraverso musiche e voci straordinarie, in primis quella di Sal, coreografie pazzesche, dirette da Marcello e Mommo Sacchetta, effetti spettacolari. 
La fabbrica dei sogni è l’ultima roccaforte dei matti che ancora oggi non credono nei sogni, ma vivono nei sogni. Un cantautore vive, dimenticato dal mondo, in un manicomio abbandonato e fatiscente. Non abbandona l’edificio, in attesa di essere abbattuto, perché quella è la sua casa, è il luogo dove è cresciuto, scrivendo canzoni che lui immaginava un giorno di cantare in un teatro vero.
Un agente di polizia municipale, incaricato di portarlo via, si lascia coinvolgere dall’artista ‘pazzo’ e sognatore nel folle progetto di trasformare quella casa di cura, che ospita anche altri personaggi reietti della società, in qualcosa che possa realizzare i loro sogni: un teatro che ospiti un vero spettacolo, portato in scena proprio dagli ‘ospiti’ di quel vecchio ospedale psichiatrico: i ‘pazzi’. Perché i pazzi non credono nei sogni, i pazzi vivono nei sogni!


Teatro Politeama di Torre Annunziata
Info 0818611737 – 3381890767 
Venerdì 28 febbraio, ore 20.45

 

A.G. Spettacoli srl,  Tradizione e Turismo srl
presentano

 

Peppe Barra
in

 

I Cavalli di Monsignor Perrelli
scherzo in musica in due tempi

 

con
Patrizio Trampetti
Enrico Vicinanza, Luigi Bignone

 

scene Carlo De Marino
costumi Annalisa Giacci
musiche Giorgio Mellone

 

regia Lamberto Lambertini

 

Peppe Barra e la madre Concetta, fondano, nel 1982, Insieme con Lamberto Lambertini, una Compagnia Teatrale. Dodici anni di creazioni originali che vengono rappresentate in tutto il mondo. Alcuni titoli: PEPPE & BARRA – SENZA MANI E SENZA PIEDI – SEMPRESI’, OVVERO IL SEGRETO PER ESSER FELICI – LA FESTA DEL PRINCIPE – LA CANTATA DEI PASTORI. Tre film per LA RAI, con la regia di Lamberto Lambertini, sui loro spettacoli: ARTISTI – SIGNORI, IO SONO IL COMICO – NEL REGNO DI PULCINELLA. Nel 1994, morta anzitempo Concetta, Peppe e Lamberto chiudono la Compagnia. Dopo venticinque anni, ci riprovano.
Questo spettacolo nacque nel 1991, e fu il primo, dopo dieci anni di creazioni, senza Concetta Barra, sofferente del “Fuoco di Sant’Antonio”. Unici interpreti Peppe Barra e Patrizio Trampetti. L’intento era quello di presentare al Festival di Benevento un buffo duello teatrale, raffinato e popolare, tra due attori molto amici, che avevano anni di consuetudine a tenere insieme la scena. 
La decisione di riproporre questo spettacolo nasce dal desiderio di Peppe Barra e Lamberto Lambertini, dopo troppi anni di separazione, di lavorare nuovamente insieme. La scelta cade sul “Monsignore!”, perché questo giocoso atto unico è ancora una intatta materia prima, per una rinnovata messa in scena. Uno scherzo in musica, in due tempi, nello stile comico ed elegante della commedia all’antica italiana. 
Una prova d’amore verso l’arte del teatro, luogo rituale, dove l’Attore, immerso nel suo mondo, come un pesce nel suo acquario, possa trasformare, complice il pubblico, il suo talento e i suoi incubi in un sogno condiviso. L’epoca è quella di Ferdinando IV di Borbone. Monsignor Perrelli, qui interpretato da Patrizio Trampetti, è un uomo di chiesa, ma anche un eccentrico uomo di scienza, che spiattellava invenzioni stupefacenti, al limite della cretineria, che sono diventate il corpo leggendario della vita di quell’involontario portatore sano di pura, infantile follia, che racchiudeva, nel bene e nel male, le caratteristiche dell’aristocratico campagnolo al tempo del Borbone. 
In questo spettacolo viene messo in contrasto, con Meneca, la sua fedele perpetua, vittima rassegnata delle sue stramberie, interpretata da Peppe Barra, travestito da donna per la prima volta dopo i tempi della Gatta Cenerentola, la quale, stremata dalle continue imbecillità del suo padrone, si sfoga a tu per tu con il pubblico in sala, con irresistibili monologhi. 
Ma, come accade in ogni coppia che si rispetti, continuerà ad accudirlo con le sue amorose attenzioni, tenendolo al laccio con la sua arte culinaria di schietta tradizione campana. Monsignore ha la testa tra le nuvole, Meneca ha i piedi per terra, due esseri distanti e vicinissimi. 
Oltre ai due protagonisti, Peppe e Patrizio, complici fin dagli anni settanta di spettacoli colti e popolari, vi saranno altri due attori/cantanti, Luigi Bignone e Enrico Vicinanza, che dopo essere apparsi, nella prima scena, come incubo del Monsignore, nei panni del Padre e della Madre, nell’antico giorno della sua nascita, interpreteranno, coppia fantasmatica, godibili intermezzi canori, con arie famose o dimenticate che affondano nel labirinto della nostra memoria. 
Le scene di Carlo Demarino, con il Vesuvio che incombe, fumante ed eruttante, dal balcone della villa, i costumi, ricchi e giocosi di Annalisa Giacci, e le musiche originali di Giorgio Mellone, rimandano scherzosamente a quell’ottocento, quando la vita, come molti amano credere, scorreva leggiadra e serena, nel profumo appagante del mare, degli agrumi, del cibo e nella dolce melodia delle canzoni. 
Uno spettacolo per grandi e per piccini, con una sottile vena di malinconia, ma senza rimpianti del passato, semmai del futuro. 

 


Teatro Di Costanzo Mattiello di Pompei
Info 0818577725 – 3337361628
Da venerdì 28 febbraio a domenica 1 marzo
(feriali ore 20.30, festivi ore 18.15)

 

Musicaè Management
presenta

 

Alan De Luca e Lino D’Angiò
in

 

Tutta colpa di Tele… Garibaldi
regia di Alan De Luca e Lino D’Angiò 

 

regia tecnica di Carmine Giordano. 
costumi di Anna Zuccarini
 impianto audio e luci della Free Service di Ciro Ascione 
fonico FOH Antonio Ferrentino 
grafica Max Laezza

 

Tornano a teatro i protagonisti della sana risata partenopea, inventori del programma che ha segnato la storia della comicità napoletana. 
Telegaribaldi è stato un programma televisivo cult, che inventò un nuovo modo di fare comicità tra parodie, imitazioni e tormentoni, e che divenne appuntamento fisso per gli spettatori di tutte le età, con record di ascolti e di critica, un successo strepitoso nei teatri e un affetto da parte del pubblico senza precedenti. 
A distanza di tempo il ricordo di questo programma è sempre vivo, nello spettacolo teatrale i personaggi di allora si aggiungeranno a nuovi. Lino D’Angiò porterà in scena anche parodie di personaggi molto attuali. E con Alan De Luca, tra tammurriata moderna, lezioni di Puteolano/Torrese e consigli di cucina tamarra accompagneranno il pubblico per tutto lo spettacolo, tra applausi e risate.
Tra i protagonisti dello show anche le ballerine Federica Sibio, Michela De Felice, Sabrina Camarda e Roberta Ferrante, e uno schermo LedWall

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SPETTACOLI - Agenda settimanale dal 24 febbraio all'1 marzo 2020 in Campania, programmata dal Circuito Teatro Pubblico Campano

di Napoli Magazine

21/02/2024 - 11:50

Agenda settimanale dal 24 febbraio all'1 marzo 2020 in Campania, programmata dal Circuito Teatro Pubblico Campano:

 

Teatro Garibaldi di Santa Maria Capua Vetere
Info 0823799612
Lunedì 24 febbraio, ore 21.00

 

Nuovo Teatro diretta da Marco Balsamo
presenta

 

Isa Danieli, Giuliana De Sio in

Le Signorine
di Gianni Clementi, traduzione Antonio Grosso

la voce del mago è di Sergio Rubini
 
scene Carmelo Giammello, costumi Chiara Aversano, luci Luigi Biondi

regia Pierpaolo Sepe

 

Due sorelle zitelle, offese da una natura ingenerosa, trascorrono la propria esistenza in un continuo e scoppiettante scambio di accuse reciproche. È in una piccola storica merceria in un vicolo di napoli, ormai circondata da empori cinesi e fast food mediorientali, che Addolorata e Rosaria passano gran parte della loro giornata, per poi tornare nel loro modesto, ma dignitoso appartamento poco lontano. 
Una vita scandita dalla monotona, ma rassicurante ripetizione degli avvenimenti. Addolorata, dopo una vita condotta all’insegna del sacrificio e del risparmio, cui è stata obbligata dalla sorella, vuole finalmente godersi la vita. 
Rosaria, che ha fatto dell’avarizia e dell’accumulo il fine della propria esistenza, non ha nessuna intenzione di intaccare il cospicuo conto bancario, cresciuto esponenzialmente nel corso degli anni. Anche l’uso del televisore, con conseguente consumo di energia elettrica, può generare un diverbio.
Costrette a una faticosa convivenza, le due ‘signorine’, ormai ben oltre l’età da matrimonio, non possono neanche contare su una vita privata a distrarle da quella familiare. Le poche notizie che gli giungono dal mondo provengono dai pettegolezzi dei parenti o dai reality in televisione. 
L’unico vero sfogo per Rosaria e Addolorata sembra essere il loro continuo provocarsi a vicenda, a suon di esilaranti battibecchi senza esclusione di colpi.
Rosaria domina e Addolorata, a malincuore, subisce. Ma proprio quando le due sorelle sembrano destinate a questo gioco delle parti, un inaspettato incidente capovolgerà le loro sorti, offrendo finalmente ad Addolorata l’occasione di mettere in atto una vendetta covata da troppi anni …
Le Signorine è una commedia che sa sfruttare abilmente la comicità che si cela dietro al tragico quotidiano, soprattutto grazie a due formidabili attrici del nostro teatro, che trasformano i litigi e le miserie delle due sorelle, in occasioni continue di gag e di risate.
Nella loro veracità napoletana, Rosaria e Addolorata sanno farci divertire e commuovere, raccontando con grande ironia, gioie e dolori della vita familiare. Un testo irriverente e poetico che ci ricorda come la famiglia sia il luogo dove ci è permesso dare il peggio di noi, senza il rischio di perdere i legami più importanti.

 


Cinema Teatro Italia di Eboli
Info 0828365333
Martedì 25 febbraio, ore 20.45

 

Teatro Ricciardi di Capua
Info 0823963874
Mercoledì 26 febbraio, ore 20.45

 

Ente Teatro Cronaca Vesuvioteatro
presenta

 

Carlo Buccirosso in

 

La rottamazione di un italiano perbene
tratto da Il miracolo di Don Ciccillo
scritto e diretto da Carlo Buccirosso

 

con (in o.di a.) 
Donatella De Felice, Elvira Zingone, Giordano Bassetti,
Fiorella Zullo, Gennaro Silvestro, Peppe Miale, Matteo Tugnoli,
Davide Marotta, Tilde De Spirito

 

scene Gilda Cerullo e Renato Lori, costumi Zaira de Vincentiis
musiche di Paolo Petrella, disegno luci Francesco Adinolfi

 

produzione esecutiva A.G. Spettacoli

 

Alberto Pisapìa, ristoratore di professione, gestisce un ristorante di periferia ormai sull’orlo del fallimento! Sposato con Valeria Vitiello, donna sanguigna dal carattere combattivo, è padre di due figli Viola e Matteo, la prima anarchica e irascibile, l’altro riflessivo e pacato.
Alberto vive ormai, da quasi quattro anni, una situazione di grande disagio psichico che negli ultimi tempi ha assunto la conformazione di un vero e proprio esaurimento nervoso! Difatti, un pò a causa della crisi economica del paese e della propria attività di ristorazione di riflesso, e anche a seguito di una serie di investimenti avventati consigliati dal fratello Ernesto, suo avvocato e socio in affari, Alberto si è ritrovato a dover combattere una personale disperata battaglia contro gli attacchi spietati dell’Equitalia che, con inesorabile precisione lo colpisce quasi quotidianamente nella quiete della propria abitazione, ormai ipotecata da tempo, con cartelle esattoriali di tutti i tipi, di tutti generi, di svariate forme e consistenza!... 
E ben poco sembra poter fare l’amore quotidiano di sua moglie Valeria e dei suoi due figli, tesi a recuperare la lucidità di Alberto attraverso l’illusoria rappresentazione di una realtà ben diversa da quella che logora ormai da tempo la serenità dell’intera famiglia Pisapia!... Ed un altro grosso problema contribuirà a peggiorare ancor di più la malattia di Alberto, un cancro indistruttibile che neppure la medicina più all’avanguardia sarebbe stata in grado di debellare: la malvagità di sua suocera Clementina, spietato ed integerrimo funzionario della agenzia delle Entrate! Soltanto un miracolo avrebbe potuto salvare l’anima di Alberto, posseduto irrimediabilmente da orribili pensieri di morte... farla finita con la propria vita, o con quella di sua suocera?!? 
Un incubo dal quale potersi liberare solo grazie all’amore della famiglia, che si prodigherà per salvare la vita di un onesto contribuente di questa Iniquitalia!

 

Carlo Buccirosso

 

Teatro Verdi di Salerno
info 089662141
Mercoledì 26 febbraio, ore 21.00

 

Trickster Teatro 
presenta

 

Kohlhaas
di Marco Baliani e Remo Rostagno
dal racconto “Michele Kohlhaas” di H. von Kleist

 

attore narrante Marco Baliani

 

regia Maria Maglietta

 

La storia di Kohlhaas è un fatto di cronaca realmente accaduto nella Germania del 1500, scritto da Heinrich von Kleist in pagine memorabili.
Nel mio racconto orale è come se avessi aggiunto allo scheletro osseo riconoscibile della struttura del racconto di Kleist, nervi muscoli e pelle che provengono non più dall’autore originario ma dalla mia esperienza, teatrale e narrativa, dal mio mondo di visioni e di poetica.
Così ad esempio tutta la metafora sul cerchio del cuore paragonato al cerchio del recinto dei cavalli, che torna più volte nella narrazione, come luogo simbolico di un senso della giustizia umanissimo e concreto, è una mia invenzione, nel senso etimologico del termine, qualcosa che ho trovato a forza di cercare una mia adesione al racconto di Kleist.
Così via via il testo originale si è come andato perdendo e ne nasceva un altro, un work in progress alla prova di spettatori sempre diversi, anno dopo anno, in spazi teatrali e non, secondo un procedimento di crescita che ai miei occhi appare come qualcosa di organico, come mi si formasse tra le mani un organismo vivente sempre più ricco e differenziato.
Accade nell’arte del racconto orale che per cercare personaggi interiori occorra compiere lunghi percorsi, passare attraverso storie di altre storie, sentirsi stranieri in questo mondo dopo aver tanto peregrinato, fino a trovare quel punto incandescente capace di generare a sua volta nell’ascoltatore un mondo di visioni, non necessariamente coincidenti con le mie.
L’arte sta nel non nominare troppo, nel cogliere il cuore di un’esperienza con pochi tratti lasciando molto in ombra, molto ancora da compiersi.
Kohlhaas è la storia di un sopruso che, non risolto attraverso le vie del diritto, genera una spirale di violenze sempre più incontrollabili, ma sempre in nome di un ideale di giustizia naturale e terrena, fino a che il conflitto generatore dell’intera vicenda, cos’è la giustizia e fino a che punto in nome della giustizia si può diventare giustizieri, non si risolve tragicamente lasciando intorno alla figura del protagonista una ambigua aura di possibile eroe del suo tempo.
Le domande morali che la vicenda solleva e lascia sospese, mi sembrarono, quando comincia ad affrontare l’impresa memorabile del racconto, un modo per parlare degli anni ’70, per parlare di quei conflitti in cui venne a trovarsi la mia generazione, quella del ’68, quando in nome di un superiore ideale di giustizia sociale si arrivò a insanguinare piazze e città.
In fondo, a voler rivedere all’indietro il mio percorso artistico, senza Kohlhaas non sarei arrivato a raccontare Corpo di Stato, racconto teatrale andato in onda in diretta televisiva la notte del 9 maggio, vent’anni dopo la morte di Moro, a poter ritrovare i medesimi conflitti, riuscendo questa volta a parlarne dall’interno, come soggetto coinvolto nei fatti narrati.
Un tema antico dunque, tragico nella tradizione e nella forma, che continua a catturarmi, perché il narratore non può che narrare ciò che epicamente lo coinvolge nell’intera sua persona, a me succede così: non potrei raccontare qualsiasi cosa.

Marco Baliani

 

 

Teatro Umberto di Nola
info 0818231622
Mercoledì 26 febbraio, ore 20.45

 

Teatro Italia di Acerra
Info 0818857258, 3333155417
Giovedì 27 febbraio, ore 20.45

 

Teatro Diana di Nocera Inferiore
info 3347009811 
Venerdì 28 febbraio, ore 20.45

 

Teatro Carlo Gesualdo di Avellino
info 0825771620, 3892932553
Sabato 29 febbraio, ore 21.00, e domenica 1 marzo, ore 18.00

 

Il Sistina
presenta

 

Belle ripiene
Una gustosa commedia dimagrante
di Giulia Ricciardi e Massimo Romeo Piparo

 

con Rossella Brescia, Tosca D'Aquino, Roberta Lanfranchi, Samuela Sardo

 

regia Massimo Romeo Piparo

 

Un esilarante spaccato di vita femminile dove protagonisti del racconto sono questa volta– guarda un po’!- il cibo e gli uomini: le donne amano mangiare ma poi si costringono a infernali diete dimagranti…ci sarà un elemento in comune tra il loro rapporto col cibo e quello con gli uomini…?
Questa gustosa commedia dimagrante è ambientata nel regno delle donne ovvero dentro una cucina tra pentole e fornelli.
La particolarità è che in questo caso i fornelli e la cucina sono veri.
Le quattro performers (ci piace definirle così perché oltre a recitare saranno costrette “da copione” ad esprimersi anche nell’arte culinaria) cucineranno reali pietanze – ognuna con la propria estrazione geografica, dal Salento a Napoli, da Roma all’Alta Padana - mentre “accenderanno” anche un confronto sul loro rapporto coi rispettivi uomini e le rispettive più-o-meno-realizzate esistenze.
Al termine di questo racconto “dimagrante” toccherà al pubblico condividere con le attrici il cibo cucinato.

 

Teatro Magic Vision di Casalnuovo
Info 0818030270, 3292180679
Da giovedì 27 febbraio a domenica 1 marzo, ore 20.45

 

Cose Production & Tunnel Produzioni
presentano 

 

Sal Da Vinci in

 

La fabbrica dei sogni
scritto da Sal da Vinci e Ciro Villano
direzione artistica e coreografie Marcello e Mommo Sacchetta

 

con Fatima Trotta

 

e con
Ciro Villano, Francesco da Vinci, Daniela Cenciotti,
Ettore Massa, Enzo Fischetti, Federica Celio

 

I “Mainati” 
Ludovica Cinque, Luca Grassano, Davide Richiello, Elisabetta Romano, 
Mariateresa Russo, Luca Sciarrillo e i ragazzi della Cilea Academy

 

Ensemble 
Ciro Amelio, Imma Caiazzo, Viola Cappelli, Deborah Frittelli, Cristina Gallettini,  Andriy Lazorko, Marco Pipani, Enrico Savorani, Evelyn Giuseppina Sciarrino, Emiliano Serra

 

assistente alle coreografie Irene Tavassi
direzione musicale e arrangiamenti Adriano Pennino
scene Roberto Crea, costumi Amara Cavalcanti, disegno luci Francesco Adinolfi, 
video scenografie Mariano Soria, scenotecnica Massimo Comune Sacs, trucco Ciro Florio
foto Pepe Russo, grafica Francesco Fiengo
ingegnere del suono Gianni Gallo, service Emmedue
direttore di scena Ferruccio Pepe

 

La fabbrica dei sogni è un “non luogo” che realmente esiste. È il posto dove si nascondono le persone che hanno paura del mondo perché ci si sentono in pericolo. Ma è anche un luogo magico dove una favola divertente e romantica, scritta da Sal Da Vinci e Ciro Villano, prende forma, attraverso musiche e voci straordinarie, in primis quella di Sal, coreografie pazzesche, dirette da Marcello e Mommo Sacchetta, effetti spettacolari. 
La fabbrica dei sogni è l’ultima roccaforte dei matti che ancora oggi non credono nei sogni, ma vivono nei sogni. Un cantautore vive, dimenticato dal mondo, in un manicomio abbandonato e fatiscente. Non abbandona l’edificio, in attesa di essere abbattuto, perché quella è la sua casa, è il luogo dove è cresciuto, scrivendo canzoni che lui immaginava un giorno di cantare in un teatro vero.
Un agente di polizia municipale, incaricato di portarlo via, si lascia coinvolgere dall’artista ‘pazzo’ e sognatore nel folle progetto di trasformare quella casa di cura, che ospita anche altri personaggi reietti della società, in qualcosa che possa realizzare i loro sogni: un teatro che ospiti un vero spettacolo, portato in scena proprio dagli ‘ospiti’ di quel vecchio ospedale psichiatrico: i ‘pazzi’. Perché i pazzi non credono nei sogni, i pazzi vivono nei sogni!


Teatro Politeama di Torre Annunziata
Info 0818611737 – 3381890767 
Venerdì 28 febbraio, ore 20.45

 

A.G. Spettacoli srl,  Tradizione e Turismo srl
presentano

 

Peppe Barra
in

 

I Cavalli di Monsignor Perrelli
scherzo in musica in due tempi

 

con
Patrizio Trampetti
Enrico Vicinanza, Luigi Bignone

 

scene Carlo De Marino
costumi Annalisa Giacci
musiche Giorgio Mellone

 

regia Lamberto Lambertini

 

Peppe Barra e la madre Concetta, fondano, nel 1982, Insieme con Lamberto Lambertini, una Compagnia Teatrale. Dodici anni di creazioni originali che vengono rappresentate in tutto il mondo. Alcuni titoli: PEPPE & BARRA – SENZA MANI E SENZA PIEDI – SEMPRESI’, OVVERO IL SEGRETO PER ESSER FELICI – LA FESTA DEL PRINCIPE – LA CANTATA DEI PASTORI. Tre film per LA RAI, con la regia di Lamberto Lambertini, sui loro spettacoli: ARTISTI – SIGNORI, IO SONO IL COMICO – NEL REGNO DI PULCINELLA. Nel 1994, morta anzitempo Concetta, Peppe e Lamberto chiudono la Compagnia. Dopo venticinque anni, ci riprovano.
Questo spettacolo nacque nel 1991, e fu il primo, dopo dieci anni di creazioni, senza Concetta Barra, sofferente del “Fuoco di Sant’Antonio”. Unici interpreti Peppe Barra e Patrizio Trampetti. L’intento era quello di presentare al Festival di Benevento un buffo duello teatrale, raffinato e popolare, tra due attori molto amici, che avevano anni di consuetudine a tenere insieme la scena. 
La decisione di riproporre questo spettacolo nasce dal desiderio di Peppe Barra e Lamberto Lambertini, dopo troppi anni di separazione, di lavorare nuovamente insieme. La scelta cade sul “Monsignore!”, perché questo giocoso atto unico è ancora una intatta materia prima, per una rinnovata messa in scena. Uno scherzo in musica, in due tempi, nello stile comico ed elegante della commedia all’antica italiana. 
Una prova d’amore verso l’arte del teatro, luogo rituale, dove l’Attore, immerso nel suo mondo, come un pesce nel suo acquario, possa trasformare, complice il pubblico, il suo talento e i suoi incubi in un sogno condiviso. L’epoca è quella di Ferdinando IV di Borbone. Monsignor Perrelli, qui interpretato da Patrizio Trampetti, è un uomo di chiesa, ma anche un eccentrico uomo di scienza, che spiattellava invenzioni stupefacenti, al limite della cretineria, che sono diventate il corpo leggendario della vita di quell’involontario portatore sano di pura, infantile follia, che racchiudeva, nel bene e nel male, le caratteristiche dell’aristocratico campagnolo al tempo del Borbone. 
In questo spettacolo viene messo in contrasto, con Meneca, la sua fedele perpetua, vittima rassegnata delle sue stramberie, interpretata da Peppe Barra, travestito da donna per la prima volta dopo i tempi della Gatta Cenerentola, la quale, stremata dalle continue imbecillità del suo padrone, si sfoga a tu per tu con il pubblico in sala, con irresistibili monologhi. 
Ma, come accade in ogni coppia che si rispetti, continuerà ad accudirlo con le sue amorose attenzioni, tenendolo al laccio con la sua arte culinaria di schietta tradizione campana. Monsignore ha la testa tra le nuvole, Meneca ha i piedi per terra, due esseri distanti e vicinissimi. 
Oltre ai due protagonisti, Peppe e Patrizio, complici fin dagli anni settanta di spettacoli colti e popolari, vi saranno altri due attori/cantanti, Luigi Bignone e Enrico Vicinanza, che dopo essere apparsi, nella prima scena, come incubo del Monsignore, nei panni del Padre e della Madre, nell’antico giorno della sua nascita, interpreteranno, coppia fantasmatica, godibili intermezzi canori, con arie famose o dimenticate che affondano nel labirinto della nostra memoria. 
Le scene di Carlo Demarino, con il Vesuvio che incombe, fumante ed eruttante, dal balcone della villa, i costumi, ricchi e giocosi di Annalisa Giacci, e le musiche originali di Giorgio Mellone, rimandano scherzosamente a quell’ottocento, quando la vita, come molti amano credere, scorreva leggiadra e serena, nel profumo appagante del mare, degli agrumi, del cibo e nella dolce melodia delle canzoni. 
Uno spettacolo per grandi e per piccini, con una sottile vena di malinconia, ma senza rimpianti del passato, semmai del futuro. 

 


Teatro Di Costanzo Mattiello di Pompei
Info 0818577725 – 3337361628
Da venerdì 28 febbraio a domenica 1 marzo
(feriali ore 20.30, festivi ore 18.15)

 

Musicaè Management
presenta

 

Alan De Luca e Lino D’Angiò
in

 

Tutta colpa di Tele… Garibaldi
regia di Alan De Luca e Lino D’Angiò 

 

regia tecnica di Carmine Giordano. 
costumi di Anna Zuccarini
 impianto audio e luci della Free Service di Ciro Ascione 
fonico FOH Antonio Ferrentino 
grafica Max Laezza

 

Tornano a teatro i protagonisti della sana risata partenopea, inventori del programma che ha segnato la storia della comicità napoletana. 
Telegaribaldi è stato un programma televisivo cult, che inventò un nuovo modo di fare comicità tra parodie, imitazioni e tormentoni, e che divenne appuntamento fisso per gli spettatori di tutte le età, con record di ascolti e di critica, un successo strepitoso nei teatri e un affetto da parte del pubblico senza precedenti. 
A distanza di tempo il ricordo di questo programma è sempre vivo, nello spettacolo teatrale i personaggi di allora si aggiungeranno a nuovi. Lino D’Angiò porterà in scena anche parodie di personaggi molto attuali. E con Alan De Luca, tra tammurriata moderna, lezioni di Puteolano/Torrese e consigli di cucina tamarra accompagneranno il pubblico per tutto lo spettacolo, tra applausi e risate.
Tra i protagonisti dello show anche le ballerine Federica Sibio, Michela De Felice, Sabrina Camarda e Roberta Ferrante, e uno schermo LedWall