Cultura & Gossip
SPETTACOLI - "La morte ovvero il pranzo della domenica" apre la nuova stagione del Teatro Area Nord
06.02.2025 18:06 di Napoli Magazine

Sarà lo spettacolo “La morte ovvero il pranzo della domenica” in cartellone l’8 e 9 febbraio ad inaugurare #ConfiniAperti 2025, la nuova stagione del TAN, dopo il successo dell’ormai consueto “Area Nord in Festival”. Uno spettacolo lieve e toccante intorno al più grande tabù della nostra cultura. Serena Balivo e Mariano Dammacco, binomio artistico noto per la capacità di muoversi con passo leggero tra poesia e narrazione, ci conducono dentro un rito che appartiene a molti: il pranzo della domenica. Una coppia di anziani e la loro figlia in attesa di separarsi, di doversi salutare. Lo spettacolo, prodotto da Compagnia Diaghilev, appare come un invito a partecipare a un congedo appassionato e divertito che prova a restituirci la bellezza della vita stessa all’interno dell’esperienza dell’ultima separazione dalle persone amate. In scena Serena Balivo, già Premio Ubu come migliore attrice under35 e Premio Ivo Chiesa, dà corpo e voce a una donna non più giovane che ogni domenica va a pranzo dai suoi genitori ultranovantenni, forse i veri protagonisti del delicato e umoristico testo di Mariano Dammacco, già Premio Ubu come migliore novità drammaturgica per “Spezzato è il cuore della bellezza”. Si prosegue il 15 e 16 febbraio con Out della Compagnia Unterwasser di e con Valeria Bianchi, Aurora Buzzetti, Giulia De Canio. Out è uno spettacolo visuale, multidisciplinare, un’originale fiaba di formazione raccontata attraverso il linguaggio immaginifico del teatro di figura, un’opera poetica per adulti, che può essere vista anche dai bambini. Un viaggio iniziatico che conduce il protagonista fuori dalla casa, metafora delle certezze, per metterlo in relazione col mondo e con i suoi inevitabili contrasti. In calendario nel mese di marzo 3 appuntamenti a partire dal 1 marzo con Era ottobre di Tino Caspanello che è anche interprete in scena insieme con Dino Calabrò. Un appuntamento quotidiano, quello tra i due protagonisti, per trascorrere insieme una parte del giorno, per non rimanere confinati nelle gabbie di città votate ormai esclusivamente all’efficienza e alla produttività, per non cedere alle sirene televisive e per non soccombere sotto il peso dei ricordi. Come per ogni appuntamento ci sono delle regole, delle convenzioni da rispettare, ma anche piccoli corto circuiti, che, apparentemente fastidiosi, regalano qua e là spunti di tenerezza e ironia a due vite che vivono, senza dirselo, la paura dell’abbandono. A seguire l’8 e 9 marzo Giuseppe Scoditti del Collettivo Contenuti Zero con Paolo Sorrentino vieni devo dirti una cosa - tutto quello che avrei sempre voluto dire a Sorrentino ma che non ho mai osato dirgli, uno spettacolo di e con Giuseppe Scoditti scritto con Gabriele Gretes Albanese che ne cura anche la regia, prodotto da Teatri di Bari. Una storia che si sviluppa davanti ai nostri occhi con una meravigliosa libertà e leggerezza espressiva, passando dal cinema raccontato al cinema rappresentato, dalla stand up comedy al teatro fisico, dal monologo serio a quello surreale, regalandoci ad ogni momento sorprese narrative e deflagrazioni comiche di grande intelligenza scenica. “Nel 2018 ho fatto un provino per un film di Paolo Sorrentino – spiega Scoditti – E non sono stato preso. Adesso vorrei dire delle cose a Paolo. Tutto quello che non gli ho detto dopo quel no. Questo spettacolo nasce esclusivamente per questo motivo.” Il pretesto – il provino che realmente è accaduto e viene raccontato con esilarante precisione – descrive certo il mondo dello spettacolo, con le sue ossessioni e i suoi paradossi, ma si trasforma gradualmente e felicemente in una storia universale sulla forza dei sogni, sulla difficoltà, soprattutto per le nuove generazioni, di realizzare i propri obiettivi e le proprie ambizioni. Il 30 marzo sul palco del TAN Igor x Moreno con uno spettacolo fuori dall’ordinario che può definirsi di danza-canzone dal titolo Concerto creato e interpretato da Moreno Solinas, anche autore delle canzoni e Igor Urzelai. Due coreografi e un compositore muovono i primi passi nella Danza-Canzone, ricalcando la concezione gaberiana di Teatro Canzone. La narrazione si costruisce su una scaletta di canzoni, scritte e cantate dal vivo da Moreno Solinas e arrangiate da Simone Sassu, le cui composizioni collocano lo spettacolo in un paesaggio sonoro elettronico e sintetico, creato da strumenti digitali, in contrasto con la qualità dichiaratamente analogica della voce e del corpo di Solinas. Il 5 e 6 aprile sarà in scena la compagnia Dispensa/Barzotti finalista premio inbox 2024 con il “magico” The Barnard loop spettacolo di clown e magie nouvelle ideato e scritto da Alessandra Ventrella, anche regista, e Rocco Manfredi con Jacopo Maria Bianchini e Rocco Manfredi. Una moca che versa caffè senza esaurirsi mai, il vaso di una pianta che prende vita e ci consola, un letto nel quale appaiono continuamente gli oggetti più disparati… La notte che quest’uomo si trova ad affrontare è continuamente costellata di accadimenti surreali a cui non riusciamo a dare risposta. La magia per raccontare un sogno, oggetti quotidiani che si animano per dare vita alla nostra immaginazione, l’humour per navigare nella nostra interiorità. Il mondo che ci circonda è governato da leggi fisiche che marcano in maniera netta il confine tra illusione e realtà, ma cosa succederebbe se non fosse più così? Cosa accadrebbe se la nostra camera e i nostri oggetti dovessero scomparire, muoversi o levitare contro la nostra volontà? The Barnard Loop, “l’anello di Barnard” – nebulosa nella costellazione di Orione di cui non conosciamo esattamente alcunché – tratta con delicatezza la paura di essere un nessuno che nulla sa con certezza, la sensazione di essere un piccolo punto nell’immensità dell’universo. L’ 11 aprile per la prima volta al Teatro Area Nord la cantautrice napoletana Flo in un concerto dal titolo La canzone che ti devo una storia di pagine e canzoni, un “bookonzert” di e con Flo, accompagnata da Ernesto Nobili alla chitarra e Francesco di Cristofaro alla fisarmonica, flauti, baglamash. Ne La canzone che ti devo Flo ci canta e ci racconta il tempo avventuroso, leggero e malinconico dell’adolescenza. Crudele e spiazzante, Napoli fa da sfondo ad un racconto fatto di parole e canzoni. Quelle scritte dalla cantautrice e quelle che l’hanno cresciuta. La playlist o, come avremmo detto negli anni Novanta, quando ha inizio questa storia, la compilation di una ragazza invisibile, nata e cresciuta nella periferia di cemento abusivo, con una bella voce e dunque una possibilità. Lo spettacolo accompagna il pubblico per circa un’ora e mezza in un piccolo viaggio di formazione che partendo dalla Napoli di Maradona e del contrabbando, arriva alla Biennale, a Parigi, a Città del Messico. Dieci capitoli per dieci incontri straordinari e inattesi, che hanno cambiato la vita della nostra coraggiosa protagonista. Una galleria di personaggi e situazioni raccontati con le canzoni che essi stessi hanno ispirato e con le parole dell’omonimo romanzo pubblicato da Marotta e Cafiero editore. La voce evocativa e temeraria si intreccia con le note di una chitarra, ad un tempo ritmica e romantica, che si muove tra suggestioni sudamericane e canzone d’autore. Il canto viscerale di Flo orchestra un rituale collettivo e arriva come una spina nel fianco della nostra memoria e dei nostri sentimenti. Si chiude con 3 appuntamenti di danza contemporanea curati da Antonello Tudisco che vanno sotto il nome di “Tanz la danza al TAN”: 10 maggio Strangers in the night ideato e progettato da Carlo Massari con Jos Baker entrambi anche interpreti con Linus Jansner e ispirato a La Metamorfosi di Franz Kafka, inoltre Massari condurrà un workshop presso lo spazio SpazioKörper organizzato in collaborazione tra Körper, Interno5 e Teatro Area Nord. Il 17 maggio Kittens studio n°1 di Angelo Petracca con Verdiana Gelao e Angelo Petracca sul rapporto tra i corpi e l'incessante sviluppo dell'intelligenza artificiale prodotto da Interno5. To my skin una produzione Cornelia che vede coreografi di due distinte performance ispirate al tema del cambiamento climatico, Antonio Ruz e Mauro de Candia. Il Teatro Area Nord è raggiungibile anche tramite il servizio navetta “Polibus” messo a disposizione dal Comune di Napoli. Le attività del Teatro Area Nord sono sostenute dalla Regione Campania e dal Ministero della Cultura.


ORARIO SPETTACOLI
sabato - ore 19.00 - domenica e festivi - ore 18.00 - venerdì e feriali - ore 20.30

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di Napoli Magazine

06/02/2025 - 18:06

Sarà lo spettacolo “La morte ovvero il pranzo della domenica” in cartellone l’8 e 9 febbraio ad inaugurare #ConfiniAperti 2025, la nuova stagione del TAN, dopo il successo dell’ormai consueto “Area Nord in Festival”. Uno spettacolo lieve e toccante intorno al più grande tabù della nostra cultura. Serena Balivo e Mariano Dammacco, binomio artistico noto per la capacità di muoversi con passo leggero tra poesia e narrazione, ci conducono dentro un rito che appartiene a molti: il pranzo della domenica. Una coppia di anziani e la loro figlia in attesa di separarsi, di doversi salutare. Lo spettacolo, prodotto da Compagnia Diaghilev, appare come un invito a partecipare a un congedo appassionato e divertito che prova a restituirci la bellezza della vita stessa all’interno dell’esperienza dell’ultima separazione dalle persone amate. In scena Serena Balivo, già Premio Ubu come migliore attrice under35 e Premio Ivo Chiesa, dà corpo e voce a una donna non più giovane che ogni domenica va a pranzo dai suoi genitori ultranovantenni, forse i veri protagonisti del delicato e umoristico testo di Mariano Dammacco, già Premio Ubu come migliore novità drammaturgica per “Spezzato è il cuore della bellezza”. Si prosegue il 15 e 16 febbraio con Out della Compagnia Unterwasser di e con Valeria Bianchi, Aurora Buzzetti, Giulia De Canio. Out è uno spettacolo visuale, multidisciplinare, un’originale fiaba di formazione raccontata attraverso il linguaggio immaginifico del teatro di figura, un’opera poetica per adulti, che può essere vista anche dai bambini. Un viaggio iniziatico che conduce il protagonista fuori dalla casa, metafora delle certezze, per metterlo in relazione col mondo e con i suoi inevitabili contrasti. In calendario nel mese di marzo 3 appuntamenti a partire dal 1 marzo con Era ottobre di Tino Caspanello che è anche interprete in scena insieme con Dino Calabrò. Un appuntamento quotidiano, quello tra i due protagonisti, per trascorrere insieme una parte del giorno, per non rimanere confinati nelle gabbie di città votate ormai esclusivamente all’efficienza e alla produttività, per non cedere alle sirene televisive e per non soccombere sotto il peso dei ricordi. Come per ogni appuntamento ci sono delle regole, delle convenzioni da rispettare, ma anche piccoli corto circuiti, che, apparentemente fastidiosi, regalano qua e là spunti di tenerezza e ironia a due vite che vivono, senza dirselo, la paura dell’abbandono. A seguire l’8 e 9 marzo Giuseppe Scoditti del Collettivo Contenuti Zero con Paolo Sorrentino vieni devo dirti una cosa - tutto quello che avrei sempre voluto dire a Sorrentino ma che non ho mai osato dirgli, uno spettacolo di e con Giuseppe Scoditti scritto con Gabriele Gretes Albanese che ne cura anche la regia, prodotto da Teatri di Bari. Una storia che si sviluppa davanti ai nostri occhi con una meravigliosa libertà e leggerezza espressiva, passando dal cinema raccontato al cinema rappresentato, dalla stand up comedy al teatro fisico, dal monologo serio a quello surreale, regalandoci ad ogni momento sorprese narrative e deflagrazioni comiche di grande intelligenza scenica. “Nel 2018 ho fatto un provino per un film di Paolo Sorrentino – spiega Scoditti – E non sono stato preso. Adesso vorrei dire delle cose a Paolo. Tutto quello che non gli ho detto dopo quel no. Questo spettacolo nasce esclusivamente per questo motivo.” Il pretesto – il provino che realmente è accaduto e viene raccontato con esilarante precisione – descrive certo il mondo dello spettacolo, con le sue ossessioni e i suoi paradossi, ma si trasforma gradualmente e felicemente in una storia universale sulla forza dei sogni, sulla difficoltà, soprattutto per le nuove generazioni, di realizzare i propri obiettivi e le proprie ambizioni. Il 30 marzo sul palco del TAN Igor x Moreno con uno spettacolo fuori dall’ordinario che può definirsi di danza-canzone dal titolo Concerto creato e interpretato da Moreno Solinas, anche autore delle canzoni e Igor Urzelai. Due coreografi e un compositore muovono i primi passi nella Danza-Canzone, ricalcando la concezione gaberiana di Teatro Canzone. La narrazione si costruisce su una scaletta di canzoni, scritte e cantate dal vivo da Moreno Solinas e arrangiate da Simone Sassu, le cui composizioni collocano lo spettacolo in un paesaggio sonoro elettronico e sintetico, creato da strumenti digitali, in contrasto con la qualità dichiaratamente analogica della voce e del corpo di Solinas. Il 5 e 6 aprile sarà in scena la compagnia Dispensa/Barzotti finalista premio inbox 2024 con il “magico” The Barnard loop spettacolo di clown e magie nouvelle ideato e scritto da Alessandra Ventrella, anche regista, e Rocco Manfredi con Jacopo Maria Bianchini e Rocco Manfredi. Una moca che versa caffè senza esaurirsi mai, il vaso di una pianta che prende vita e ci consola, un letto nel quale appaiono continuamente gli oggetti più disparati… La notte che quest’uomo si trova ad affrontare è continuamente costellata di accadimenti surreali a cui non riusciamo a dare risposta. La magia per raccontare un sogno, oggetti quotidiani che si animano per dare vita alla nostra immaginazione, l’humour per navigare nella nostra interiorità. Il mondo che ci circonda è governato da leggi fisiche che marcano in maniera netta il confine tra illusione e realtà, ma cosa succederebbe se non fosse più così? Cosa accadrebbe se la nostra camera e i nostri oggetti dovessero scomparire, muoversi o levitare contro la nostra volontà? The Barnard Loop, “l’anello di Barnard” – nebulosa nella costellazione di Orione di cui non conosciamo esattamente alcunché – tratta con delicatezza la paura di essere un nessuno che nulla sa con certezza, la sensazione di essere un piccolo punto nell’immensità dell’universo. L’ 11 aprile per la prima volta al Teatro Area Nord la cantautrice napoletana Flo in un concerto dal titolo La canzone che ti devo una storia di pagine e canzoni, un “bookonzert” di e con Flo, accompagnata da Ernesto Nobili alla chitarra e Francesco di Cristofaro alla fisarmonica, flauti, baglamash. Ne La canzone che ti devo Flo ci canta e ci racconta il tempo avventuroso, leggero e malinconico dell’adolescenza. Crudele e spiazzante, Napoli fa da sfondo ad un racconto fatto di parole e canzoni. Quelle scritte dalla cantautrice e quelle che l’hanno cresciuta. La playlist o, come avremmo detto negli anni Novanta, quando ha inizio questa storia, la compilation di una ragazza invisibile, nata e cresciuta nella periferia di cemento abusivo, con una bella voce e dunque una possibilità. Lo spettacolo accompagna il pubblico per circa un’ora e mezza in un piccolo viaggio di formazione che partendo dalla Napoli di Maradona e del contrabbando, arriva alla Biennale, a Parigi, a Città del Messico. Dieci capitoli per dieci incontri straordinari e inattesi, che hanno cambiato la vita della nostra coraggiosa protagonista. Una galleria di personaggi e situazioni raccontati con le canzoni che essi stessi hanno ispirato e con le parole dell’omonimo romanzo pubblicato da Marotta e Cafiero editore. La voce evocativa e temeraria si intreccia con le note di una chitarra, ad un tempo ritmica e romantica, che si muove tra suggestioni sudamericane e canzone d’autore. Il canto viscerale di Flo orchestra un rituale collettivo e arriva come una spina nel fianco della nostra memoria e dei nostri sentimenti. Si chiude con 3 appuntamenti di danza contemporanea curati da Antonello Tudisco che vanno sotto il nome di “Tanz la danza al TAN”: 10 maggio Strangers in the night ideato e progettato da Carlo Massari con Jos Baker entrambi anche interpreti con Linus Jansner e ispirato a La Metamorfosi di Franz Kafka, inoltre Massari condurrà un workshop presso lo spazio SpazioKörper organizzato in collaborazione tra Körper, Interno5 e Teatro Area Nord. Il 17 maggio Kittens studio n°1 di Angelo Petracca con Verdiana Gelao e Angelo Petracca sul rapporto tra i corpi e l'incessante sviluppo dell'intelligenza artificiale prodotto da Interno5. To my skin una produzione Cornelia che vede coreografi di due distinte performance ispirate al tema del cambiamento climatico, Antonio Ruz e Mauro de Candia. Il Teatro Area Nord è raggiungibile anche tramite il servizio navetta “Polibus” messo a disposizione dal Comune di Napoli. Le attività del Teatro Area Nord sono sostenute dalla Regione Campania e dal Ministero della Cultura.


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