La terza edizione della rassegna Soave sia il Vento si conclude martedì 7 gennaio 2025, alle ore 20.30 presso il Teatro Tasso, a Sorrento, con un evento di rara intensità artistica: La Cantata dei Pastori, scritta da Peppe Barra e Lamberto Lambertini e interpretata dallo stesso Barra, uno degli ultimi grandi maestri del canto e del teatro italiano del Novecento. Barra si confronta con un’opera straordinaria, un capolavoro che affonda le sue radici nel teatro religioso del tardo Seicento, per evolversi, nel corso di quattro secoli, in una maestosa sintesi della canzone popolare napoletana. Un dialogo magistrale tra sacro e profano che continua a incantare generazioni di spettatori.
Soave sia il Vento è un progetto della Fondazione Pietà de’ Turchini sostenuto dal Comune di Sorrento, la Venerabile Congregazione dei Servi di Maria e la stessa Fondazione in collaborazione con l’istituto “Francesco Grandi”. Ingresso libero con prenotazione obbligatoria.
In questa occasione l’eclettico maestro Peppe Barra propone una nuova edizione della celebre Cantata, rinnovata in ogni aspetto. Lo spettacolo, della durata di un’ora e quaranta minuti senza intervallo, presenta scene, costumi e musiche completamente inediti, oltre a un cast rinnovato. Tra gli interpreti spiccano lo stesso Barra, che da cinquant’anni dà vita al pulcinellesco Razzullo, e Lalla Esposito, già al fianco del maestro nella trionfale tournée di Non c’è Niente da Ridere, e che in questa occasione vestirà i panni del comicissimo Sarchiapone.
Il testo racconta la storia della "Cantata dei Pastori", una rappresentazione sacra scritta dal gesuita Andrea Perrucci nel 1698 con intenti moraleggianti, inizialmente intitolata "Il vero lume tra le ombre". Durante il tempo, il titolo cambiò e la trama fu arricchita dal popolo, che aggiunse elementi di commedia, farsa e musical. Un personaggio centrale, Sarchiapone, fu introdotto come doppio malvagio del protagonista Razzullo. Nonostante le origini religiose, lo spettacolo divenne un evento popolare e comico, rappresentato alla mezzanotte di Natale, ponendosi in alternativa alla Santa Messa.
La trama vede protagonisti due napoletani, Razzullo e Sarchiapone, che si trovano in Palestina vestiti in abiti settecenteschi. Razzullo è uno scrivano arrivato per il censimento voluto dall'Imperatore Romano, mentre Sarchiapone, suo compaesano, è in fuga per crimini commessi. Nel frattempo, Giuseppe e Maria vagano alla ricerca di un posto dove far nascere Gesù. Una tribù di pastori attende l'arrivo del Messia, mentre una turba di diavoli, inviati da Lucifero, è intenzionata a uccidere la Sacra Coppia e a tormentare i due malcapitati, che cercano disperatamente un lavoro per poter sopravvivere. L'Arcangelo Gabriele, armato come San Michele, protegge tutti, scaccia le Furie nell'Inferno e permette che nasca il Redentore.
La Cantata dei Pastori, spettacolo unico nel suo genere, ha l’obiettivo di celebrare e mettere al centro la lingua, la musica e la storia di Napoli, una città straordinaria che ha saputo creare e custodire un genere teatrale ineguagliabile. Frutto di secoli di tradizione e passione, rappresenta un vero e proprio unicum, capace di fondere cultura e popolarità, comicità e sacralità, profondità e leggerezza. In perfetto stile teatrale italiano, si torna all’essenza del palcoscenico con guitti che interpretano più ruoli in una giostra di travestimenti, facendo ridere gli spettatori e spaventando i due affamati protagonisti.
Il team creativo include nomi di comprovata esperienza: Carlo De Marino per le scenografie, Annalisa Giacci per i costumi, Giorgio Mellone per le musiche dal vivo, Francesco Adinolfi per le luci e Francesco Esposito come assistente alla regia. La direzione artistica e la regia sono affidate a Lamberto Lambertini.
di Napoli Magazine
03/01/2025 - 15:51
La terza edizione della rassegna Soave sia il Vento si conclude martedì 7 gennaio 2025, alle ore 20.30 presso il Teatro Tasso, a Sorrento, con un evento di rara intensità artistica: La Cantata dei Pastori, scritta da Peppe Barra e Lamberto Lambertini e interpretata dallo stesso Barra, uno degli ultimi grandi maestri del canto e del teatro italiano del Novecento. Barra si confronta con un’opera straordinaria, un capolavoro che affonda le sue radici nel teatro religioso del tardo Seicento, per evolversi, nel corso di quattro secoli, in una maestosa sintesi della canzone popolare napoletana. Un dialogo magistrale tra sacro e profano che continua a incantare generazioni di spettatori.
Soave sia il Vento è un progetto della Fondazione Pietà de’ Turchini sostenuto dal Comune di Sorrento, la Venerabile Congregazione dei Servi di Maria e la stessa Fondazione in collaborazione con l’istituto “Francesco Grandi”. Ingresso libero con prenotazione obbligatoria.
In questa occasione l’eclettico maestro Peppe Barra propone una nuova edizione della celebre Cantata, rinnovata in ogni aspetto. Lo spettacolo, della durata di un’ora e quaranta minuti senza intervallo, presenta scene, costumi e musiche completamente inediti, oltre a un cast rinnovato. Tra gli interpreti spiccano lo stesso Barra, che da cinquant’anni dà vita al pulcinellesco Razzullo, e Lalla Esposito, già al fianco del maestro nella trionfale tournée di Non c’è Niente da Ridere, e che in questa occasione vestirà i panni del comicissimo Sarchiapone.
Il testo racconta la storia della "Cantata dei Pastori", una rappresentazione sacra scritta dal gesuita Andrea Perrucci nel 1698 con intenti moraleggianti, inizialmente intitolata "Il vero lume tra le ombre". Durante il tempo, il titolo cambiò e la trama fu arricchita dal popolo, che aggiunse elementi di commedia, farsa e musical. Un personaggio centrale, Sarchiapone, fu introdotto come doppio malvagio del protagonista Razzullo. Nonostante le origini religiose, lo spettacolo divenne un evento popolare e comico, rappresentato alla mezzanotte di Natale, ponendosi in alternativa alla Santa Messa.
La trama vede protagonisti due napoletani, Razzullo e Sarchiapone, che si trovano in Palestina vestiti in abiti settecenteschi. Razzullo è uno scrivano arrivato per il censimento voluto dall'Imperatore Romano, mentre Sarchiapone, suo compaesano, è in fuga per crimini commessi. Nel frattempo, Giuseppe e Maria vagano alla ricerca di un posto dove far nascere Gesù. Una tribù di pastori attende l'arrivo del Messia, mentre una turba di diavoli, inviati da Lucifero, è intenzionata a uccidere la Sacra Coppia e a tormentare i due malcapitati, che cercano disperatamente un lavoro per poter sopravvivere. L'Arcangelo Gabriele, armato come San Michele, protegge tutti, scaccia le Furie nell'Inferno e permette che nasca il Redentore.
La Cantata dei Pastori, spettacolo unico nel suo genere, ha l’obiettivo di celebrare e mettere al centro la lingua, la musica e la storia di Napoli, una città straordinaria che ha saputo creare e custodire un genere teatrale ineguagliabile. Frutto di secoli di tradizione e passione, rappresenta un vero e proprio unicum, capace di fondere cultura e popolarità, comicità e sacralità, profondità e leggerezza. In perfetto stile teatrale italiano, si torna all’essenza del palcoscenico con guitti che interpretano più ruoli in una giostra di travestimenti, facendo ridere gli spettatori e spaventando i due affamati protagonisti.
Il team creativo include nomi di comprovata esperienza: Carlo De Marino per le scenografie, Annalisa Giacci per i costumi, Giorgio Mellone per le musiche dal vivo, Francesco Adinolfi per le luci e Francesco Esposito come assistente alla regia. La direzione artistica e la regia sono affidate a Lamberto Lambertini.