NAPOLI - Ritorno al futuro in casa Napoli. Dopo il benservito a Rudi Garcia ecco di nuovo Walter Mazzarri. Speriamo di non sbagliarci ma dopo il no di Conte, non ci poteva essere scelta migliore. Aurelio De Laurentiis ha fatto la migliore valutazione e ha percorso l’unica soluzione possibile: quella di richiamare a Napoli il “normalizzatore” di San Vincenzo. Lo avevamo detto già domenica sera che bisognava fare attenzione alla pista Mazzarri, che Tudor voleva due anni di contratto e non accettava il ruolo di traghettatore senza vincoli progettuali. Altri davano per scontato che sarebbe arrivato il croato, parlavano di contratto pronto e firma imminente ma tutto si è arenato in realtà a quella divergenza insormontabile e la sensazione è che sia stato un bene che la vicenda sia finita così. De Laurentiis ha capito che c’erano troppi margini di rischio sulla scelta di Tudor.
Intendiamoci, Tudor e’ un buon tecnico ma il Napoli ora non può rischiare ancora. Magari sarebbe andata bene o forse no, non lo sapremo mai. Non si poteva rischiare un altro Garcia e neanche un Gattuso bis. Serviva un uomo che già conosce Napoli e il Napoli, che verrà accolto con entusiasmo dalla piazza e già al primo allenamento ha avuto un feedback importante nell’approccio alla squadra.
Mazzarri ci riporta indietro di 10 anni, al Napoli più emozionante dell’era De Laurentiis, al netto della stagione del terzo scudetto. Ma non è un’Operazione Amarcord come alcuni vogliono bollarla. Nonostante le esperienze negative con Inter (ma non era l’Inter attuale), Watford, Torino (dove però è’ arrivato settimo) e Cagliari, Mazzarri ha le carte in regola per fare bene anche stavolta a Napoli. Ricordiamoci che la storia della “minestra riscaldata” non è fatta solo di episodi negativi ma anche di Lippi che rivince con la Juve lo scudetto, va in finale di Champions e di questi tempi il tanto criticato Allegri tiene al secondo posto in classifica una squadra modesta come la Juve attuale, per non parlare di Ancelotti al Real Madrid.
Il dogma del modulo non sarà cruciale per il rilancio di un Napoli che - ricordiamoci anche questo - è campione in carica e ha l’organico più forte della serie A. Attenzione anche a dare per scontato che a giugno ci sarà un altro tecnico. Vediamo come andranno le cose con Mazzarri e speriamo di rivivere quei momenti straordinari della sua prima era, ma se dovesse arrivare in estate un altro allenatore, anche qui bisogna fare chiarezza e restringere il campo. Conte resta il sogno e De Laurentiis, ci riproverà ma ad oggi le ipotesi più probabili per lui sono Roma e Milan, che non avranno più in panchina Mourinho e Pioli. Farioli piace ma ad oggi non c’è altro e Palladino e’ un’idea ma non una prima scelta. Potrebbe invece tornare di moda l’ipotesi Thiago Motta, mentre non rientra nei piani azzurri Di Francesco. Ma ora è il tempo di Mazzarri.
Intanto cambiano i piani di mercato per gennaio. Gaetano potrebbe trovare spazio e fiducia, aspetta una chance. In uscita invece Demme e adesso bisognerà capire se Zerbin avrà una possibilità. Arriverà un centrocampista ma la novità è che Mazzarri potrebbe ottenere un difensore centrale per allungare il reparto arretrato. Prime valutazioni in corso, si deciderà dopo le gare con Atalanta, Real Madrid e Inter.
Emanuele Cammaroto
Napoli Magazine
Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com
di Napoli Magazine
17/11/2023 - 23:59
NAPOLI - Ritorno al futuro in casa Napoli. Dopo il benservito a Rudi Garcia ecco di nuovo Walter Mazzarri. Speriamo di non sbagliarci ma dopo il no di Conte, non ci poteva essere scelta migliore. Aurelio De Laurentiis ha fatto la migliore valutazione e ha percorso l’unica soluzione possibile: quella di richiamare a Napoli il “normalizzatore” di San Vincenzo. Lo avevamo detto già domenica sera che bisognava fare attenzione alla pista Mazzarri, che Tudor voleva due anni di contratto e non accettava il ruolo di traghettatore senza vincoli progettuali. Altri davano per scontato che sarebbe arrivato il croato, parlavano di contratto pronto e firma imminente ma tutto si è arenato in realtà a quella divergenza insormontabile e la sensazione è che sia stato un bene che la vicenda sia finita così. De Laurentiis ha capito che c’erano troppi margini di rischio sulla scelta di Tudor.
Intendiamoci, Tudor e’ un buon tecnico ma il Napoli ora non può rischiare ancora. Magari sarebbe andata bene o forse no, non lo sapremo mai. Non si poteva rischiare un altro Garcia e neanche un Gattuso bis. Serviva un uomo che già conosce Napoli e il Napoli, che verrà accolto con entusiasmo dalla piazza e già al primo allenamento ha avuto un feedback importante nell’approccio alla squadra.
Mazzarri ci riporta indietro di 10 anni, al Napoli più emozionante dell’era De Laurentiis, al netto della stagione del terzo scudetto. Ma non è un’Operazione Amarcord come alcuni vogliono bollarla. Nonostante le esperienze negative con Inter (ma non era l’Inter attuale), Watford, Torino (dove però è’ arrivato settimo) e Cagliari, Mazzarri ha le carte in regola per fare bene anche stavolta a Napoli. Ricordiamoci che la storia della “minestra riscaldata” non è fatta solo di episodi negativi ma anche di Lippi che rivince con la Juve lo scudetto, va in finale di Champions e di questi tempi il tanto criticato Allegri tiene al secondo posto in classifica una squadra modesta come la Juve attuale, per non parlare di Ancelotti al Real Madrid.
Il dogma del modulo non sarà cruciale per il rilancio di un Napoli che - ricordiamoci anche questo - è campione in carica e ha l’organico più forte della serie A. Attenzione anche a dare per scontato che a giugno ci sarà un altro tecnico. Vediamo come andranno le cose con Mazzarri e speriamo di rivivere quei momenti straordinari della sua prima era, ma se dovesse arrivare in estate un altro allenatore, anche qui bisogna fare chiarezza e restringere il campo. Conte resta il sogno e De Laurentiis, ci riproverà ma ad oggi le ipotesi più probabili per lui sono Roma e Milan, che non avranno più in panchina Mourinho e Pioli. Farioli piace ma ad oggi non c’è altro e Palladino e’ un’idea ma non una prima scelta. Potrebbe invece tornare di moda l’ipotesi Thiago Motta, mentre non rientra nei piani azzurri Di Francesco. Ma ora è il tempo di Mazzarri.
Intanto cambiano i piani di mercato per gennaio. Gaetano potrebbe trovare spazio e fiducia, aspetta una chance. In uscita invece Demme e adesso bisognerà capire se Zerbin avrà una possibilità. Arriverà un centrocampista ma la novità è che Mazzarri potrebbe ottenere un difensore centrale per allungare il reparto arretrato. Prime valutazioni in corso, si deciderà dopo le gare con Atalanta, Real Madrid e Inter.
Emanuele Cammaroto
Napoli Magazine
Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com