Focus Azzurro
FOCUS AZZURRO - Cammaroto a "NM": "Napoli, sto dalla parte di ADL"
05.02.2021 20:55 di Napoli Magazine

NAPOLI - Alle porte della trasferta di Genova il Napoli targato Gattuso si prepara all'ennesimo esame di una gestione che continua a non convincere e all'orizzonte sembra esserci ancora lo spettro dell'esonero che non e' affatto tramontato. La semifinale di andata di Coppa Italia ha regalato uno 0-0 buono per andare a Bergamo con due risultati su tre a disposizione ma: per il resto abbiamo visto un Napoli passivo e senza un'idea di gioco. Abbiamo sempre detto che il Gattuso uomo non si discute e lo ripeteremo alla morte e con tutto il rispetto del mondo, ma al netto di ciò e' tutto il resto che non convince e desta enormi perplessità. Si continua a costruire una difesa mediatica del tecnico azzurro che stride con l'evidenza di una squadra involuta e impacciata. In questo campionato c'è un Napoli che anche senza un esterno sinistro degno del Ghoulam dei bei tempi ha comunque tutti i mezzi per lottare per lo scudetto, forse non e' la più forte ma non e' inferiore a nessun'altra. E allora e' vero che la classifica degli azzurri non piange ma 6 sconfitte gridano vendetta e c'è da chiedersi dove sarebbe oggi il Napoli senza una striscia eccessiva di passi falsi. Non e' mai bello per nessuno sentirsi sulla graticola e Gattuso ha il diritto di esternare il suo disagio ma lo ha fatto spingendosi oltre il perimetro che segna il confine tra ragione e torto. Ormai sembra delinarsi uno scenario: per quello a cui stiamo assistendo, difficillmente a giugno Gattuso sarà ancora sulla panchina del Napoli; lo avevamo detto in tempi non sospetti che il mancato rinnovo non era solo una questione di clausole ma di valutazioni in corso. Se in questo momento il Napoli vive sospeso nell'incertezza del domani non e' colpa di Aurelio De Laurentiis. Bisogna avere la lucidità e l'onesta' intellettuale di dire che non può essere colpa di Aurelio De Laurentiis la sconfitta con il Sassuolo, privo di mezza squadra, e neanche quella con lo Spezia, e nemmeno quella contro il Verona in cui la partita del Napoli e' finita dopo otto secondi. Le assenza di Osimhen e Mertens hanno avuto un indubbio peso ma non sono un alibi perché non si può far passare il messaggio che il Napoli senza i suoi due attaccanti sia inferiore a Sassuolo, Spezia e Verona. Se poi si aggiunge il ko con la pessima prestazione con la Lazio o altre gare come quella di coppa vinta a fatica con l'Empoli, si ha un quadro lampante di una squadra che stenta e non convince. In passato si criticava ADL perché, a detta di alcuni, faceva dichiarazioni "destabilizzanti" per l'ambiente e oggi si e' scatenata una pioggia di fango mediatico sul presidente perché il suo silenzio - così dicono - "destabilizza" la squadra: delle due l'una, invece la crociata di alcuni a difesa di Gattuso appare un modo subdolo e ipocrita non per sostenere davvero il tecnico ma per contestare a priori e a prescindere da tutto la proprietà del Napoli. Ecco perché Genova sabato e poi il ritorno di Coppa Italia a Bergamo diventano lo spartiacque inevitabile di tutto, perché il Napoli non può perdere più neanche mezzo punto rispetto al treno Champions e non può fallire l'accesso a una finale che è lì a portata di mano contro una squadra che sarà anche una realtà del calcio italiano ma non può essere considerata più forte del Napoli. Non a caso era stata presa a pallate nel match di andata in campionato ma le e' stato concesso stavolta di venire al San Paolo senza subire un tiro in porta e di esondare ad ogni attacco. Se mercoledì sera fosse finita 3-0 per i bergamaschi sarebbe stata colpa di ADL? E allora e' il momento di compattare l'ambiente e silenziare i veleni ma e' anche il tempo di smetterla con il perbenismo edulcorato e il fancazzismo cervellotico di quelli che vengono a raccontarci che ADL sta avvelenando i pozzi. Non e' un'eresia che De Laurentiis abbia chiamato o stia sondando altri tecnici e chi profetizza che ridimensionerà il Napoli e' in preda alla confusione sovrana: prima si scrive che sono stati contattati i vari Benitez, Allegri e Sarri e poi si annuncia che ADL prepara un Napoli da metà classifica. O questi tecnici sono dei big diventati scarsi da lotta per la salvezza o qualcuno dovrebbe prenotare una vacanza di sola andata in Tibet. Adesso speriamo in un filotto di vittorie scaccia-crisi ma, se così non dovesse essere, anticipare la rivoluzione di giugno non sarebbe in tal caso una bestemmia e ADL avrà il diritto di decidere, di rompere gli indugi come ha fatto a suo tempo quando scrisse la parola fine alla deludente stagione ancelottiana.

 

 

Emanuele Cammaroto

 

Napoli Magazine

 

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FOCUS AZZURRO - Cammaroto a "NM": "Napoli, sto dalla parte di ADL"

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05/02/2024 - 20:55

NAPOLI - Alle porte della trasferta di Genova il Napoli targato Gattuso si prepara all'ennesimo esame di una gestione che continua a non convincere e all'orizzonte sembra esserci ancora lo spettro dell'esonero che non e' affatto tramontato. La semifinale di andata di Coppa Italia ha regalato uno 0-0 buono per andare a Bergamo con due risultati su tre a disposizione ma: per il resto abbiamo visto un Napoli passivo e senza un'idea di gioco. Abbiamo sempre detto che il Gattuso uomo non si discute e lo ripeteremo alla morte e con tutto il rispetto del mondo, ma al netto di ciò e' tutto il resto che non convince e desta enormi perplessità. Si continua a costruire una difesa mediatica del tecnico azzurro che stride con l'evidenza di una squadra involuta e impacciata. In questo campionato c'è un Napoli che anche senza un esterno sinistro degno del Ghoulam dei bei tempi ha comunque tutti i mezzi per lottare per lo scudetto, forse non e' la più forte ma non e' inferiore a nessun'altra. E allora e' vero che la classifica degli azzurri non piange ma 6 sconfitte gridano vendetta e c'è da chiedersi dove sarebbe oggi il Napoli senza una striscia eccessiva di passi falsi. Non e' mai bello per nessuno sentirsi sulla graticola e Gattuso ha il diritto di esternare il suo disagio ma lo ha fatto spingendosi oltre il perimetro che segna il confine tra ragione e torto. Ormai sembra delinarsi uno scenario: per quello a cui stiamo assistendo, difficillmente a giugno Gattuso sarà ancora sulla panchina del Napoli; lo avevamo detto in tempi non sospetti che il mancato rinnovo non era solo una questione di clausole ma di valutazioni in corso. Se in questo momento il Napoli vive sospeso nell'incertezza del domani non e' colpa di Aurelio De Laurentiis. Bisogna avere la lucidità e l'onesta' intellettuale di dire che non può essere colpa di Aurelio De Laurentiis la sconfitta con il Sassuolo, privo di mezza squadra, e neanche quella con lo Spezia, e nemmeno quella contro il Verona in cui la partita del Napoli e' finita dopo otto secondi. Le assenza di Osimhen e Mertens hanno avuto un indubbio peso ma non sono un alibi perché non si può far passare il messaggio che il Napoli senza i suoi due attaccanti sia inferiore a Sassuolo, Spezia e Verona. Se poi si aggiunge il ko con la pessima prestazione con la Lazio o altre gare come quella di coppa vinta a fatica con l'Empoli, si ha un quadro lampante di una squadra che stenta e non convince. In passato si criticava ADL perché, a detta di alcuni, faceva dichiarazioni "destabilizzanti" per l'ambiente e oggi si e' scatenata una pioggia di fango mediatico sul presidente perché il suo silenzio - così dicono - "destabilizza" la squadra: delle due l'una, invece la crociata di alcuni a difesa di Gattuso appare un modo subdolo e ipocrita non per sostenere davvero il tecnico ma per contestare a priori e a prescindere da tutto la proprietà del Napoli. Ecco perché Genova sabato e poi il ritorno di Coppa Italia a Bergamo diventano lo spartiacque inevitabile di tutto, perché il Napoli non può perdere più neanche mezzo punto rispetto al treno Champions e non può fallire l'accesso a una finale che è lì a portata di mano contro una squadra che sarà anche una realtà del calcio italiano ma non può essere considerata più forte del Napoli. Non a caso era stata presa a pallate nel match di andata in campionato ma le e' stato concesso stavolta di venire al San Paolo senza subire un tiro in porta e di esondare ad ogni attacco. Se mercoledì sera fosse finita 3-0 per i bergamaschi sarebbe stata colpa di ADL? E allora e' il momento di compattare l'ambiente e silenziare i veleni ma e' anche il tempo di smetterla con il perbenismo edulcorato e il fancazzismo cervellotico di quelli che vengono a raccontarci che ADL sta avvelenando i pozzi. Non e' un'eresia che De Laurentiis abbia chiamato o stia sondando altri tecnici e chi profetizza che ridimensionerà il Napoli e' in preda alla confusione sovrana: prima si scrive che sono stati contattati i vari Benitez, Allegri e Sarri e poi si annuncia che ADL prepara un Napoli da metà classifica. O questi tecnici sono dei big diventati scarsi da lotta per la salvezza o qualcuno dovrebbe prenotare una vacanza di sola andata in Tibet. Adesso speriamo in un filotto di vittorie scaccia-crisi ma, se così non dovesse essere, anticipare la rivoluzione di giugno non sarebbe in tal caso una bestemmia e ADL avrà il diritto di decidere, di rompere gli indugi come ha fatto a suo tempo quando scrisse la parola fine alla deludente stagione ancelottiana.

 

 

Emanuele Cammaroto

 

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