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FOCUS AZZURRO - Cammaroto a "NM": "Napoli, travolgente in Italia e in Europa, non sei più una sorpresa!"
07.10.2022 23:43 di Napoli Magazine

NAPOLI - Stavolta o mai più è la parola d'ordine in casa Napoli dopo la lezione di calcio inflitta all'Ajax. Il Napoli travolgente di Amsterdam abbandona definitivamente il ruolo di rivelazione per vestire quello del club italiano al momento più forte nella Serie A e a questo punto diventa anche una "mina vagante" in Europa. Al netto delle sei reti inflitte ai lanceri, la squadra di Spalletti ha fatto vedere una qualità e una straripante prepotenza che raramente avevamo visto all'ombra del Vesuvio. Tutti si chiedono se questo sia il Napoli più forte di sempre. La prima cosa che viene da pensare è che il Napoli di questa stagione europea dovrebbero studiarlo dalle parti di Torino, dove la Juve sogna la Champions da 30 anni ma con Allegri - oggi come in passato - non ha mai fatto vedere un briciolo di quel calcio spettacolo. 

 
 
Sembra di rivedere il pressing asfissiante del Milan di Sacchi, il pragmatismo della Juve di Lippi, il cinismo dell'Inter di Mourinho, il bel gioco della prima Roma di Spalletti. Tutte formazioni che hanno lasciato un segno e scritto pagine di storia del calcio italiano. 
 
 
Bisogna andarci piano con certi paragoni. Sarebbe eresia se oggi lo paragonassimo al meraviglioso Napoli di Maradona, perchè Diego e la sua squadra rappresentano il capitolo irraggiungibile dell'immortalità, ma tutto il resto è legittimo pensarlo, e di sicuro questo Napoli non ha una virgola in meno rispetto a quello degli anni di Sarri, bello ma incompiuto. Semmai Spalletti ha un organico molto più profondo e una facilità di gioco che può fare meglio della formazione che ha sfiorato nel 2018 l'impresa del terzo scudetto. Attenzione perchè in Italia i soliti gufi ci raccontano che "tanto poi il Napoli crolla" e che "Spalletti da gennaio in poi cala sempre", ma in una stagione anomala come questa, a novembre finisce il primo campionato e ci si ferma per due mesi. Ciò significa che se il Napoli rimane lassù sino alla pausa per il Mondiale, a gennaio inizierà un altro campionato e Spalletti è uomo di partenze forti e stavolta in un'annata in cui si riparte da zero, il tecnico toscano rischia, quindi, di deludere quei gufi e ribaltare sul serio i pronostici e i luoghi comuni. 
 
 
Il Napoli costruito da De Laurentiis e Giuntoli ha tutto per arrivare fino in fondo ad un campionato in cui la rivale sarà il Milan, e comincia a far pensare di poter fare strada - sorteggio permettendo - in Europa, dove ad oggi le uniche formazioni di un altro pianeta possono essere City, Real, Psg e Bayern ma tutto il resto è un universo calcistico alla portata degli azzurri. Ma se l'Europa è uno sfizio, la Serie A di quest'anno sembra ampiamente alla portata di un Napoli che rischia di far saltare il banco come ha fatto il Milan la scorsa primavera, per di più con una squadra più ricca di soluzioni, che pare decisamente superiore a quella che aveva per le mani Pioli. "Se son rose" diceva qualcuno e i veri giochi si faranno nella lontana primavera ma per adesso il Napoli pronosticato al sesto o settimo posto ad agosto, è diventato una realtà che potrebbe riscrivere la storia.   
 

 

Emanuele Cammaroto

 

Napoli Magazine

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com

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07/10/2024 - 23:43

NAPOLI - Stavolta o mai più è la parola d'ordine in casa Napoli dopo la lezione di calcio inflitta all'Ajax. Il Napoli travolgente di Amsterdam abbandona definitivamente il ruolo di rivelazione per vestire quello del club italiano al momento più forte nella Serie A e a questo punto diventa anche una "mina vagante" in Europa. Al netto delle sei reti inflitte ai lanceri, la squadra di Spalletti ha fatto vedere una qualità e una straripante prepotenza che raramente avevamo visto all'ombra del Vesuvio. Tutti si chiedono se questo sia il Napoli più forte di sempre. La prima cosa che viene da pensare è che il Napoli di questa stagione europea dovrebbero studiarlo dalle parti di Torino, dove la Juve sogna la Champions da 30 anni ma con Allegri - oggi come in passato - non ha mai fatto vedere un briciolo di quel calcio spettacolo. 

 
 
Sembra di rivedere il pressing asfissiante del Milan di Sacchi, il pragmatismo della Juve di Lippi, il cinismo dell'Inter di Mourinho, il bel gioco della prima Roma di Spalletti. Tutte formazioni che hanno lasciato un segno e scritto pagine di storia del calcio italiano. 
 
 
Bisogna andarci piano con certi paragoni. Sarebbe eresia se oggi lo paragonassimo al meraviglioso Napoli di Maradona, perchè Diego e la sua squadra rappresentano il capitolo irraggiungibile dell'immortalità, ma tutto il resto è legittimo pensarlo, e di sicuro questo Napoli non ha una virgola in meno rispetto a quello degli anni di Sarri, bello ma incompiuto. Semmai Spalletti ha un organico molto più profondo e una facilità di gioco che può fare meglio della formazione che ha sfiorato nel 2018 l'impresa del terzo scudetto. Attenzione perchè in Italia i soliti gufi ci raccontano che "tanto poi il Napoli crolla" e che "Spalletti da gennaio in poi cala sempre", ma in una stagione anomala come questa, a novembre finisce il primo campionato e ci si ferma per due mesi. Ciò significa che se il Napoli rimane lassù sino alla pausa per il Mondiale, a gennaio inizierà un altro campionato e Spalletti è uomo di partenze forti e stavolta in un'annata in cui si riparte da zero, il tecnico toscano rischia, quindi, di deludere quei gufi e ribaltare sul serio i pronostici e i luoghi comuni. 
 
 
Il Napoli costruito da De Laurentiis e Giuntoli ha tutto per arrivare fino in fondo ad un campionato in cui la rivale sarà il Milan, e comincia a far pensare di poter fare strada - sorteggio permettendo - in Europa, dove ad oggi le uniche formazioni di un altro pianeta possono essere City, Real, Psg e Bayern ma tutto il resto è un universo calcistico alla portata degli azzurri. Ma se l'Europa è uno sfizio, la Serie A di quest'anno sembra ampiamente alla portata di un Napoli che rischia di far saltare il banco come ha fatto il Milan la scorsa primavera, per di più con una squadra più ricca di soluzioni, che pare decisamente superiore a quella che aveva per le mani Pioli. "Se son rose" diceva qualcuno e i veri giochi si faranno nella lontana primavera ma per adesso il Napoli pronosticato al sesto o settimo posto ad agosto, è diventato una realtà che potrebbe riscrivere la storia.   
 

 

Emanuele Cammaroto

 

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