Focus Azzurro
FOCUS AZZURRO - Cammaroto a “NM”: “Voci inesistenti su Kim e Kvara, Milano chiama, Napoli ha risposto”
23.09.2022 22:33 di Napoli Magazine

NAPOLI - La noiosa pausa per le Nazionali congela le emozioni di una stagione calcistica che in serie A - e anche in Champions League - sta ribaltando pronostici e gerarchie e ha stravolto le prospettive di Napoli e del Napoli. Doveva essere l'annata della Juve di Pogba e Di Maria, rischia di essere quella dell'esonero di Allegri. Doveva essere il campionato dell'Inter con il dominatore Lukaku e potrebbe diventare il capolinea di Inzaghi che non e' più sicuro di mangiare il panettone. E doveva anche essere la stagione della Roma di Mourinho e Dybala, squadra che invece arranca e non convince. C'è un ottimo Milan, che però a San Siro ha trovato la sua rivale per il titolo. E allora eccolo il Napoli, che era destinato alle retrovie dei posti per l'Europa e ai sobborghi delle zone alte e invece ha bruciato le griglie d'agosto, ha lanciato la prima fuga, sta strabiliando e non e' un fuoco di paglia. 

 

Il Napoli lì davanti fa paura ed eccola la prova più evidente: le voci destabilizzanti che arrivano puntuali come un orologio svizzero nel disperato tentativo di creare tensione. Chi ha messo in giro la voce di Kim al Manchester United dovrebbe fare un Tso d'urgenza perché non sa neanche che la clausula del suo contratto non e' valida a gennaio. Prepariamoci alla prossima fake news ad orologeria: Kvara al Real Madrid, piuttosto che in un club di Premier, a giugno. Intendiamoci: se il georgiano si dimostrerà un fenomeno, come pare, verrà il momento in cui dovremo salutarlo, ma almeno per un altro anno e mezzo e' altamente improbabile che possa già finire altrove. Se ne riparlerà nell'estate del 2024. 

 

I 17 punti in 7 partite con un pò di fortuna col Lecce potevano anche essere 19 ma bastano e avanzano per un primo posto che vale paradossalmente più del primato dei 21 punti e 8 gare vinte su 8 un anno fa. La vittoria del Napoli a Milano e' stata un segnale forte al campionato, una di quelle partite "sporche" che decidono gli scudetti. Ricordiamoci che il Napoli ha già vinto e convinto anche a Roma con la Lazio, dove l'Inter e' già caduta e altri faranno fatica. A San Siro gli azzurri hanno dato una grande prova di maturità anche in una serata in cui non e' stato il miglior Napoli. Ad oggi il centrocampo del Napoli, con Lobotka e Anguissa, ha una coppia che in Italia e' la migliore e aspettiamo Ndombele che sembra il primo Lobotka spaesato e a corto di fiato ma che tornerà in forma e soprattutto dopo il Mondiale, a gennaio, potrebbe diventare un altro elemento che sposta gli equilibri. 

 

In difesa Kim e' un nuovo comandante che non fa rimpiangere Koulibaly e sembrava un'eresia anche solo pensarlo, va dato atto a Mario Rui di una prova monumentale con il Milan e poi ovviamente davanti c'è Kvara che incanta e ormai e' una certezza. Ad oggi l'unica nota stonata e' Lozano che sembra un corpo estraneo alla squadra e che forse qualcuno rimpiange di non aver venduto o magari rimpiazzato con Deulofeu. 

 

Ma e' chiaro che bisogna solo applaudire il mercato di Giuntoli e ADL. E attenzione perché ancora non abbiamo visto Gaetano, che nello spezzone con lo Spezia ha fatto molto bene, così come Spalletti crede molto in Zerbin. A Milano ha pagato lo scotto dell'emozione e si e' perso Theo sul goal di Giroud ma il ragazzo promette, ha gamba e va incoraggiato. Presto potrebbe anche ribaltare le gerarchie con l'abulico Lozano se il messicano non si sveglia. Aspettando Osimhen, Simeone e Raspadori sono altre certezze in un Napoli che, a differenza del passato, ha una rosa lunga e qualitativa in ogni ruolo, dà l'impressione di avere la testa sgombra dalle pressioni. La squadra di Spalletti ha il carattere, la consapevolezza e quel tocco di incoscienza per poter arrivare fino in fondo. 

 

Qualcuno già dichiara convinto che il Napoli di Spalletti "parte bene ma poi tanto scoppia". Stavolta non ne sarei così certo. I gufi forse non sanno neanche che a novembre il campionato si ferma per due mesi. A gennaio ricomincerà un nuovo campionato. E il paradosso e' che quando si parte da zero e si comincia, Spalletti poi parte sempre forte e potrà farlo di nuovo da gennaio in poi, impostando daccapo quei giusti carichi di preparazione per un'altra (ri)partenza sprint. Auguriamoci piuttosto che il Napoli non vada a fare tornei in America che, al netto dei soldi, non portano niente di buono alla preparazione di chi partecipa. 

 

Intanto godiamoci un Napoli protagonista che sta risvegliando la passione di Napoli. E la vera svolta forse sta tutta qui. Lo stadio Maradona che si riempie come non accadeva da anni, e' un segnale che deve preoccupare gli altri. Il patto di fiducia ed entusiasmo tra la squadra, la società e i tifosi e' la vera grande novità che può stravolgere le prospettive, compattando una piazza che non e' più triste e spaccata e ora si prepara a 42 giorni di fuoco prima della pausa per il Mondiale. Dodici gare che potranno dirci se davvero può diventare quella stagione che aspettiamo da 32 anni e che sembrava non arrivare mai. I bookmakers ci credono e la gente anche. Milano chiama, Napoli ha già risposto.

 

 

Emanuele Cammaroto

 

Napoli Magazine

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com

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23/09/2024 - 22:33

NAPOLI - La noiosa pausa per le Nazionali congela le emozioni di una stagione calcistica che in serie A - e anche in Champions League - sta ribaltando pronostici e gerarchie e ha stravolto le prospettive di Napoli e del Napoli. Doveva essere l'annata della Juve di Pogba e Di Maria, rischia di essere quella dell'esonero di Allegri. Doveva essere il campionato dell'Inter con il dominatore Lukaku e potrebbe diventare il capolinea di Inzaghi che non e' più sicuro di mangiare il panettone. E doveva anche essere la stagione della Roma di Mourinho e Dybala, squadra che invece arranca e non convince. C'è un ottimo Milan, che però a San Siro ha trovato la sua rivale per il titolo. E allora eccolo il Napoli, che era destinato alle retrovie dei posti per l'Europa e ai sobborghi delle zone alte e invece ha bruciato le griglie d'agosto, ha lanciato la prima fuga, sta strabiliando e non e' un fuoco di paglia. 

 

Il Napoli lì davanti fa paura ed eccola la prova più evidente: le voci destabilizzanti che arrivano puntuali come un orologio svizzero nel disperato tentativo di creare tensione. Chi ha messo in giro la voce di Kim al Manchester United dovrebbe fare un Tso d'urgenza perché non sa neanche che la clausula del suo contratto non e' valida a gennaio. Prepariamoci alla prossima fake news ad orologeria: Kvara al Real Madrid, piuttosto che in un club di Premier, a giugno. Intendiamoci: se il georgiano si dimostrerà un fenomeno, come pare, verrà il momento in cui dovremo salutarlo, ma almeno per un altro anno e mezzo e' altamente improbabile che possa già finire altrove. Se ne riparlerà nell'estate del 2024. 

 

I 17 punti in 7 partite con un pò di fortuna col Lecce potevano anche essere 19 ma bastano e avanzano per un primo posto che vale paradossalmente più del primato dei 21 punti e 8 gare vinte su 8 un anno fa. La vittoria del Napoli a Milano e' stata un segnale forte al campionato, una di quelle partite "sporche" che decidono gli scudetti. Ricordiamoci che il Napoli ha già vinto e convinto anche a Roma con la Lazio, dove l'Inter e' già caduta e altri faranno fatica. A San Siro gli azzurri hanno dato una grande prova di maturità anche in una serata in cui non e' stato il miglior Napoli. Ad oggi il centrocampo del Napoli, con Lobotka e Anguissa, ha una coppia che in Italia e' la migliore e aspettiamo Ndombele che sembra il primo Lobotka spaesato e a corto di fiato ma che tornerà in forma e soprattutto dopo il Mondiale, a gennaio, potrebbe diventare un altro elemento che sposta gli equilibri. 

 

In difesa Kim e' un nuovo comandante che non fa rimpiangere Koulibaly e sembrava un'eresia anche solo pensarlo, va dato atto a Mario Rui di una prova monumentale con il Milan e poi ovviamente davanti c'è Kvara che incanta e ormai e' una certezza. Ad oggi l'unica nota stonata e' Lozano che sembra un corpo estraneo alla squadra e che forse qualcuno rimpiange di non aver venduto o magari rimpiazzato con Deulofeu. 

 

Ma e' chiaro che bisogna solo applaudire il mercato di Giuntoli e ADL. E attenzione perché ancora non abbiamo visto Gaetano, che nello spezzone con lo Spezia ha fatto molto bene, così come Spalletti crede molto in Zerbin. A Milano ha pagato lo scotto dell'emozione e si e' perso Theo sul goal di Giroud ma il ragazzo promette, ha gamba e va incoraggiato. Presto potrebbe anche ribaltare le gerarchie con l'abulico Lozano se il messicano non si sveglia. Aspettando Osimhen, Simeone e Raspadori sono altre certezze in un Napoli che, a differenza del passato, ha una rosa lunga e qualitativa in ogni ruolo, dà l'impressione di avere la testa sgombra dalle pressioni. La squadra di Spalletti ha il carattere, la consapevolezza e quel tocco di incoscienza per poter arrivare fino in fondo. 

 

Qualcuno già dichiara convinto che il Napoli di Spalletti "parte bene ma poi tanto scoppia". Stavolta non ne sarei così certo. I gufi forse non sanno neanche che a novembre il campionato si ferma per due mesi. A gennaio ricomincerà un nuovo campionato. E il paradosso e' che quando si parte da zero e si comincia, Spalletti poi parte sempre forte e potrà farlo di nuovo da gennaio in poi, impostando daccapo quei giusti carichi di preparazione per un'altra (ri)partenza sprint. Auguriamoci piuttosto che il Napoli non vada a fare tornei in America che, al netto dei soldi, non portano niente di buono alla preparazione di chi partecipa. 

 

Intanto godiamoci un Napoli protagonista che sta risvegliando la passione di Napoli. E la vera svolta forse sta tutta qui. Lo stadio Maradona che si riempie come non accadeva da anni, e' un segnale che deve preoccupare gli altri. Il patto di fiducia ed entusiasmo tra la squadra, la società e i tifosi e' la vera grande novità che può stravolgere le prospettive, compattando una piazza che non e' più triste e spaccata e ora si prepara a 42 giorni di fuoco prima della pausa per il Mondiale. Dodici gare che potranno dirci se davvero può diventare quella stagione che aspettiamo da 32 anni e che sembrava non arrivare mai. I bookmakers ci credono e la gente anche. Milano chiama, Napoli ha già risposto.

 

 

Emanuele Cammaroto

 

Napoli Magazine

 

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