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G-FACTOR - G. Lucariello su "NM": "Lorenzinho va alla "guerra"
17.11.2018 16:10 di Napoli Magazine

NAPOLI - Lorenzinho va alla guerra, calcistica s’intende. Darà una mano – e forse più – all’Italia per approdare al turno successivo della Nations League. E’ importante per Mancini e la squadra dei Moschettieri azzurri la presenza dello scugnizzo di Frattamaggiore nello scontro di stasera contro il Portogallo. Nell’azzurro del Napoli il gioiello di De Laurentiis e Ancelotti ha già spopolato su tutti i fronti, da quello del campionato italiano alla passerella della Champions. Quest’anno di più. Se lo stanno mangiando con gli occhi tecnici, addetti ai lavori e tifoserie intere a tutti i livelli. Sì, quest’anno di più, grazie anche e soprattutto al ciglione superaccigliato di Ancelotti che dopo averlo riguardato sotto e sopra a Dimaro, lo ha promosso con tutti gli onori in un più specifico ruolo di prima linea, dirottandolo dalla fascia sinistra. Lorenzinho più Magnifico di prima, con il proiettile in canna dal sapore mortale per gli avversari in ogni circostanza. Improvviso il guizzo dopo un via-vai da una parte dall’altra nell’area piccola. Sempre in agguato per il colpo mortale. Sgusciante, leggero e rapidissimo, ubriacante nell’azione, fulminante nella conclusione. Impossibile starci dietro. Roba da capogiro per chi ha l’incarico di seguire le sue tracce: uno o due tocchi e palla dentro. Così, in meno di un secondo. Bye-bye e palla a centro. Se lo gode Mancini che accarezza il grande sogno di portare l’Italia avanti dopo il disastro con la Svezia. Buondì Lorenzinho, così lo ha accolto il nuovo cittì, benedicendo il giovanotto azzurro, sorridente e con gli occhi spalancati per il ritorno nel club nazionale del funambolo di Frattamaggiore. Pensate un po’. Ventura nel pallone. Chissà quante volte ci ha ripensato. Si starà ancora mangiando le mani, comunque, pur se ha scaricato un po’ sugli altri le sue responsabilità. Poco chiari i contorni della vicenda e mai una risposta definitiva su interrogativi che restano all’ordine del giorno: chi manovrò nell’ombra contro il migliore calciatore italiano? Chi giocò contro Insigne? Ventura soltanto l’esecutore di un complotto o l’autore di un piano autolesionista? Diciamola tutta, o in un modo o nell’altro, a Insigne hanno fatto un baffo a torciglioni. Adesso è li a Milano con un ruolo un po’ pesantuccio, quello di salvatore della patria calcistica italiana che cerca a tutti i costi un riscatto. Lorenzinho non si è tirato indietro. E’ pronto a tutto, ma sempre con il Napoli nel cuore.

 

 

Gianfranco Lucariello

 

Napoli Magazine

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com 

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di Napoli Magazine

17/11/2024 - 16:10

NAPOLI - Lorenzinho va alla guerra, calcistica s’intende. Darà una mano – e forse più – all’Italia per approdare al turno successivo della Nations League. E’ importante per Mancini e la squadra dei Moschettieri azzurri la presenza dello scugnizzo di Frattamaggiore nello scontro di stasera contro il Portogallo. Nell’azzurro del Napoli il gioiello di De Laurentiis e Ancelotti ha già spopolato su tutti i fronti, da quello del campionato italiano alla passerella della Champions. Quest’anno di più. Se lo stanno mangiando con gli occhi tecnici, addetti ai lavori e tifoserie intere a tutti i livelli. Sì, quest’anno di più, grazie anche e soprattutto al ciglione superaccigliato di Ancelotti che dopo averlo riguardato sotto e sopra a Dimaro, lo ha promosso con tutti gli onori in un più specifico ruolo di prima linea, dirottandolo dalla fascia sinistra. Lorenzinho più Magnifico di prima, con il proiettile in canna dal sapore mortale per gli avversari in ogni circostanza. Improvviso il guizzo dopo un via-vai da una parte dall’altra nell’area piccola. Sempre in agguato per il colpo mortale. Sgusciante, leggero e rapidissimo, ubriacante nell’azione, fulminante nella conclusione. Impossibile starci dietro. Roba da capogiro per chi ha l’incarico di seguire le sue tracce: uno o due tocchi e palla dentro. Così, in meno di un secondo. Bye-bye e palla a centro. Se lo gode Mancini che accarezza il grande sogno di portare l’Italia avanti dopo il disastro con la Svezia. Buondì Lorenzinho, così lo ha accolto il nuovo cittì, benedicendo il giovanotto azzurro, sorridente e con gli occhi spalancati per il ritorno nel club nazionale del funambolo di Frattamaggiore. Pensate un po’. Ventura nel pallone. Chissà quante volte ci ha ripensato. Si starà ancora mangiando le mani, comunque, pur se ha scaricato un po’ sugli altri le sue responsabilità. Poco chiari i contorni della vicenda e mai una risposta definitiva su interrogativi che restano all’ordine del giorno: chi manovrò nell’ombra contro il migliore calciatore italiano? Chi giocò contro Insigne? Ventura soltanto l’esecutore di un complotto o l’autore di un piano autolesionista? Diciamola tutta, o in un modo o nell’altro, a Insigne hanno fatto un baffo a torciglioni. Adesso è li a Milano con un ruolo un po’ pesantuccio, quello di salvatore della patria calcistica italiana che cerca a tutti i costi un riscatto. Lorenzinho non si è tirato indietro. E’ pronto a tutto, ma sempre con il Napoli nel cuore.

 

 

Gianfranco Lucariello

 

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