Golazo
GOLAZO - Adolfo Mollichelli su "NM": "Cari austriaci, sfottere porta male..."
13.03.2019 13:00 di Napoli Magazine

NAPOLI - E bravi gli austriaci. Hanno imitato i cugini crucchi nella teorìa dei luoghi comuni in vista del ritorno contro gli azzurri nell'Europa due. E giù con vignette con il Toro (simbolo della Red Bull) che inforna da esperto pizzaiolo il Napoli e Pulcinella nel forno Vesuvio. Fecero altrettanto i tedeschi alla vigilia della semifinale mondiale (2006) tra Germania e Italia a Dortmund. Ricordo l'ira di Gattuso che sventolava i giornali che irridevano a quella che, secondo loro, rappresentava la perfetta sintesi dell'italianità: la solita pizza i cui ingredienti erano la lupara della mafia, i simboli della camorra e via di seguito. Andò male ai bianchi di Germania e l'Italia di Lippi si accomodò sul treno per Berlino dove in finale superò la Francia e si aggiudicò il suo quarto mondiale. Non ci avranno pensato i figliocci di Mozart, che sfotterci porta male. Spocchiosetti alquanto. E speranzosi di ribaltare i tre gol presi all'andata al San Paolo. E va bene che il Salisburgo è una macchina da gol e che in casa non perde dal 27 novembre del 2016. Mi sorge piuttosto il dubbio che gli austriaci abbiano tratto la linfa della baldanza rivedendo l'ultima esibizione (si fa per dire) della scombinata squadra azzurra in quel di Sassuolo. Dove la grande bruttezza ha trionfato. Raramente avevo visto quest'anno un Napoli più scialbo, scombinato, arruffone - e senza genio, nel senso di mancanza di voglia di fare - di quello che s'è concesso al modesto complesso di De Zerbi. E va bene che si trattava di un Napoli due, forse tre. Ma la mollezza generale, con qualche pallida eccezione, è stata imbarazzante. L'esperto Ancelotti aveva ammonito sul pericolo di una probabile rilassatezza una volta perduto l'ultima corsa per il titolo e la quasi certezza di partecipare alla prossima Champion League. E comunque è cosa buona e giusta difendere la seconda poltrona che non è poca cosa, bensì un piazzamento più che onorevole. In quel di Sassuolo anche l'esperta guida non è stata lucida: nella scelta dei titolari e nella tattica adottata, quantomeno confusionaria. Un pomeriggio di tristezza - il pareggio non toglie e non mette ma sempre meglio di niente - che ha avuto il suo culmine nello sfogo di Insigne che sa tanto di mal di pancia, espressione che sancisce una crescente insoddisfazione personale. Le critiche fanno parte del gioco. E la napoletanità pesa, altroché se pesa, in una città che in qualsiasi campo ha sempre avuto il gusto sadico di deprimere i propri figli. Okay Lorenzo, dimostra con i fatti di essere superiore alle civette. Domani a Salisburgo, cari azzurri, ricordate di scendere in campo come se si partisse dallo zero a zero. E massima collaborazione tra tutti. Anche per infondere sicurezza ad una coppia centrale di difesa inedita, diciamo così.

 

 

Adolfo Mollichelli

 

Napoli Magazine

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com 

ULTIMISSIME GOLAZO
TUTTE LE ULTIMISSIME
NOTIZIE SUCCESSIVE >>>
GOLAZO - Adolfo Mollichelli su "NM": "Cari austriaci, sfottere porta male..."

di Napoli Magazine

13/03/2024 - 13:00

NAPOLI - E bravi gli austriaci. Hanno imitato i cugini crucchi nella teorìa dei luoghi comuni in vista del ritorno contro gli azzurri nell'Europa due. E giù con vignette con il Toro (simbolo della Red Bull) che inforna da esperto pizzaiolo il Napoli e Pulcinella nel forno Vesuvio. Fecero altrettanto i tedeschi alla vigilia della semifinale mondiale (2006) tra Germania e Italia a Dortmund. Ricordo l'ira di Gattuso che sventolava i giornali che irridevano a quella che, secondo loro, rappresentava la perfetta sintesi dell'italianità: la solita pizza i cui ingredienti erano la lupara della mafia, i simboli della camorra e via di seguito. Andò male ai bianchi di Germania e l'Italia di Lippi si accomodò sul treno per Berlino dove in finale superò la Francia e si aggiudicò il suo quarto mondiale. Non ci avranno pensato i figliocci di Mozart, che sfotterci porta male. Spocchiosetti alquanto. E speranzosi di ribaltare i tre gol presi all'andata al San Paolo. E va bene che il Salisburgo è una macchina da gol e che in casa non perde dal 27 novembre del 2016. Mi sorge piuttosto il dubbio che gli austriaci abbiano tratto la linfa della baldanza rivedendo l'ultima esibizione (si fa per dire) della scombinata squadra azzurra in quel di Sassuolo. Dove la grande bruttezza ha trionfato. Raramente avevo visto quest'anno un Napoli più scialbo, scombinato, arruffone - e senza genio, nel senso di mancanza di voglia di fare - di quello che s'è concesso al modesto complesso di De Zerbi. E va bene che si trattava di un Napoli due, forse tre. Ma la mollezza generale, con qualche pallida eccezione, è stata imbarazzante. L'esperto Ancelotti aveva ammonito sul pericolo di una probabile rilassatezza una volta perduto l'ultima corsa per il titolo e la quasi certezza di partecipare alla prossima Champion League. E comunque è cosa buona e giusta difendere la seconda poltrona che non è poca cosa, bensì un piazzamento più che onorevole. In quel di Sassuolo anche l'esperta guida non è stata lucida: nella scelta dei titolari e nella tattica adottata, quantomeno confusionaria. Un pomeriggio di tristezza - il pareggio non toglie e non mette ma sempre meglio di niente - che ha avuto il suo culmine nello sfogo di Insigne che sa tanto di mal di pancia, espressione che sancisce una crescente insoddisfazione personale. Le critiche fanno parte del gioco. E la napoletanità pesa, altroché se pesa, in una città che in qualsiasi campo ha sempre avuto il gusto sadico di deprimere i propri figli. Okay Lorenzo, dimostra con i fatti di essere superiore alle civette. Domani a Salisburgo, cari azzurri, ricordate di scendere in campo come se si partisse dallo zero a zero. E massima collaborazione tra tutti. Anche per infondere sicurezza ad una coppia centrale di difesa inedita, diciamo così.

 

 

Adolfo Mollichelli

 

Napoli Magazine

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com