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GOLAZO - Adolfo Mollichelli su "NM": "Caro Carletto, 'na catena pure per Dries non sarebbe sciupata"
03.04.2019 16:25 di Napoli Magazine

NAPOLI - Le legnate alla Lupa, le catene, lo scugnizzo acquisito. Tre argomenti da approfondire, gli ultimi due con vista sul futuro prossimo. Carletto da Reggiolo, pluridecorato ed in odore di supermanager alla Ferguson, ha impartito una lezione severa al Claudio core de Roma, un tempo guida azzurra. Talmente superiore il Ciuccio alla Lupa neanche un tantino famelica, che alla fine il divario di tre gol soltanto è apparso bugiardo. S'è sprecato troppo nel primo tempo e Carletto da Reggiolo l'ha fatto presente, tosto tosto, ai suoi discepoli nell'intervallo. La grande bellezza d'accordo, ma poiché la palla è rotonda non è peccato maramaldeggiare, insomma non si è vili se si stordisce e si finisce l'avversario oramai alle corde. La goleada sulla scia profumata del Ponentino ha confermato la bontà del lavoro ancelottiano, quel misto di saggezza e vista da lince che ha "allungato" il numero di titolari in rosa dei quali ci si può fidare ciecamente. Come Ounas, purché non si porti il pallone pure a letto. Come il tedescotto Younes che è un pregevole esempio di praticità. Come Verdi che a furia di cicchetti è tornato ad essere quel fior di attaccante versatile che è nelle sue corde naturali. Concedetemi un epinicio per Fabiàn Ruiz il sivigliano che ha nella mente ogni spartito tattico, eccezionale direttore d'orchestra. Ho un debole per lo spagnolo, vero. ma non credo di esagerare nel definirlo top player. E lode, quann ce vo' ce vo', per chi seppe strapparlo ad una concorrenza abbastanza nutrita. Argomento catene. Gli spifferi di mercato, al netto di mal di pancia eventuali, li conosciamo un po' tutti. E figuriamoci se non li avverte, nitidamente insidiosi il Carletto da Reggiolo. Non è un caso che abbia citato Allan e Koulibaly che sono pezzi pregiati - ma non soltanto loro due - della gioielleria presidenziale. Il brasiliano è stato lì lì per cedere alle lusinghe degli emiri con casa a Parigi. Il gigante d'ebano senegalese è nel novero dei tre stopperoni (passatemi il neologismo) più ambiti dagli squadroni di tutta Europa. Un segnale netto e preciso quello lanciato alla presidenza con quella minaccia di incatenarsi (credo che abbia individuato il cancello di Castelvolturno quale luogo ideale) in caso di cessione - seppur arcimilionaria - di due tra gli uomini simbolo della formazione azzurra. Argomento scugnizzo acquisito. Cioè, Mertens. Zitto zitto, senza mai alimentare malumori, col sorriso perennemente stampato sul volto, il piccolo-grande belga sta scrivendo capitoli su capitoli nel libro dell'avvincente storia dei bomber del Napoli. Ad un gol da Cavani il Matador, a cinque da Sallustro detto il veltro, a dodici da Maradona el pibe di tutte le magìe impossibili, a venti da Hamsik, 'o Marek 'e Napule. Ecco, caro Carletto: eventualmente, 'na catena pure per Dries non sarebbe sciupata.

 

 

Adolfo Mollichelli

 

Napoli Magazine

 

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GOLAZO - Adolfo Mollichelli su "NM": "Caro Carletto, 'na catena pure per Dries non sarebbe sciupata"

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03/04/2024 - 16:25

NAPOLI - Le legnate alla Lupa, le catene, lo scugnizzo acquisito. Tre argomenti da approfondire, gli ultimi due con vista sul futuro prossimo. Carletto da Reggiolo, pluridecorato ed in odore di supermanager alla Ferguson, ha impartito una lezione severa al Claudio core de Roma, un tempo guida azzurra. Talmente superiore il Ciuccio alla Lupa neanche un tantino famelica, che alla fine il divario di tre gol soltanto è apparso bugiardo. S'è sprecato troppo nel primo tempo e Carletto da Reggiolo l'ha fatto presente, tosto tosto, ai suoi discepoli nell'intervallo. La grande bellezza d'accordo, ma poiché la palla è rotonda non è peccato maramaldeggiare, insomma non si è vili se si stordisce e si finisce l'avversario oramai alle corde. La goleada sulla scia profumata del Ponentino ha confermato la bontà del lavoro ancelottiano, quel misto di saggezza e vista da lince che ha "allungato" il numero di titolari in rosa dei quali ci si può fidare ciecamente. Come Ounas, purché non si porti il pallone pure a letto. Come il tedescotto Younes che è un pregevole esempio di praticità. Come Verdi che a furia di cicchetti è tornato ad essere quel fior di attaccante versatile che è nelle sue corde naturali. Concedetemi un epinicio per Fabiàn Ruiz il sivigliano che ha nella mente ogni spartito tattico, eccezionale direttore d'orchestra. Ho un debole per lo spagnolo, vero. ma non credo di esagerare nel definirlo top player. E lode, quann ce vo' ce vo', per chi seppe strapparlo ad una concorrenza abbastanza nutrita. Argomento catene. Gli spifferi di mercato, al netto di mal di pancia eventuali, li conosciamo un po' tutti. E figuriamoci se non li avverte, nitidamente insidiosi il Carletto da Reggiolo. Non è un caso che abbia citato Allan e Koulibaly che sono pezzi pregiati - ma non soltanto loro due - della gioielleria presidenziale. Il brasiliano è stato lì lì per cedere alle lusinghe degli emiri con casa a Parigi. Il gigante d'ebano senegalese è nel novero dei tre stopperoni (passatemi il neologismo) più ambiti dagli squadroni di tutta Europa. Un segnale netto e preciso quello lanciato alla presidenza con quella minaccia di incatenarsi (credo che abbia individuato il cancello di Castelvolturno quale luogo ideale) in caso di cessione - seppur arcimilionaria - di due tra gli uomini simbolo della formazione azzurra. Argomento scugnizzo acquisito. Cioè, Mertens. Zitto zitto, senza mai alimentare malumori, col sorriso perennemente stampato sul volto, il piccolo-grande belga sta scrivendo capitoli su capitoli nel libro dell'avvincente storia dei bomber del Napoli. Ad un gol da Cavani il Matador, a cinque da Sallustro detto il veltro, a dodici da Maradona el pibe di tutte le magìe impossibili, a venti da Hamsik, 'o Marek 'e Napule. Ecco, caro Carletto: eventualmente, 'na catena pure per Dries non sarebbe sciupata.

 

 

Adolfo Mollichelli

 

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