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GOLAZO - Adolfo Mollichelli su "NM": "Napoli meriterebbe di proseguire il cammino in Champions, la Juve in campionato fa meno paura"
22.11.2017 21:13 di Napoli Magazine

NAPOLI - Coppa o campionato, scegliere prego. Così ragionano in tanti, addetti ai lavori compresi. Come se fosse semplice. E poi è anche un non ragionamento a ben pensarci. Perché corri comunque il rischio (si fa per dire) di restarci in Europa, in quella minore e che ha un turno in più e di giovedì addirittura. Nel giorno di avvicinamento al campionato e potrebbe toccarti anche l'anticipo. E m'immagino Sarri a tormentarsi la sigaretta tra le dita. Nel dibattito al quale ho preso parte a Radio Radio si ragionava sul peccato originale di questo girone complicato. Qualcuno ha "condannato" la leggerezza con cui Sarri avrebbe schierato la formazione in casa degli ucraini. Ho obiettato che gli avversari erano e sono di tutto rispetto. E che anche senza Ghoulam, Koulibaly e Maggio in campo il Napoli avrebbe giocato per suonarle allo Shakthar e ho sbagliato di poco il pronostico: 3-1.Ora il Napoli si giocherà il tutto per tutto a Rotterdam e attenderà un piacerino da Guardiola. Questa squadra, finalmente azzurra, gioca come, forse, si gioca solo in paradiso e meriterebbe di proseguire il cammino nell'Europa che conta di più. Campionato che sorride agli azzurri che vedono tutti gli altri dallo specchietto retrovisore. Cambiano soltanto gli immediati inseguitori. Dai bianconeri ai nerazzurri che sono anch'essi imbattuti e che lasciarono il San Paolo invitti. La grande bellezza e la grossa possanza e finì zero a zero. E non per caso, come le altre giornate hanno testimoniato. E' da un po' che ho indicato la formazione autenticamente cinese di Milano come l'avversaria più rognosa, almeno per il momento. Una volta, era Claudio Ranieri l'"aggiustatore" - soprannome che gli dettero in Inghilterra - ora è Spalletti che merita il nomignolo. Aggiustò la Roma ed ora sta ricostruendo l'Inter. Che era già forte di suo ma senza una guida esperta e sicura seppure ammantata di una ricercata filosofìa. La Juve fa meno paura. Perché avrebbe bisogno di un atto di coraggio che il conte Max stenta a trovare: rinforzare il centrocampo e mandare in soffitta il "tutte le stelle davanti" a beneficio di una maggiore presenza di Douglas Costa. Ma questi sono fatti che ci riguardano ma non da vicino. Intanto, si fa sotto la Roma "sassuolizzata" da Di Francesco che gli azzurri hanno battuto all'Olimpico e peserà eccome quel successo colto contro una possibile diretta concorrente per quel sogno da realizzare. Se non ora, quando? Sarri si appresta ad un redde rationem con la rivale di sempre. Dopo la trasferta di Udine, riceverà la Juve in un venerdì di passione (per i bianconeri, naturalmente). Dovesse vincere, allungherebbe sui campioni d'Italia in maniera consistente. Sempre che si arrivi alla partitissima con i quattro punti di distacco. Molto prevedibile.

 

 

Adolfo Mollichelli

 

Napoli Magazine

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com 

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22/11/2024 - 21:13

NAPOLI - Coppa o campionato, scegliere prego. Così ragionano in tanti, addetti ai lavori compresi. Come se fosse semplice. E poi è anche un non ragionamento a ben pensarci. Perché corri comunque il rischio (si fa per dire) di restarci in Europa, in quella minore e che ha un turno in più e di giovedì addirittura. Nel giorno di avvicinamento al campionato e potrebbe toccarti anche l'anticipo. E m'immagino Sarri a tormentarsi la sigaretta tra le dita. Nel dibattito al quale ho preso parte a Radio Radio si ragionava sul peccato originale di questo girone complicato. Qualcuno ha "condannato" la leggerezza con cui Sarri avrebbe schierato la formazione in casa degli ucraini. Ho obiettato che gli avversari erano e sono di tutto rispetto. E che anche senza Ghoulam, Koulibaly e Maggio in campo il Napoli avrebbe giocato per suonarle allo Shakthar e ho sbagliato di poco il pronostico: 3-1.Ora il Napoli si giocherà il tutto per tutto a Rotterdam e attenderà un piacerino da Guardiola. Questa squadra, finalmente azzurra, gioca come, forse, si gioca solo in paradiso e meriterebbe di proseguire il cammino nell'Europa che conta di più. Campionato che sorride agli azzurri che vedono tutti gli altri dallo specchietto retrovisore. Cambiano soltanto gli immediati inseguitori. Dai bianconeri ai nerazzurri che sono anch'essi imbattuti e che lasciarono il San Paolo invitti. La grande bellezza e la grossa possanza e finì zero a zero. E non per caso, come le altre giornate hanno testimoniato. E' da un po' che ho indicato la formazione autenticamente cinese di Milano come l'avversaria più rognosa, almeno per il momento. Una volta, era Claudio Ranieri l'"aggiustatore" - soprannome che gli dettero in Inghilterra - ora è Spalletti che merita il nomignolo. Aggiustò la Roma ed ora sta ricostruendo l'Inter. Che era già forte di suo ma senza una guida esperta e sicura seppure ammantata di una ricercata filosofìa. La Juve fa meno paura. Perché avrebbe bisogno di un atto di coraggio che il conte Max stenta a trovare: rinforzare il centrocampo e mandare in soffitta il "tutte le stelle davanti" a beneficio di una maggiore presenza di Douglas Costa. Ma questi sono fatti che ci riguardano ma non da vicino. Intanto, si fa sotto la Roma "sassuolizzata" da Di Francesco che gli azzurri hanno battuto all'Olimpico e peserà eccome quel successo colto contro una possibile diretta concorrente per quel sogno da realizzare. Se non ora, quando? Sarri si appresta ad un redde rationem con la rivale di sempre. Dopo la trasferta di Udine, riceverà la Juve in un venerdì di passione (per i bianconeri, naturalmente). Dovesse vincere, allungherebbe sui campioni d'Italia in maniera consistente. Sempre che si arrivi alla partitissima con i quattro punti di distacco. Molto prevedibile.

 

 

Adolfo Mollichelli

 

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