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GOLAZO - Adolfo Mollichelli su "NM": "Juve-Napoli, più che mai la madre di tutte le partite"
07.04.2021 17:14 di Napoli Magazine

NAPOLI - E' più che mai la madre di tutte le partite, questa tra Juve e Napoli che si sarebbe dovuta giocare il 4 ottobre dello scorso anno. La partita infinita, condita di punti di penalizzazione dati e tolti, ricorsi e veleni. Non è accaduto spesso che il Napoli sia partito favorito sui bianconeri, tranne che negli anni d'oro maradoniani. Ma quasi mai che sia partito da superfavorito. Accade ora, nel match che può valere la Champions, una sfida per l'Europa che conta. Un vantaggio non da poco l'aver vinto il primo round, anche in caso di pareggio gli azzurri avrebbero il bonus prezioso degli scontri diretti. Il Napoli arriva al big match sulle ali dell'entusiasmo dettato dalle quattro vittorie consecutive. La Juve stordita dalla sconfitta in casa col Benevento ed il pari acciuffato per un soffio nel derby. Gattuso ha già fatto piangere altri compagni-amici del mondiale tedesco: Maldini, Inzaghi, due volte, ora ci riprova con Pirlo. L'uomo che ha vissuto una vita da mediano sa che cosa significhi il sacrificio. L'uomo della foglia morta e dei passaggi che solo lui vedeva, è in confusione totale. Ringhio ha fatto tanta gavetta in panchina. Andrea, barba alla Giuseppe Verdi, s'è trovato a dirigere alla Scala senza conoscere le note dello spartito. Ringhio ha provato, fatto e disfatto, ma alla fine ha trovato la quadra giusta: questi i titolari, questi i ricambi. Pirlo, tra coppe e campionato non ha mai schierato lo stesso undici. Il Napoli sa che cosa fare, la Juve va a tentoni, confidando nei gol di Cristiano Ronaldo e negli scatti di Chiesa. Punto. Mai come in questo campionato pandemico s'erano visti giocatori commettere errori tecnici da pulcini alle prime armi. E' la nota che, per certi versi, accomuna le due sfidanti. Ringhio è stato spesso tradito dalle leggerezze, figlie della scarsa concentrazione, di alcuni giocatori (e penso a Manolas, Maksimovic, talvolta perfino Koulibaly). Pirlo ha dovuto contare una ventina di cavolate commesse dai suoi, palla agli avversari, figlie di una carenza tecnica spaventosa (Bentancur, Kulusevski, Alex Sandro, Arthur). Il Napoli si avvia alla sfida col sorriso del ritrovato Mertens e con i guizzi dell'imprevedibile Insigne (il rigore fallito in Supercoppa è un lontano ricordo lavato dalle lacrime). La Juve, con la consapevolezza di essere una Signora senza volto, che vive alla giornata, nella più totale confusione tattica. Questa serie di considerazioni e lo stato di forma lasciano propendere per un successo degli azzurri. A patto che non scendano in campo con l'idea di aver vinto ancor prima di giocare. E con la freddezza necessaria per colpire la Juve di questi tempi che ha numerosi punti deboli e un morale sotto ai tacchetti. Con decisione, senza fronzoli, Rinunciando a qualche giocata ad effetto di troppo che fa parte del bagaglio tecnico di numerosi azzurri. La coppia Mertens-Insigne da una parte, l'alieno da quasi ottocento gol in carriera dall'altra. Ma il meraviglioso tandem bassotto ha alle spalle una squadra vera. CR7 poco o nulla. E poi: Ringhio ringhia. Pirlo osserva, mani nelle tasche e sguardo spento. Appuntamento alle 18,45 della sera. Andiamo a vedere.

 

 

Adolfo Mollichelli

 

Napoli Magazine

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com

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GOLAZO - Adolfo Mollichelli su "NM": "Juve-Napoli, più che mai la madre di tutte le partite"

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07/04/2024 - 17:14

NAPOLI - E' più che mai la madre di tutte le partite, questa tra Juve e Napoli che si sarebbe dovuta giocare il 4 ottobre dello scorso anno. La partita infinita, condita di punti di penalizzazione dati e tolti, ricorsi e veleni. Non è accaduto spesso che il Napoli sia partito favorito sui bianconeri, tranne che negli anni d'oro maradoniani. Ma quasi mai che sia partito da superfavorito. Accade ora, nel match che può valere la Champions, una sfida per l'Europa che conta. Un vantaggio non da poco l'aver vinto il primo round, anche in caso di pareggio gli azzurri avrebbero il bonus prezioso degli scontri diretti. Il Napoli arriva al big match sulle ali dell'entusiasmo dettato dalle quattro vittorie consecutive. La Juve stordita dalla sconfitta in casa col Benevento ed il pari acciuffato per un soffio nel derby. Gattuso ha già fatto piangere altri compagni-amici del mondiale tedesco: Maldini, Inzaghi, due volte, ora ci riprova con Pirlo. L'uomo che ha vissuto una vita da mediano sa che cosa significhi il sacrificio. L'uomo della foglia morta e dei passaggi che solo lui vedeva, è in confusione totale. Ringhio ha fatto tanta gavetta in panchina. Andrea, barba alla Giuseppe Verdi, s'è trovato a dirigere alla Scala senza conoscere le note dello spartito. Ringhio ha provato, fatto e disfatto, ma alla fine ha trovato la quadra giusta: questi i titolari, questi i ricambi. Pirlo, tra coppe e campionato non ha mai schierato lo stesso undici. Il Napoli sa che cosa fare, la Juve va a tentoni, confidando nei gol di Cristiano Ronaldo e negli scatti di Chiesa. Punto. Mai come in questo campionato pandemico s'erano visti giocatori commettere errori tecnici da pulcini alle prime armi. E' la nota che, per certi versi, accomuna le due sfidanti. Ringhio è stato spesso tradito dalle leggerezze, figlie della scarsa concentrazione, di alcuni giocatori (e penso a Manolas, Maksimovic, talvolta perfino Koulibaly). Pirlo ha dovuto contare una ventina di cavolate commesse dai suoi, palla agli avversari, figlie di una carenza tecnica spaventosa (Bentancur, Kulusevski, Alex Sandro, Arthur). Il Napoli si avvia alla sfida col sorriso del ritrovato Mertens e con i guizzi dell'imprevedibile Insigne (il rigore fallito in Supercoppa è un lontano ricordo lavato dalle lacrime). La Juve, con la consapevolezza di essere una Signora senza volto, che vive alla giornata, nella più totale confusione tattica. Questa serie di considerazioni e lo stato di forma lasciano propendere per un successo degli azzurri. A patto che non scendano in campo con l'idea di aver vinto ancor prima di giocare. E con la freddezza necessaria per colpire la Juve di questi tempi che ha numerosi punti deboli e un morale sotto ai tacchetti. Con decisione, senza fronzoli, Rinunciando a qualche giocata ad effetto di troppo che fa parte del bagaglio tecnico di numerosi azzurri. La coppia Mertens-Insigne da una parte, l'alieno da quasi ottocento gol in carriera dall'altra. Ma il meraviglioso tandem bassotto ha alle spalle una squadra vera. CR7 poco o nulla. E poi: Ringhio ringhia. Pirlo osserva, mani nelle tasche e sguardo spento. Appuntamento alle 18,45 della sera. Andiamo a vedere.

 

 

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