Golazo
GOLAZO - Adolfo Mollichelli su "NM": "Lettera a Victor Osimhen"
04.11.2020 16:22 di Napoli Magazine

NAPOLI -  C'è qualcosa di strano oggi nel sole del Napoli, anzi d'antico. Quella certa confusione che non avremmo voluto vedere mai più. Quel caos che determina un andamento sghembo che fa a pugni con l'impegno che, comunque, tutti i gattusiani profondono durante ogni partita. E' lampante che la manovra non si sviluppa sempre come dovrebbe. Nella difficoltà evidente degli avanti - i tre dietro alla punta centrale - a sostenere il peso dei necessari rientri, specie quando ci si trova davanti ad un complesso che la palla la gioca con precisione e sveltezza, a due tocchi: insomma, il Sassuolo. Credo che Ringhio non ci abbia dormito su e che stia valutando alcuni cambiamenti, per un assetto migliore che possa far rifulgere le doti specifiche degli elementi a disposizione. Come la posizione di Mertens, ad esempio, che non credo sia contento di partire come rifinitore. Attenzione: è un ruolo che il belga - quando è al massimo della forma - sa e può fare, ma non con un impegno fisso, è pur sempre il bomber d'eccellenza della storia azzurra. Sarà Ringhio, per carità, a dover trovare il modo per sveltire l'azione, a cercare nel novero dei centrocampisti quelli più adatti in quei meccanismi temporali che inducano alla sollecita verticalizzazione. Dalla quale non si potrà prescindere in futuro, altrimenti si rischia di ingolfare gli spazi nei quali Osihmen sa gettarsi con la rapidità di un falco, con la conseguenza negativa di ottenere non il meglio dalla freccia nera venuta dal Lille. E però, a questo punto, non posso esimermi dallo scrivergli una letterina dettata dall'esperienza antica. Caro Victor, Madre Natura ti ha fornito di doti eccelse per poter essere un crac del football. Hai il fisico, la velocità, la progressione, il cambio di passo, un buon tiro. E dunque? Mi permetto di darti questo consiglio, sempre se vorrai accettarlo: càlmati! Lo so che vorresti spaccare il mondo, che vorresti essere decisivo in ogni azione, in ogni frangente - ti appartiene anche la generosità nei rientri, nell'aiuto da offrire ai compagni -, ma volendo brigarsi di tutto, compreso le rampogne ad avversari e giudici di gara, fai soltanto del male a te stesso e, di conseguenza, alla squadra. Cerca di importi un maggiore equilibrio psichico e ne riceverai evidenti benefici. Lo so, a te piacerebbe che ti invitassero allo scatto cento volte in un match, ma sai che non è possibile. E dunque, maggiore serenità e fermezza e vedrai che tornerà anche il gol che tanto ti manca, ci vuol poco a capirlo. Non credi che se fossi stato lucido, se avessi ragionato un attimo, avresti sfruttato al meglio - cioè segnando - quella palla che Consigli ti ha regalato a due passi dal gol? Va bene, a me piace scherzare con le parole, non fare che il tuo nome diventi Onohmen. Caro Victor, ora ti saluto e poiché so che sei un ragazzo intelligente non te la prenderai e considererai questa mia un attestato di affetto. E di stima. Ad Maiora.       

 

 

Adolfo Mollichelli

 

Napoli Magazine

 

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GOLAZO - Adolfo Mollichelli su "NM": "Lettera a Victor Osimhen"

di Napoli Magazine

04/11/2024 - 16:22

NAPOLI -  C'è qualcosa di strano oggi nel sole del Napoli, anzi d'antico. Quella certa confusione che non avremmo voluto vedere mai più. Quel caos che determina un andamento sghembo che fa a pugni con l'impegno che, comunque, tutti i gattusiani profondono durante ogni partita. E' lampante che la manovra non si sviluppa sempre come dovrebbe. Nella difficoltà evidente degli avanti - i tre dietro alla punta centrale - a sostenere il peso dei necessari rientri, specie quando ci si trova davanti ad un complesso che la palla la gioca con precisione e sveltezza, a due tocchi: insomma, il Sassuolo. Credo che Ringhio non ci abbia dormito su e che stia valutando alcuni cambiamenti, per un assetto migliore che possa far rifulgere le doti specifiche degli elementi a disposizione. Come la posizione di Mertens, ad esempio, che non credo sia contento di partire come rifinitore. Attenzione: è un ruolo che il belga - quando è al massimo della forma - sa e può fare, ma non con un impegno fisso, è pur sempre il bomber d'eccellenza della storia azzurra. Sarà Ringhio, per carità, a dover trovare il modo per sveltire l'azione, a cercare nel novero dei centrocampisti quelli più adatti in quei meccanismi temporali che inducano alla sollecita verticalizzazione. Dalla quale non si potrà prescindere in futuro, altrimenti si rischia di ingolfare gli spazi nei quali Osihmen sa gettarsi con la rapidità di un falco, con la conseguenza negativa di ottenere non il meglio dalla freccia nera venuta dal Lille. E però, a questo punto, non posso esimermi dallo scrivergli una letterina dettata dall'esperienza antica. Caro Victor, Madre Natura ti ha fornito di doti eccelse per poter essere un crac del football. Hai il fisico, la velocità, la progressione, il cambio di passo, un buon tiro. E dunque? Mi permetto di darti questo consiglio, sempre se vorrai accettarlo: càlmati! Lo so che vorresti spaccare il mondo, che vorresti essere decisivo in ogni azione, in ogni frangente - ti appartiene anche la generosità nei rientri, nell'aiuto da offrire ai compagni -, ma volendo brigarsi di tutto, compreso le rampogne ad avversari e giudici di gara, fai soltanto del male a te stesso e, di conseguenza, alla squadra. Cerca di importi un maggiore equilibrio psichico e ne riceverai evidenti benefici. Lo so, a te piacerebbe che ti invitassero allo scatto cento volte in un match, ma sai che non è possibile. E dunque, maggiore serenità e fermezza e vedrai che tornerà anche il gol che tanto ti manca, ci vuol poco a capirlo. Non credi che se fossi stato lucido, se avessi ragionato un attimo, avresti sfruttato al meglio - cioè segnando - quella palla che Consigli ti ha regalato a due passi dal gol? Va bene, a me piace scherzare con le parole, non fare che il tuo nome diventi Onohmen. Caro Victor, ora ti saluto e poiché so che sei un ragazzo intelligente non te la prenderai e considererai questa mia un attestato di affetto. E di stima. Ad Maiora.       

 

 

Adolfo Mollichelli

 

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