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GOLAZO - Adolfo Mollichelli scrive su "NM": "Napoli, meglio perdere una partita 4-0 che quattro partite 1-0"
05.04.2023 12:00 di Napoli Magazine

NAPOLI - Il mattino dopo la resa ai campioni d'Italia, Napoli s'è svegliata annuvolata e ventosa. Folate impetuose a smuovere pericolosamente i nastri della festa tesi da un palazzo all'altro, da muro a muro nei vicoli stretti e scuri che non finiscono mai. Un mormorìo di anime sperdute. Si chiedevano come mai i quasi certi campioni d'Italia avessero smarrito se stessi fino a tramutarsi in fantasmi. E si chiedevano anche come mai le zuffe curvaiole tra napoletani, o erano napolidi? E perché la città riesca, con vezzo antico, a non essere mai pienamente felice. Una partita di calcio si può perdere, la faccia no. La quasi manita dei ragazzi di padre Pioli sfuma al cospetto del delirio della vergogna. Ai limiti del caos primordiale nella sera oscura della domenica delle palme. Perciò, forse, ha arriso al reverendo e castigato il filosofo che ha toppato durante l'evento e dopo davanti ai microfoni: non so se si tratti di una buca o di una voragine! E se non lo sai tu chi mai lo potrà sapere? Chi mai ci potrà rendere edotti su di un crollo verticale, così inatteso? Mi aspettavo, piuttosto, una frase alla Boskov: meglio perdere una partita 4-0 che quattro partite 1-0. Sarebbe servita a scivolare su un sorriso e non a lasciare aperto l'uscio sulla stanza degli spettri. Sarebbero andati bene anche un j'accuse del tipo: "Non ci ho capito niente, scusatemi". O una reprimenda bella tosta, che so: "Dirò ai ragazzi di tornare sulla terra". E invece dubbi che si affastellano, atroci: Lobotka è un grande, ma soffre il marcatore che lo segue financo sotto la doccia, era capitato anche con Vecino (Lazio). Zielinski è colato nell'oro della tecnica ma è poco incline ad andare dove gli altri portano il cuore. Anguissa è roccia che s'è sbriciolata scossa da un movimento tellurico. Di Lorenzo, capitano di lungo corso ha strappato le stellette e ha disertato. La coppia centrale di difesa sembrava la banda del buco, Mario Rui in versione canterina davanti a Brahim Diaz (un fantasista che adoro da tempo) a sussurrargli "in ginocchio da te". Attacco smanioso in Kvara, approssimativo in Simeone, insufficiente in Politano e Lozano. Una catastrofe! Una secchiata d'acqua gelida che induce a riconsiderare la celebrata fortuna nel sorteggio dei quarti di nobiltà. Mi astenni tra pochi, facendo notare che la storia vincente pesa. E che il Ciuccio avrebbe dovuto innalzarsi facendo leva sull'entusiasmo derivante dalle imprese compiute in campionato e nel cammino europeo. Si partirà nella doppia sfida ai rossoneri con percentuali di qualificazione divise a metà. Sempreché il filosofo di Certaldo chiami in suo aiuto geologi esperti: buca o voragine? Tornerà a scalciare il Ciuccio, già nella Lecce stupendamente barocca. Ne sono certo. E' altro che mi turba, che mi lascia perplesso. Nel momento in cui tutti dovrebbero stare insieme, appassionatamente. Non sono mai stato tenero con Aurelio Primo, non ho mai avuto un debole per gli imperatori. E per chi pensa al 'vil' denaro, sognando dobloni d'oro come zio Paperone. Tanti anni fa, la Maradona Production scoprì falsi griffati. Ma Diego disse: "Facciamo conto che non abbiamo visto nulla". Biglietti carissimi, anche questo non va. Per tutto il resto sto con Aurelio Primo, soprattutto approvo l'idea dello stadio per le famiglie. Sì, ma quando? E per la festa annunciata, si vada tra la gente di Napoli. Dopo, magari, quella ad inviti.

 

 

Adolfo Mollichelli

 

Napoli Magazine

 

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GOLAZO - Adolfo Mollichelli scrive su "NM": "Napoli, meglio perdere una partita 4-0 che quattro partite 1-0"

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05/04/2024 - 12:00

NAPOLI - Il mattino dopo la resa ai campioni d'Italia, Napoli s'è svegliata annuvolata e ventosa. Folate impetuose a smuovere pericolosamente i nastri della festa tesi da un palazzo all'altro, da muro a muro nei vicoli stretti e scuri che non finiscono mai. Un mormorìo di anime sperdute. Si chiedevano come mai i quasi certi campioni d'Italia avessero smarrito se stessi fino a tramutarsi in fantasmi. E si chiedevano anche come mai le zuffe curvaiole tra napoletani, o erano napolidi? E perché la città riesca, con vezzo antico, a non essere mai pienamente felice. Una partita di calcio si può perdere, la faccia no. La quasi manita dei ragazzi di padre Pioli sfuma al cospetto del delirio della vergogna. Ai limiti del caos primordiale nella sera oscura della domenica delle palme. Perciò, forse, ha arriso al reverendo e castigato il filosofo che ha toppato durante l'evento e dopo davanti ai microfoni: non so se si tratti di una buca o di una voragine! E se non lo sai tu chi mai lo potrà sapere? Chi mai ci potrà rendere edotti su di un crollo verticale, così inatteso? Mi aspettavo, piuttosto, una frase alla Boskov: meglio perdere una partita 4-0 che quattro partite 1-0. Sarebbe servita a scivolare su un sorriso e non a lasciare aperto l'uscio sulla stanza degli spettri. Sarebbero andati bene anche un j'accuse del tipo: "Non ci ho capito niente, scusatemi". O una reprimenda bella tosta, che so: "Dirò ai ragazzi di tornare sulla terra". E invece dubbi che si affastellano, atroci: Lobotka è un grande, ma soffre il marcatore che lo segue financo sotto la doccia, era capitato anche con Vecino (Lazio). Zielinski è colato nell'oro della tecnica ma è poco incline ad andare dove gli altri portano il cuore. Anguissa è roccia che s'è sbriciolata scossa da un movimento tellurico. Di Lorenzo, capitano di lungo corso ha strappato le stellette e ha disertato. La coppia centrale di difesa sembrava la banda del buco, Mario Rui in versione canterina davanti a Brahim Diaz (un fantasista che adoro da tempo) a sussurrargli "in ginocchio da te". Attacco smanioso in Kvara, approssimativo in Simeone, insufficiente in Politano e Lozano. Una catastrofe! Una secchiata d'acqua gelida che induce a riconsiderare la celebrata fortuna nel sorteggio dei quarti di nobiltà. Mi astenni tra pochi, facendo notare che la storia vincente pesa. E che il Ciuccio avrebbe dovuto innalzarsi facendo leva sull'entusiasmo derivante dalle imprese compiute in campionato e nel cammino europeo. Si partirà nella doppia sfida ai rossoneri con percentuali di qualificazione divise a metà. Sempreché il filosofo di Certaldo chiami in suo aiuto geologi esperti: buca o voragine? Tornerà a scalciare il Ciuccio, già nella Lecce stupendamente barocca. Ne sono certo. E' altro che mi turba, che mi lascia perplesso. Nel momento in cui tutti dovrebbero stare insieme, appassionatamente. Non sono mai stato tenero con Aurelio Primo, non ho mai avuto un debole per gli imperatori. E per chi pensa al 'vil' denaro, sognando dobloni d'oro come zio Paperone. Tanti anni fa, la Maradona Production scoprì falsi griffati. Ma Diego disse: "Facciamo conto che non abbiamo visto nulla". Biglietti carissimi, anche questo non va. Per tutto il resto sto con Aurelio Primo, soprattutto approvo l'idea dello stadio per le famiglie. Sì, ma quando? E per la festa annunciata, si vada tra la gente di Napoli. Dopo, magari, quella ad inviti.

 

 

Adolfo Mollichelli

 

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