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GOLAZO - Adolfo Mollichelli su "NM": "Napoli, c'è parecchia carne 'a cocere!"
01.05.2019 20:15 di Napoli Magazine

NAPOLI - Si dice a Napoli che c'è parecchia carne 'a cocere. Insomma, non ci facciamo mancare proprio nulla. Dalla contestazione frusinate alla "punizione" societaria che ha deciso di raddoppiare i prezzi in curva. Dal tam tam su Insigne resta, Insigne va via. Dalle critiche ad una stagione che alcuni ritengono fallimentare ed altri, invece, in linea con le aspettative, alla speranza di una campagna acquisti all'altezza. Il mondo intorno al Napoli ribolle. Certo, ci sono modi e modi per esprimere il proprio disappunto. Ed ha lasciato di stucco il rifiuto della maglia di Callejòn che a Frosinone ha toccato le trecento partite in azzurro. I primi a restare basìti sono stati i compagni del capitano. Da Koulibaly all'ultimo dei panchinari dello Stirpe. Si leggeva tristezza e smarrimento negli occhi di tutti i protagonisti della convincente vittoria sui frusinati. Personalmente, non ho mai condiviso codici e comportamenti ultrà. E non li comprendo. C'è da dire, piuttosto, che si sta perdendo quella familiarità sana tra squadra e città che negli anni passati e lontani aveva costituito un prezioso collante. Lo slogan "meritiamo di più" lascia il tempo che trova. E c'è da chiedersi che cosa meriterebbero i fans di un'Inter, ad esempio, che riempiono il Meazza ad ogni partita, ricevendone in cambio prestazioni molto spesso deludenti, nel gioco e nel risultato. Per non parlare degli aficionados della Roma, della Lazio, della Fiorentina. Ingannevolmente, si è portati a fare la corsa sulla Juve che è un mondo a parte ed una società dinastica. Eppure, il Napoli ha lottato con essa spesso ad armi pari. E sulla seconda poltrona, ancora una volta, è dolcemente assiso. E guarda dall'alto in basso i cosiddetti squadroni della Milano che opera e lavora e che incauti commentatori avevano messo davanti al Napoli nella griglia di partenza del campionato. Allora bisogna sempre accontentarsi delle briciole? No, questo no. E' naturale che i napoletani confidino in un ulteriore salto di qualità. Tenendo ben presente, però, che Il presidente De Laurentiis è un imprenditore e come tale si comporta, innanzitutto i conti in ordine. Quest'anno non poteva che essere di transizione. Per metà torneo il Napoli è stato ancora troppo di Sarri e poco o niente il Napoli di Ancelotti. E non poteva essere altrimenti. Il "meritiamo di più" tutt'al più lo si potrà invocare quando sarà finita la prossima stagione calcistica. Perché qualcosa mi dice che tra breve partirà una reale campagna di rafforzamento. Scegliendo gli elementi che mister chewing gum avrà richiesto. Al netto di valutazioni tecniche errate, come è stata quella di Verdi. E intanto ci sarà un titolare in più niente male: il tedescotto Younes.

 

 

Adolfo Mollichelli

 

Napoli Magazine

 

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GOLAZO - Adolfo Mollichelli su "NM": "Napoli, c'è parecchia carne 'a cocere!"

di Napoli Magazine

01/05/2024 - 20:15

NAPOLI - Si dice a Napoli che c'è parecchia carne 'a cocere. Insomma, non ci facciamo mancare proprio nulla. Dalla contestazione frusinate alla "punizione" societaria che ha deciso di raddoppiare i prezzi in curva. Dal tam tam su Insigne resta, Insigne va via. Dalle critiche ad una stagione che alcuni ritengono fallimentare ed altri, invece, in linea con le aspettative, alla speranza di una campagna acquisti all'altezza. Il mondo intorno al Napoli ribolle. Certo, ci sono modi e modi per esprimere il proprio disappunto. Ed ha lasciato di stucco il rifiuto della maglia di Callejòn che a Frosinone ha toccato le trecento partite in azzurro. I primi a restare basìti sono stati i compagni del capitano. Da Koulibaly all'ultimo dei panchinari dello Stirpe. Si leggeva tristezza e smarrimento negli occhi di tutti i protagonisti della convincente vittoria sui frusinati. Personalmente, non ho mai condiviso codici e comportamenti ultrà. E non li comprendo. C'è da dire, piuttosto, che si sta perdendo quella familiarità sana tra squadra e città che negli anni passati e lontani aveva costituito un prezioso collante. Lo slogan "meritiamo di più" lascia il tempo che trova. E c'è da chiedersi che cosa meriterebbero i fans di un'Inter, ad esempio, che riempiono il Meazza ad ogni partita, ricevendone in cambio prestazioni molto spesso deludenti, nel gioco e nel risultato. Per non parlare degli aficionados della Roma, della Lazio, della Fiorentina. Ingannevolmente, si è portati a fare la corsa sulla Juve che è un mondo a parte ed una società dinastica. Eppure, il Napoli ha lottato con essa spesso ad armi pari. E sulla seconda poltrona, ancora una volta, è dolcemente assiso. E guarda dall'alto in basso i cosiddetti squadroni della Milano che opera e lavora e che incauti commentatori avevano messo davanti al Napoli nella griglia di partenza del campionato. Allora bisogna sempre accontentarsi delle briciole? No, questo no. E' naturale che i napoletani confidino in un ulteriore salto di qualità. Tenendo ben presente, però, che Il presidente De Laurentiis è un imprenditore e come tale si comporta, innanzitutto i conti in ordine. Quest'anno non poteva che essere di transizione. Per metà torneo il Napoli è stato ancora troppo di Sarri e poco o niente il Napoli di Ancelotti. E non poteva essere altrimenti. Il "meritiamo di più" tutt'al più lo si potrà invocare quando sarà finita la prossima stagione calcistica. Perché qualcosa mi dice che tra breve partirà una reale campagna di rafforzamento. Scegliendo gli elementi che mister chewing gum avrà richiesto. Al netto di valutazioni tecniche errate, come è stata quella di Verdi. E intanto ci sarà un titolare in più niente male: il tedescotto Younes.

 

 

Adolfo Mollichelli

 

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