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GOLAZO - Adolfo Mollichelli su "NM": "Napoli, è l'era di Sopracciglio Alzato"
26.09.2018 17:34 di Napoli Magazine

NAPOLI - In attesa del Parma di Gervinho-jet, avversario da non trascurare, ed il pensiero lieve ma non tanto alla Torino-due, si certifica dopo le tre stoccate al Toro la nascita del Napoli ancelottiano bizzoso e superbo come la cavalla di recente acquistata da Carletto e che sarà reginetta di Chantilly. E proprio nel giorno in cui il comandante che ora è fumo di Londra si blocca col suo Chelsea in casa del West Ham. Coincidenza che sa di post-sarrismo e di nuova era per il Napoli di Sopracciglio Alzato. In nome della rosa, eco lontana del romanzo di Eco, Ancelotti ha fatto sì che si ritrovasse un bel numero di discepoli ai quali ha fatto chiaramente intendere che nessuno è indispensabile e tutti necessari. Il condottiero monta e smonta e rimonta la squadra come se fosse un esperto di Lego. Formazioni iniziali che cambiano ad ogni impegno e la sorpresa piacevole di veder giocare la squadra nuova con identità identiche alle precedenti. Lo sfizio è per gli azzurri. La sorpresa è tutta per gli avversari che non sanno quale Napoli si troveranno davanti. Non ci ha capito niente neppure Mazzarri, lo Spinoza della panchina con quella sua mania di aggiustare l'orologio. S'è votato il Walter che lanciò Insigne ad una difesa a tre che è stata sbertucciata e bucata, un vento impetuoso di fronte alle cui folate s'è dovuto ricredere perfino Nkoulou il cui nome significa tornado. Ho spesso scritto di Carletto in termini lusinghieri - e non ci voleva la zingara - perché la conoscenza è antica. E coincide con l'idea personale che lamentele, urla, esaltazioni e depressioni eccessive non fanno altro che nuocere alla serenità di un ambiente, mondo del calcio compreso. Carletto, se vi piace di più Sopracciglio Alzato, è essenzialmente un uomo di sport. E rifugge da iperboli dannose. C'è ancora un flusso sarriano, per carità, che conduce gli azzurri. Ma l'idea geniale di Lorenzo in posizione centrale è stata leonardesca. Non più costretto tra spazi enormi a destra e la barriera della linea laterale, il bomber tascabile sta scoprendo quant'è bello infilarla con precisione anziché affidarsi all'obbligato tiro a giro nel vecchio allontanarsi dalla banda laterale. Ripensando a nomi lontano dai quarti di nobiltà (calcistica, naturalmente) chissà quanto bene vorrà al condottiero il Luperto non più soggetto misterioso. Non era scontato che il Napoli fosse tanto vicino alla Juve e che guardasse dall'alto in basso gli squadroni della Milano che opera (e beve pure), la Magica sull'orlo di una crisi di nervi e tutte le altre.

 

 

Adolfo Mollichelli

 

Napoli Magazine

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com 

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26/09/2024 - 17:34

NAPOLI - In attesa del Parma di Gervinho-jet, avversario da non trascurare, ed il pensiero lieve ma non tanto alla Torino-due, si certifica dopo le tre stoccate al Toro la nascita del Napoli ancelottiano bizzoso e superbo come la cavalla di recente acquistata da Carletto e che sarà reginetta di Chantilly. E proprio nel giorno in cui il comandante che ora è fumo di Londra si blocca col suo Chelsea in casa del West Ham. Coincidenza che sa di post-sarrismo e di nuova era per il Napoli di Sopracciglio Alzato. In nome della rosa, eco lontana del romanzo di Eco, Ancelotti ha fatto sì che si ritrovasse un bel numero di discepoli ai quali ha fatto chiaramente intendere che nessuno è indispensabile e tutti necessari. Il condottiero monta e smonta e rimonta la squadra come se fosse un esperto di Lego. Formazioni iniziali che cambiano ad ogni impegno e la sorpresa piacevole di veder giocare la squadra nuova con identità identiche alle precedenti. Lo sfizio è per gli azzurri. La sorpresa è tutta per gli avversari che non sanno quale Napoli si troveranno davanti. Non ci ha capito niente neppure Mazzarri, lo Spinoza della panchina con quella sua mania di aggiustare l'orologio. S'è votato il Walter che lanciò Insigne ad una difesa a tre che è stata sbertucciata e bucata, un vento impetuoso di fronte alle cui folate s'è dovuto ricredere perfino Nkoulou il cui nome significa tornado. Ho spesso scritto di Carletto in termini lusinghieri - e non ci voleva la zingara - perché la conoscenza è antica. E coincide con l'idea personale che lamentele, urla, esaltazioni e depressioni eccessive non fanno altro che nuocere alla serenità di un ambiente, mondo del calcio compreso. Carletto, se vi piace di più Sopracciglio Alzato, è essenzialmente un uomo di sport. E rifugge da iperboli dannose. C'è ancora un flusso sarriano, per carità, che conduce gli azzurri. Ma l'idea geniale di Lorenzo in posizione centrale è stata leonardesca. Non più costretto tra spazi enormi a destra e la barriera della linea laterale, il bomber tascabile sta scoprendo quant'è bello infilarla con precisione anziché affidarsi all'obbligato tiro a giro nel vecchio allontanarsi dalla banda laterale. Ripensando a nomi lontano dai quarti di nobiltà (calcistica, naturalmente) chissà quanto bene vorrà al condottiero il Luperto non più soggetto misterioso. Non era scontato che il Napoli fosse tanto vicino alla Juve e che guardasse dall'alto in basso gli squadroni della Milano che opera (e beve pure), la Magica sull'orlo di una crisi di nervi e tutte le altre.

 

 

Adolfo Mollichelli

 

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