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GOLAZO - Adolfo Mollichelli scrive su "NM": "Napoli, la verità è una sola e semplice, dopo l'uscita..."
04.01.2018 18:35 di Napoli Magazine

NAPOLI - Delusione profonda. Non c'è altro sentimento che possa rendere meglio lo scoramento dopo l'uscita dalla coppa italica. Non perché non si possa perdere una partita, ma per come si è affrontata. Con supponenza e svagatezza al cospetto di un'avversaria che avrebbe meritato tutt'altra attenzione e tensione. Volete che Sarri non sapesse di avere di fronte una squadra tosta, fisica, che occupa tutti gli spazi in maniera ottimale e che ha tra le sue fila un peperino, il Papu Gomez, capace di andare in porta da solo? Non è credibile. Il turnover - anche Gasperini ne ha fatto uso - non dovrebbe consistere nel contentino da dare ai tanti, troppi che giocano di meno. Perché si corre il rischio di sfigurare l'assetto squadra. Si erano avuti già nel recente passato segnali di debolezza quando s'è fatto ricorso ad un massiccio e scriteriato turnover. Da un po' di tempo a questa parte un giocatore su tutti è indispensabile. Mi riferisco ad Allan che affettuosamente chiamo Sammy Davis junior: grintoso, potente, decisivo sia in fase di contenimento che come incursore, lucido nel dribbling mai fine a se stesso. Ecco, ad un giocatore così determinante non rinuncerei mai. Fate ruotare chi volete, ma Allan no. Perché è come Vidal del quale Conte diceva: un tipo così lo porterei sempre con me, anche in guerra. Sempreché voglia realmente giocarmi la partita a viso aperto. Su molti social si plaude (cose da pazzi!) all'uscita dalla coppa italica: un impegno in meno, conta solo il campionato. No, non ci siamo. E l'Europa League, la si onorerà col turnover? Vincere aiuta a vincere. Abbandonare, più o meno volontariamente, alcuni obiettivi per puntare ad uno solo, anche se il più agognato, non aiuta nel percorso di crescita di squadra e società. Non condivido le geremiadi di Sarri (che stimo come tecnico creativo, sia chiaro) sui campi spelacchiati, sulle troppe partite ravvicinate e quant'altro. Il calcio d'oggi è questo: continui impegni ravvicinati di un certo tipo. Lamentarsi è inutile e pericoloso. Perché potrebbe creare alibi falsi, giustificazioni pretestuose. La verità è una sola e semplice: la campagna di rafforzamento estiva, che non c'è stata. Tutto qui, elementare Watson. E' scattata intanto la finestra invernale che si presenta più complicata del solito. Perché è difficile che si arrivi al top player desiderato, il campione autentico che possa far fare il decisivo salto di qualità. Sempreché si adatti all'ombra dei droni. Se son rose fioriranno nei verdi pascoli. Basterà il venticinquenne Verdi? Ai posteri l'ardua sentenza.

 

 

 

Adolfo Mollichelli

 

Napoli Magazine

 

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GOLAZO - Adolfo Mollichelli scrive su "NM": "Napoli, la verità è una sola e semplice, dopo l'uscita..."

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04/01/2024 - 18:35

NAPOLI - Delusione profonda. Non c'è altro sentimento che possa rendere meglio lo scoramento dopo l'uscita dalla coppa italica. Non perché non si possa perdere una partita, ma per come si è affrontata. Con supponenza e svagatezza al cospetto di un'avversaria che avrebbe meritato tutt'altra attenzione e tensione. Volete che Sarri non sapesse di avere di fronte una squadra tosta, fisica, che occupa tutti gli spazi in maniera ottimale e che ha tra le sue fila un peperino, il Papu Gomez, capace di andare in porta da solo? Non è credibile. Il turnover - anche Gasperini ne ha fatto uso - non dovrebbe consistere nel contentino da dare ai tanti, troppi che giocano di meno. Perché si corre il rischio di sfigurare l'assetto squadra. Si erano avuti già nel recente passato segnali di debolezza quando s'è fatto ricorso ad un massiccio e scriteriato turnover. Da un po' di tempo a questa parte un giocatore su tutti è indispensabile. Mi riferisco ad Allan che affettuosamente chiamo Sammy Davis junior: grintoso, potente, decisivo sia in fase di contenimento che come incursore, lucido nel dribbling mai fine a se stesso. Ecco, ad un giocatore così determinante non rinuncerei mai. Fate ruotare chi volete, ma Allan no. Perché è come Vidal del quale Conte diceva: un tipo così lo porterei sempre con me, anche in guerra. Sempreché voglia realmente giocarmi la partita a viso aperto. Su molti social si plaude (cose da pazzi!) all'uscita dalla coppa italica: un impegno in meno, conta solo il campionato. No, non ci siamo. E l'Europa League, la si onorerà col turnover? Vincere aiuta a vincere. Abbandonare, più o meno volontariamente, alcuni obiettivi per puntare ad uno solo, anche se il più agognato, non aiuta nel percorso di crescita di squadra e società. Non condivido le geremiadi di Sarri (che stimo come tecnico creativo, sia chiaro) sui campi spelacchiati, sulle troppe partite ravvicinate e quant'altro. Il calcio d'oggi è questo: continui impegni ravvicinati di un certo tipo. Lamentarsi è inutile e pericoloso. Perché potrebbe creare alibi falsi, giustificazioni pretestuose. La verità è una sola e semplice: la campagna di rafforzamento estiva, che non c'è stata. Tutto qui, elementare Watson. E' scattata intanto la finestra invernale che si presenta più complicata del solito. Perché è difficile che si arrivi al top player desiderato, il campione autentico che possa far fare il decisivo salto di qualità. Sempreché si adatti all'ombra dei droni. Se son rose fioriranno nei verdi pascoli. Basterà il venticinquenne Verdi? Ai posteri l'ardua sentenza.

 

 

 

Adolfo Mollichelli

 

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