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GOLAZO - Adolfo Mollichelli su "NM": "Qua la mano, la sfida è servita!"
14.11.2018 11:33 di Napoli Magazine

NAPOLI - Spazio alle Nazionali e un augurio particolare va a quello stupendo cagnaccio (affettuosamente) di Allan che è un po' Bagni e un po' Tardelli e pure un pizzico di Stiles e che vestirà la prestigiosa maglia del Brasile. Si ferma sul più bello il campionato dei troppi veleni e dei troppi errori arbitrali dei quali finora ha beneficiato più di tutte le altre squadre la signora in bianconero. L'ultimo turno ha sancito, forse definitivamente, che ancora una volta sarà sfida a due all'ok Corral tra azzurri e bianconeri. Sono i più forti ed i più continui. Non c'è spazio per ora per la Beneamata dei bauscia e dei cinesi, presa a pallate, letteralmente, dall'Atalanta magistralmente guidata da Gasperini. Se per caso Handanovic fosse stato indisponibile, i bergamaschi avrebbero potuto chiudere il primo tempo con almeno quattro reti di scarto. E dunque, Inter, fatti più in là. Sotto il diluvio di Genova la superba, e aggiungerei tartassata dalla mala sorte, i ragazzi di Carletto hanno dimostrato al colto ed all'inclita che tecnica, forza e cazzimma sono qualità che prevalgono anche su un palcoscenico che è stato un misto di calcio, pallanuoto, equilibrismo. Osservando Fabiàn Ruiz elevarsi sulle acque m'è venuto in mente Tommy Kasas il fuoriclasse ungherese del Posillipo quando in allenamento percorreva la piscina in laterale con tutto il busto fuori, pedalando. L'hidalgo venuto dal Betis, la seconda squadra della stupenda Siviglia, è da considerare top player a tutti gli effetti e secondo il mio modesto parere dovrebbe giocare sempre o, quanto meno, di più. 
Non si può non condividere la richiesta avanzata da Ancelotti dalla cattedra di Coverciano: fermare le partite quando dagli spalti si eccede negli insulti. Non è un caso che l'appello sia venuto da Carletto che ha allenato in Inghilterra, in Francia, in Spagna ed in Germania. E quindi il ritorno nell'Italia dei campanili, del calcio vissuto come una battaglia, una guerra infinita. Winston Churchill disse: "L'Italia va in guerra come se stesse giocando una partita di football e gioca al football come se fosse una guerra". Non potremmo aggiungere altro. L'ironìa, lo sfottò d'accordo. Ma la cultura sportiva è qualcosa che non avremo mai. Andrebbe insegnata nelle scuole (mi pare che sia stata abolita anche l'educazione civica) e coltivata in famiglia. Tifare per e non tifare contro. Un'impresa come scalare l'Everest. Basta soffermarsi sulle villanìe pubblicate su Faccia di Libro, che sarebbe facebook, per rendersene conto. E poi, come si fa a godersi una partita se si è impegnati a urlare di continuo nei confronti di un signore come il Carletto: un maiale non può allenare! So' cose 'e pazz!  

 

 

Adolfo Mollichelli

 

Napoli Magazine

 

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GOLAZO - Adolfo Mollichelli su "NM": "Qua la mano, la sfida è servita!"

di Napoli Magazine

14/11/2024 - 11:33

NAPOLI - Spazio alle Nazionali e un augurio particolare va a quello stupendo cagnaccio (affettuosamente) di Allan che è un po' Bagni e un po' Tardelli e pure un pizzico di Stiles e che vestirà la prestigiosa maglia del Brasile. Si ferma sul più bello il campionato dei troppi veleni e dei troppi errori arbitrali dei quali finora ha beneficiato più di tutte le altre squadre la signora in bianconero. L'ultimo turno ha sancito, forse definitivamente, che ancora una volta sarà sfida a due all'ok Corral tra azzurri e bianconeri. Sono i più forti ed i più continui. Non c'è spazio per ora per la Beneamata dei bauscia e dei cinesi, presa a pallate, letteralmente, dall'Atalanta magistralmente guidata da Gasperini. Se per caso Handanovic fosse stato indisponibile, i bergamaschi avrebbero potuto chiudere il primo tempo con almeno quattro reti di scarto. E dunque, Inter, fatti più in là. Sotto il diluvio di Genova la superba, e aggiungerei tartassata dalla mala sorte, i ragazzi di Carletto hanno dimostrato al colto ed all'inclita che tecnica, forza e cazzimma sono qualità che prevalgono anche su un palcoscenico che è stato un misto di calcio, pallanuoto, equilibrismo. Osservando Fabiàn Ruiz elevarsi sulle acque m'è venuto in mente Tommy Kasas il fuoriclasse ungherese del Posillipo quando in allenamento percorreva la piscina in laterale con tutto il busto fuori, pedalando. L'hidalgo venuto dal Betis, la seconda squadra della stupenda Siviglia, è da considerare top player a tutti gli effetti e secondo il mio modesto parere dovrebbe giocare sempre o, quanto meno, di più. 
Non si può non condividere la richiesta avanzata da Ancelotti dalla cattedra di Coverciano: fermare le partite quando dagli spalti si eccede negli insulti. Non è un caso che l'appello sia venuto da Carletto che ha allenato in Inghilterra, in Francia, in Spagna ed in Germania. E quindi il ritorno nell'Italia dei campanili, del calcio vissuto come una battaglia, una guerra infinita. Winston Churchill disse: "L'Italia va in guerra come se stesse giocando una partita di football e gioca al football come se fosse una guerra". Non potremmo aggiungere altro. L'ironìa, lo sfottò d'accordo. Ma la cultura sportiva è qualcosa che non avremo mai. Andrebbe insegnata nelle scuole (mi pare che sia stata abolita anche l'educazione civica) e coltivata in famiglia. Tifare per e non tifare contro. Un'impresa come scalare l'Everest. Basta soffermarsi sulle villanìe pubblicate su Faccia di Libro, che sarebbe facebook, per rendersene conto. E poi, come si fa a godersi una partita se si è impegnati a urlare di continuo nei confronti di un signore come il Carletto: un maiale non può allenare! So' cose 'e pazz!  

 

 

Adolfo Mollichelli

 

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