Golazo
GOLAZO - Adolfo Mollichelli su "NM": "Napoli, calma e sangue freddo, non si può andare sempre a mille"
08.11.2017 20:39 di Napoli Magazine

NAPOLI - Calma e sangue freddo. Si avvertono spifferi maligni. Si sentono bisbiglii di delusione. Critiche pretestuose. E per che cosa? per un pareggio. Tutto qui. Il primo pari fuori casa dopo una striscia vittoriosa da record. Contro un avversario, il Chievo, che gioca con la testa ed è muscolare. E su un campo pesante che non è il massimo per i pesi leggeri tutto scatti e frenate e ripartenze. Un po' di stanchezza, questa sì. Meglio, minore brillantezza. Conseguenza del dopo Manchester. Naturale. Non si può andare sempre a mille, specie se gli interpreti sono quasi sempre gli stessi. E poi, volete che la consapevolezza di aver perduto Ghoulam per lungo tempo non abbia influito almeno un po'? Il francoalgerino è il cardine della meravigliosa catena di sinistra dalla quale nascono la maggior parte delle giocate vincenti. E negli ultimi tempi aveva preso familiarità con il gol. Elemento prezioso. E unico nella esplosività muscolare. Una volta ceduto Strinic si dovrà trovare il sostituto migliore. In casa c'è Mario Rui. Sulla piazza non c'è granché, forse il solo Sagna è adattabile. Ma qui entrano in ballo le esigenze della società e le predilezioni di Sarri. E, soprattutto, una scelta: puntare tutto sullo scudetto o meno. Perché il primo posto degli azzurri in campionato non è frutto del caso ma di una continuità nel gioco e nei risultati semplicemente stupefacenti. Pesa più il pari imposto all'Inter dal Torino che la divisione della posta del Napoli a Verona. A parte Inglese, un paio di rinforzi "veri" sarebbero auspicabili. Anche se, malauguratamente, si dovesse "scendere" in Europa League. La lotta per il titolo che manca da troppo tempo sarà serrata. Mirano alla poltrona del Napoli, che guarda ancora tutte le altre, dall'alto in basso, un bel po' rivali. I confronti diretti saranno probabilmente decisivi. Napoli imbattuto in crisi, dicono? E che cosa dovrebbe dire la Juve che Allegri rivolta ogni volta come un guanto e che ha già perduto la sfida diretta con la Lazio? Direte: ma la Juve ha un numero elevato di elementi cui attingere. Vero, ma naviga nel caos e nelle crisi a tempi alterni dei suoi argentini. E tra poco si calerà nell'inferno del San Paolo ancora con una fisionomia incerta. L'Inter, anch'essa imbattuta, è uscita indenne dal San Paolo per il rotto della cuffia. Vedo la Roma come lo spauracchio numero uno. Dovesse vincere il recupero con la Samp sarebbe lì in alta classifica. I tre punti conquistati dal Napoli all'Olimpico valgono oro. Come quelli contro la Lazio. Se è in crisi una squadra che è ancora imbattuta, che su venti trasferte ne ha vinte 17 e pareggiate 3, che è prima in classifica, che ha il secondo attacco del campionato, che coniuga quasi sempre bellezza nella manovra e praticità allora vuol dire che stiamo parlando tanto per parlare. Naturalmente, il discorsetto di cui sopra non va sottovalutato. Auguri a Jorginho per la chiamata nell'altro mondo azzurro che è chiamato ad un'impresa non tanto semplice: eliminare gli svedesoni - che insieme con i danesotti ci confezionarono il biscotto portoghese - ed approdare al mondiale di Putin.

 

 

Adolfo Mollichelli

 

Napoli Magazine

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com 

ULTIMISSIME GOLAZO
TUTTE LE ULTIMISSIME
NOTIZIE SUCCESSIVE >>>
GOLAZO - Adolfo Mollichelli su "NM": "Napoli, calma e sangue freddo, non si può andare sempre a mille"

di Napoli Magazine

08/11/2024 - 20:39

NAPOLI - Calma e sangue freddo. Si avvertono spifferi maligni. Si sentono bisbiglii di delusione. Critiche pretestuose. E per che cosa? per un pareggio. Tutto qui. Il primo pari fuori casa dopo una striscia vittoriosa da record. Contro un avversario, il Chievo, che gioca con la testa ed è muscolare. E su un campo pesante che non è il massimo per i pesi leggeri tutto scatti e frenate e ripartenze. Un po' di stanchezza, questa sì. Meglio, minore brillantezza. Conseguenza del dopo Manchester. Naturale. Non si può andare sempre a mille, specie se gli interpreti sono quasi sempre gli stessi. E poi, volete che la consapevolezza di aver perduto Ghoulam per lungo tempo non abbia influito almeno un po'? Il francoalgerino è il cardine della meravigliosa catena di sinistra dalla quale nascono la maggior parte delle giocate vincenti. E negli ultimi tempi aveva preso familiarità con il gol. Elemento prezioso. E unico nella esplosività muscolare. Una volta ceduto Strinic si dovrà trovare il sostituto migliore. In casa c'è Mario Rui. Sulla piazza non c'è granché, forse il solo Sagna è adattabile. Ma qui entrano in ballo le esigenze della società e le predilezioni di Sarri. E, soprattutto, una scelta: puntare tutto sullo scudetto o meno. Perché il primo posto degli azzurri in campionato non è frutto del caso ma di una continuità nel gioco e nei risultati semplicemente stupefacenti. Pesa più il pari imposto all'Inter dal Torino che la divisione della posta del Napoli a Verona. A parte Inglese, un paio di rinforzi "veri" sarebbero auspicabili. Anche se, malauguratamente, si dovesse "scendere" in Europa League. La lotta per il titolo che manca da troppo tempo sarà serrata. Mirano alla poltrona del Napoli, che guarda ancora tutte le altre, dall'alto in basso, un bel po' rivali. I confronti diretti saranno probabilmente decisivi. Napoli imbattuto in crisi, dicono? E che cosa dovrebbe dire la Juve che Allegri rivolta ogni volta come un guanto e che ha già perduto la sfida diretta con la Lazio? Direte: ma la Juve ha un numero elevato di elementi cui attingere. Vero, ma naviga nel caos e nelle crisi a tempi alterni dei suoi argentini. E tra poco si calerà nell'inferno del San Paolo ancora con una fisionomia incerta. L'Inter, anch'essa imbattuta, è uscita indenne dal San Paolo per il rotto della cuffia. Vedo la Roma come lo spauracchio numero uno. Dovesse vincere il recupero con la Samp sarebbe lì in alta classifica. I tre punti conquistati dal Napoli all'Olimpico valgono oro. Come quelli contro la Lazio. Se è in crisi una squadra che è ancora imbattuta, che su venti trasferte ne ha vinte 17 e pareggiate 3, che è prima in classifica, che ha il secondo attacco del campionato, che coniuga quasi sempre bellezza nella manovra e praticità allora vuol dire che stiamo parlando tanto per parlare. Naturalmente, il discorsetto di cui sopra non va sottovalutato. Auguri a Jorginho per la chiamata nell'altro mondo azzurro che è chiamato ad un'impresa non tanto semplice: eliminare gli svedesoni - che insieme con i danesotti ci confezionarono il biscotto portoghese - ed approdare al mondiale di Putin.

 

 

Adolfo Mollichelli

 

Napoli Magazine

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com