Il Punto
GENOA - Preziosi: "Chi vorrà Piatek dovrà parlare con me, l'intuizione la ebbi ad Ibiza, non c'era niente su cui riflettere, con ADL ne abbiamo già parlato? Lo ha detto lui..."
17.10.2018 10:35 di Napoli Magazine

NAPOLI - Enrico Preziosi, presidente del Genoa, ha rilasciato un'intervista a La Gazzetta dello Sport: "Piatek è essenziale per il Genoa e io devo pensare al Genoa. Poi, non ci prendiamo in giro, io lo so che me lo porteranno via, perché è stratosferico e gli moltiplicheranno l’ingaggio per dieci: ci guadagnerà lui, ci guadagnerà il Genoa e noi punteremo su Favilli. Siamo già tempestati di telefonate, dall’Italia e dall’Europa, tutti top club: chi vorrà Piatek dovrà essere serio e parlare con me, il resto lo considererò malcostume. De Laurentiis ha detto che ne abbiamo già parlato? Lo ha detto lui: io non dico mai con chi parlo e chi è interessato a un mio giocatore. Non so quale sia il suo prezzo ora e non mi pongo il problema. Non c'è clausola rescissoria, di solito non la metto mai. Le mie trattative sono libere, se un club vuole un mio giocatore ci sediamo e parliamo: “Questo è il prezzo, lo volete?”. La segnalazione fu di un procuratore amico, Gabriele Giuffrida. Solita trafila: highlights - ma lì sono tutti fenomeni, li scorro appena - un link di Wyscout e poi, visto che un giocatore da prendere lo devi studiare e non solo guardare, una partita intera. Non ricordo Cracovia contro chi, ma ricordo dove l’ho vista. A Ibiza, casa mia: era fine maggio. Io, la tv e nessun altro: ho un modo di valutare i giocatori tutto mio, devo essere da solo, senza condizionamenti. Vidi un attaccante che aveva tutto: destro, sinistro, colpo di testa, cattiveria. E che era sempre dove arrivava la palla. Telefonai a Giuffrida e dissi 'lo prendo', poi a Perinetti dissi che bisognava incontrare subito il Cracovia. l giorno dopo era tutto fatto. Io sono così, un ansioso: una scelta la azzecco o la sbaglio, ma non mi piace aspettare. Ci sono giocatori che vedi e rivedi: con Piatek non c’era niente su cui riflettere. D'insegnamento le esperienze con Messi e Lewandowski? Con Messi sbagliai, il problema con Lewandowski fu tecnico ed economico con il suo procuratore, che cambiò le carte in tavola: per me era già del Genoa, aveva anche fatto le visite. Milito, Thiago Motta e Piatek sono i tre gioielli della mia gestione ma Piatek è molto diverso dal Principe. Le sterzate di Milito erano inimitabili, Krzysztof è più “moderno”, un centravanti classico ma completo: lo lasci che fa salire la squadra e lo ritrovi che è già in area, al momento giusto. Sa a chi assomiglia Piatek? Solo a Piatek. 4 milioni? Mi sembrava un prezzo congruo, onesto. Lo stavo prendendo per il Genoa, non per rivenderlo. E anzi in quel momento mi dissi: comprerò anche Favilli, così se non funziona Piatek avrò comunque un buon centravanti".

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GENOA - Preziosi: "Chi vorrà Piatek dovrà parlare con me, l'intuizione la ebbi ad Ibiza, non c'era niente su cui riflettere, con ADL ne abbiamo già parlato? Lo ha detto lui..."

di Napoli Magazine

17/10/2024 - 10:35

NAPOLI - Enrico Preziosi, presidente del Genoa, ha rilasciato un'intervista a La Gazzetta dello Sport: "Piatek è essenziale per il Genoa e io devo pensare al Genoa. Poi, non ci prendiamo in giro, io lo so che me lo porteranno via, perché è stratosferico e gli moltiplicheranno l’ingaggio per dieci: ci guadagnerà lui, ci guadagnerà il Genoa e noi punteremo su Favilli. Siamo già tempestati di telefonate, dall’Italia e dall’Europa, tutti top club: chi vorrà Piatek dovrà essere serio e parlare con me, il resto lo considererò malcostume. De Laurentiis ha detto che ne abbiamo già parlato? Lo ha detto lui: io non dico mai con chi parlo e chi è interessato a un mio giocatore. Non so quale sia il suo prezzo ora e non mi pongo il problema. Non c'è clausola rescissoria, di solito non la metto mai. Le mie trattative sono libere, se un club vuole un mio giocatore ci sediamo e parliamo: “Questo è il prezzo, lo volete?”. La segnalazione fu di un procuratore amico, Gabriele Giuffrida. Solita trafila: highlights - ma lì sono tutti fenomeni, li scorro appena - un link di Wyscout e poi, visto che un giocatore da prendere lo devi studiare e non solo guardare, una partita intera. Non ricordo Cracovia contro chi, ma ricordo dove l’ho vista. A Ibiza, casa mia: era fine maggio. Io, la tv e nessun altro: ho un modo di valutare i giocatori tutto mio, devo essere da solo, senza condizionamenti. Vidi un attaccante che aveva tutto: destro, sinistro, colpo di testa, cattiveria. E che era sempre dove arrivava la palla. Telefonai a Giuffrida e dissi 'lo prendo', poi a Perinetti dissi che bisognava incontrare subito il Cracovia. l giorno dopo era tutto fatto. Io sono così, un ansioso: una scelta la azzecco o la sbaglio, ma non mi piace aspettare. Ci sono giocatori che vedi e rivedi: con Piatek non c’era niente su cui riflettere. D'insegnamento le esperienze con Messi e Lewandowski? Con Messi sbagliai, il problema con Lewandowski fu tecnico ed economico con il suo procuratore, che cambiò le carte in tavola: per me era già del Genoa, aveva anche fatto le visite. Milito, Thiago Motta e Piatek sono i tre gioielli della mia gestione ma Piatek è molto diverso dal Principe. Le sterzate di Milito erano inimitabili, Krzysztof è più “moderno”, un centravanti classico ma completo: lo lasci che fa salire la squadra e lo ritrovi che è già in area, al momento giusto. Sa a chi assomiglia Piatek? Solo a Piatek. 4 milioni? Mi sembrava un prezzo congruo, onesto. Lo stavo prendendo per il Genoa, non per rivenderlo. E anzi in quel momento mi dissi: comprerò anche Favilli, così se non funziona Piatek avrò comunque un buon centravanti".