MILANO - Luciano Spalletti, commissario tecnico della Nazionale italiana, ha rilasciato alcune dichiarazioni al Gran Galà del Calcio, dopo ricevuto il premio come miglior allenatore della scorsa stagione, per la vittoria dello Scudetto con il Napoli. Ecco quanto evidenziato da "Napoli Magazine": "Il Napoli è una squadra di uomini veri, oltre che grandi calciatori, e si sentirà parlare di questa squadra qui. Sono ancora in contatto con loro? Con Di Lorenzo ci sono ancora abbracci. Il presidente, quando sono arrivato, mi ha detto: "Io secondo già ci sono arrivato". De Laurentiis è bravo a motivare gli altri, poi quando si allena una squadra che ha la storia del Napoli, che è stata spesso in Europa, vai lì perchè tenti di vincere. Se passeggi per la città, quella che è la qualità dei napoletani, ti fanno sentire subito l'amore addosso. Io vivo per questo, ho tritato la famiglia per stare dietro al calcio. Trovarmi adesso come allenatore della Nazionale è come stare in Paradiso. Mi sono voluto cicatrizzare la pelle con il Napoli e questa è una cicatrice bellissima. Euro 2024? Girone tostissimo, tutti i nodi vengono al pettine e le partite bisogna giocarle. Noi dobbiamo avere un comportamento simile a quelle storie che hanno fatto la storia di questa Nazionale. Noi tenteremo di fare di tutto, la Federazione mi ha messo a disposizione tutto per fare bene il mio lavoro. Ora mi auguro la massima collaborazione da parte dei club. Tutti hanno visto il rientro nel calcio d'angolo dei 10 azzurri (del Napoli) contro il Sassuolo. A Napoli non c'erano gelosie e non c'era niente che potesse minare una squadra di quel genere e mi auguro di vedere questo nella Nazionale. Dobbiamo creare una squadra con una mente forte e capire per chi lo stiamo facendo, perchè lo stiamo facendo per l'Italia. Grazie Napoli. Raspadori? Un ragazzo eccezionale, mi chiedeva il permesso di venire più tardi all'allenamento perchè doveva fare gli esami all'università. Kim non parlava italiano, mi guardava e diceva: 'Mister, yes o no?'. E andava. Un ragazzo magnifico. Vengono da quel paese lì, da quelle tradizioni, lui nell’esecutività era una roba impressionante. Kvara? Ha ancora margini di crescita incredibili. Quando si facevano gli allenamenti, Di Lorenzo se lo ritrovava davanti. Gli chiedevo: 'DiLo, ma com'è?'. E lui: 'Mister, lo faccia giocare anche sull’altra fascia. Osimhen e Kvara hanno anche un'amicizia fuori dal calcio. Questo ha aiutato. Il calcio si guarda tutto, io ho passato notti insonni per il pallone. Appena uscito il sorteggio con otto collaboratori siamo andati a pescare spezzoni che possono aiutare i giocatori. Abbiamo creato un gruppo, mandiamo i pezzi e li guardano per capire. Le precedenti Nazionali si volevano bene e ognuno lottava l'un per l'altro. Alcuni ragazzi fanno più fatica a capire cosa è più importante. Ora c'è la Playstation. Non tutti hanno chiara l'importanza della maglia della Nazionale. Qualcuno viene attratto da altre cose. Il problema in Italia è che dopo la Primavera non c'è nessuno che va a farsi il tessuto. Donnarumma a volte manca di continuità, Zaniolo è un gran giocatore ma ha cattive abitudini".
di Napoli Magazine
04/12/2023 - 22:30
MILANO - Luciano Spalletti, commissario tecnico della Nazionale italiana, ha rilasciato alcune dichiarazioni al Gran Galà del Calcio, dopo ricevuto il premio come miglior allenatore della scorsa stagione, per la vittoria dello Scudetto con il Napoli. Ecco quanto evidenziato da "Napoli Magazine": "Il Napoli è una squadra di uomini veri, oltre che grandi calciatori, e si sentirà parlare di questa squadra qui. Sono ancora in contatto con loro? Con Di Lorenzo ci sono ancora abbracci. Il presidente, quando sono arrivato, mi ha detto: "Io secondo già ci sono arrivato". De Laurentiis è bravo a motivare gli altri, poi quando si allena una squadra che ha la storia del Napoli, che è stata spesso in Europa, vai lì perchè tenti di vincere. Se passeggi per la città, quella che è la qualità dei napoletani, ti fanno sentire subito l'amore addosso. Io vivo per questo, ho tritato la famiglia per stare dietro al calcio. Trovarmi adesso come allenatore della Nazionale è come stare in Paradiso. Mi sono voluto cicatrizzare la pelle con il Napoli e questa è una cicatrice bellissima. Euro 2024? Girone tostissimo, tutti i nodi vengono al pettine e le partite bisogna giocarle. Noi dobbiamo avere un comportamento simile a quelle storie che hanno fatto la storia di questa Nazionale. Noi tenteremo di fare di tutto, la Federazione mi ha messo a disposizione tutto per fare bene il mio lavoro. Ora mi auguro la massima collaborazione da parte dei club. Tutti hanno visto il rientro nel calcio d'angolo dei 10 azzurri (del Napoli) contro il Sassuolo. A Napoli non c'erano gelosie e non c'era niente che potesse minare una squadra di quel genere e mi auguro di vedere questo nella Nazionale. Dobbiamo creare una squadra con una mente forte e capire per chi lo stiamo facendo, perchè lo stiamo facendo per l'Italia. Grazie Napoli. Raspadori? Un ragazzo eccezionale, mi chiedeva il permesso di venire più tardi all'allenamento perchè doveva fare gli esami all'università. Kim non parlava italiano, mi guardava e diceva: 'Mister, yes o no?'. E andava. Un ragazzo magnifico. Vengono da quel paese lì, da quelle tradizioni, lui nell’esecutività era una roba impressionante. Kvara? Ha ancora margini di crescita incredibili. Quando si facevano gli allenamenti, Di Lorenzo se lo ritrovava davanti. Gli chiedevo: 'DiLo, ma com'è?'. E lui: 'Mister, lo faccia giocare anche sull’altra fascia. Osimhen e Kvara hanno anche un'amicizia fuori dal calcio. Questo ha aiutato. Il calcio si guarda tutto, io ho passato notti insonni per il pallone. Appena uscito il sorteggio con otto collaboratori siamo andati a pescare spezzoni che possono aiutare i giocatori. Abbiamo creato un gruppo, mandiamo i pezzi e li guardano per capire. Le precedenti Nazionali si volevano bene e ognuno lottava l'un per l'altro. Alcuni ragazzi fanno più fatica a capire cosa è più importante. Ora c'è la Playstation. Non tutti hanno chiara l'importanza della maglia della Nazionale. Qualcuno viene attratto da altre cose. Il problema in Italia è che dopo la Primavera non c'è nessuno che va a farsi il tessuto. Donnarumma a volte manca di continuità, Zaniolo è un gran giocatore ma ha cattive abitudini".