NAPOLI - Il c.t. Roberto Mancini ha rilasciato un'intervista al Corriere dello Sport: "Sedersi su questa panchina era un sogno che si è realizzato, sono contento, penso di aver costruito una Nazionale speciale e divertente, sulle tracce di quella delle notti magiche del 1990. Sto lavorando pensando al futuro. Guardo i giovani, li studio, li preparo e li faccio giocare. Bonucci e Chiellini? Sono i miei Cristiano Ronaldo, poi Giorgio è impressionante. Immobile? No, non è vero che ce l'ho con lui. E' il miglior attaccante italiano, ma la Nazionale non è come il club. Qui ci sono nove partite l'anno e vanno sapute sfruttare. Facciamo pochi gol, dobbiamo migliorare. Quagliarella? A marzo iniziano le qualificazioni europee: se sono in difficoltà e continua a segnare uno o due gol a partita come adesso, lo convoco di corsa. Ma Fabio, per questioni anagrafiche, deve sapere che nel lungo periodo non può avere un futuro azzurro. Donnarumma il nuovo Buffon? Ma calma, Gigi resta unico nella storia del calcio come Zoff. Numero uno che hanno bruciato la concorrenza. Gigio, tuttavia, con me non ha sbagliato una partita. Aspetto Meret, valuto Cragno e tengo presente Perin. Balotelli? Io ho fatto il possibile, spero sempre che succeda qualcosa in positivo. Negli ultimi mesi ha dato davvero poco. Tornerà in Nazionale solo se lo merita. Moise Kean decisivo in Under 21? E' pronto ad esplodere. Lui come Balotelli? Io ho fatto giocare Mario a 17 anni nell'Inter e ha segnato gol decisivi. Difficilmente Kean può fare adesso questa esperienza. La violenza negli stadi? La situazione sta diventando drammatica, non si può morire andando a vedere una partita di calcio. Le istituzioni devono intervenire, prendendo decisioni drastiche. Sono stato tanti anni in Inghilterra, dove la situazione era altrettanto drammatica: oggi i tifosi vedono le partite a contatto con i giocatori. E poi tutto quel razzismo, oggi che anche in Nazionale abbiamo calciatori di colore. Bisogna che i genitori inizino ad educare i propri figli: ripartiamo da questo".
di Napoli Magazine
02/01/2024 - 11:11
NAPOLI - Il c.t. Roberto Mancini ha rilasciato un'intervista al Corriere dello Sport: "Sedersi su questa panchina era un sogno che si è realizzato, sono contento, penso di aver costruito una Nazionale speciale e divertente, sulle tracce di quella delle notti magiche del 1990. Sto lavorando pensando al futuro. Guardo i giovani, li studio, li preparo e li faccio giocare. Bonucci e Chiellini? Sono i miei Cristiano Ronaldo, poi Giorgio è impressionante. Immobile? No, non è vero che ce l'ho con lui. E' il miglior attaccante italiano, ma la Nazionale non è come il club. Qui ci sono nove partite l'anno e vanno sapute sfruttare. Facciamo pochi gol, dobbiamo migliorare. Quagliarella? A marzo iniziano le qualificazioni europee: se sono in difficoltà e continua a segnare uno o due gol a partita come adesso, lo convoco di corsa. Ma Fabio, per questioni anagrafiche, deve sapere che nel lungo periodo non può avere un futuro azzurro. Donnarumma il nuovo Buffon? Ma calma, Gigi resta unico nella storia del calcio come Zoff. Numero uno che hanno bruciato la concorrenza. Gigio, tuttavia, con me non ha sbagliato una partita. Aspetto Meret, valuto Cragno e tengo presente Perin. Balotelli? Io ho fatto il possibile, spero sempre che succeda qualcosa in positivo. Negli ultimi mesi ha dato davvero poco. Tornerà in Nazionale solo se lo merita. Moise Kean decisivo in Under 21? E' pronto ad esplodere. Lui come Balotelli? Io ho fatto giocare Mario a 17 anni nell'Inter e ha segnato gol decisivi. Difficilmente Kean può fare adesso questa esperienza. La violenza negli stadi? La situazione sta diventando drammatica, non si può morire andando a vedere una partita di calcio. Le istituzioni devono intervenire, prendendo decisioni drastiche. Sono stato tanti anni in Inghilterra, dove la situazione era altrettanto drammatica: oggi i tifosi vedono le partite a contatto con i giocatori. E poi tutto quel razzismo, oggi che anche in Nazionale abbiamo calciatori di colore. Bisogna che i genitori inizino ad educare i propri figli: ripartiamo da questo".