Il Punto
L'EX - Quagliarella: "Mazzarri conosce molto bene l'ambiente, gli attaccanti li allena benissimo, Raspadori mi piace tantissimo, sa fare tutto, mi rappresenta"
28.11.2023 08:33 di Napoli Magazine

NAPOLI - Fabio Quagliarella, ex attaccante, tra le altre, di Napoli e Sampdoria, ha rilasciato alcune dichiarazioni a Il Mattino:

 

L'effetto nuovo allenatore?

 

"Il cambio in panchina non è mai facile. Ma vedo il Napoli che è ancora lì. La vittoria di Bergamo è stata fondamentale per restare in scia. Siamo ancora a novembre e il campionato è ancora molto lungo. Può succedere di tutto".

 

Dicevamo dell'allenatore: è tornato Mazzarri.

 

"Mi ha fatto effetto rivederlo sulla panchina del Napoli. Magari poteva essere una scelta strana, ma se ci ragioni è uno che conosce benissimo l'ambiente".

 

Cosa le piaceva del suo modo di allenare?

 

"Voleva creare tante palle gol per gli attaccanti e infatti con lui sono arrivato a 11 reti in campionato. Gli attaccanti li allena benissimo".

 

Le è piaciuta la partita di Bergamo?

 

"Nel primo tempo il Napoli ha giocato proprio bene. Si è rivisto un po' il vecchio gioco. E non era facile l'esordio di Mazzarri su un campo così difficile. Ripetere quello che hai fatto l'anno prima non è mai facile. Inconsciamente puoi lasciare qualcosa per strada mentre prima stavi sempre sul pezzo. E poi puoi avere qualche difficoltà anche perché tutti vogliono battere i campioni d'Italia".

 

Lei ha una preferenza per Raspadori e non la nasconde.

 

"È vero: mi piace tantissimo. Quel tipo di attaccante mi rappresenta. Sa fare un po' tutto. Giocare la palla, calciare con destro e sinistro e mi piace anche come ragazzo: è serio. Lo puoi mettere come prima punta, alle spalle dell'attaccante, oppure spostato sulla fascia. Sa venire incontro e proteggere palla".

 

E Osimhen?

 

"Ha caratteristiche diverse. È meno bravo nello stretto, ma quando ha 40 metri di campo ti devi spostare perché arriva come una motocicletta. Per non parlare dello stacco di testa".

 

Domani c'è la sfida al Real in Champions.

 

"Sarà una partita importante e te la devi giocare. Il Napoli non è più la Cenerentola della Champions ma va considerata una big. Il Real è il Real, ma lo affronti con una consapevolezza diversa, rispettandolo e sapendo di poter dire la tua".

 

La sua ultima volta in campo è stata lo scorso 4 giugno al Maradona con la Sampdoria: bello scherzo del destino.

 

"Quando era uscito il calendario a inizio stagione non potevo credere a questo scherzo del destino. Avrei preferito un epilogo diverso per la mia Sampdoria, ma quella giornata non la dimenticherò mai, nonostante la retrocessione. Ho giocato la mia ultima gara a Napoli, contro il Napoli già campione d'Italia dopo 33 anni e nello stadio intitolato a Maradona. Inaspettatamente mi hanno dato una targa sotto la curva e al momento della sostituzione mi hanno abbracciato tutti. Ancora oggi quando ci penso mi vengono i brividi. Ho un quadro dove ho conservato tutto anche la sciarpa, i parastinchi".

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28/11/2023 - 08:33

NAPOLI - Fabio Quagliarella, ex attaccante, tra le altre, di Napoli e Sampdoria, ha rilasciato alcune dichiarazioni a Il Mattino:

 

L'effetto nuovo allenatore?

 

"Il cambio in panchina non è mai facile. Ma vedo il Napoli che è ancora lì. La vittoria di Bergamo è stata fondamentale per restare in scia. Siamo ancora a novembre e il campionato è ancora molto lungo. Può succedere di tutto".

 

Dicevamo dell'allenatore: è tornato Mazzarri.

 

"Mi ha fatto effetto rivederlo sulla panchina del Napoli. Magari poteva essere una scelta strana, ma se ci ragioni è uno che conosce benissimo l'ambiente".

 

Cosa le piaceva del suo modo di allenare?

 

"Voleva creare tante palle gol per gli attaccanti e infatti con lui sono arrivato a 11 reti in campionato. Gli attaccanti li allena benissimo".

 

Le è piaciuta la partita di Bergamo?

 

"Nel primo tempo il Napoli ha giocato proprio bene. Si è rivisto un po' il vecchio gioco. E non era facile l'esordio di Mazzarri su un campo così difficile. Ripetere quello che hai fatto l'anno prima non è mai facile. Inconsciamente puoi lasciare qualcosa per strada mentre prima stavi sempre sul pezzo. E poi puoi avere qualche difficoltà anche perché tutti vogliono battere i campioni d'Italia".

 

Lei ha una preferenza per Raspadori e non la nasconde.

 

"È vero: mi piace tantissimo. Quel tipo di attaccante mi rappresenta. Sa fare un po' tutto. Giocare la palla, calciare con destro e sinistro e mi piace anche come ragazzo: è serio. Lo puoi mettere come prima punta, alle spalle dell'attaccante, oppure spostato sulla fascia. Sa venire incontro e proteggere palla".

 

E Osimhen?

 

"Ha caratteristiche diverse. È meno bravo nello stretto, ma quando ha 40 metri di campo ti devi spostare perché arriva come una motocicletta. Per non parlare dello stacco di testa".

 

Domani c'è la sfida al Real in Champions.

 

"Sarà una partita importante e te la devi giocare. Il Napoli non è più la Cenerentola della Champions ma va considerata una big. Il Real è il Real, ma lo affronti con una consapevolezza diversa, rispettandolo e sapendo di poter dire la tua".

 

La sua ultima volta in campo è stata lo scorso 4 giugno al Maradona con la Sampdoria: bello scherzo del destino.

 

"Quando era uscito il calendario a inizio stagione non potevo credere a questo scherzo del destino. Avrei preferito un epilogo diverso per la mia Sampdoria, ma quella giornata non la dimenticherò mai, nonostante la retrocessione. Ho giocato la mia ultima gara a Napoli, contro il Napoli già campione d'Italia dopo 33 anni e nello stadio intitolato a Maradona. Inaspettatamente mi hanno dato una targa sotto la curva e al momento della sostituzione mi hanno abbracciato tutti. Ancora oggi quando ci penso mi vengono i brividi. Ho un quadro dove ho conservato tutto anche la sciarpa, i parastinchi".